di Sir Old John Pajama
Kingston '66: Ba Ba Boom Times!!!
La faccenda si era scaldata parecchio, giù nei ghetti di
Kingston, in quello che fu uno degli anni più torridi che in Giamaica sia dato
ricordare. Prima di tutto per l’arrivo di quel grande re nero d’ Etiopia, che
era sceso dal cielo sulla città. Quando Hailè Selassiè, al secolo Ras Tafari
Maconnen (Ras Tafari = un capo da temere, in aramaico), atterrò col suo aereo
all’ aeroporto di Kingston, trovò all’ incirca 100.000 rasta ad attendere
trepidanti il suo arrivo.
Ora vi chiedo: li avete mai visti voi, 100.000 rasta tutti
assieme nello stesso posto e nel medesimo momento al cospetto del proprio
Messia? Suppongo di no, ma credo che possiate immaginare come uno spettacolo
del genere possa già di per se far salire di non poco la temperatura su una
piccola isola caraibica da poco indipendente dal giogo britannico.
Ecco, non bastasse quanto appena riportato, il grande Ras
Tafari atterrava su un isola in cui l’ ambiente era già abbastanza “surriscaldato”
di suo. Perché i veri protagonisti a Kingston, nel 1966, in realtà non erano i
rastafari. Nello stesso momento in cui questi prendevano consapevolezza,
come non mai, della forza raggiunta del proprio movimento, i ghetti di Kingston
erano da anni nelle mani dei rude boys. I ragazzi cattivi, i giovani dei ghetti
che avevano trovato una via molto semplice per sfogare la delusione verso un
sogno indipendentista che stava già cominciando a fare acqua da tutte le parti: la violenza. Questi ragazzi non lottavano per qualcosa, non seguivano un
credo e degli ideali, ma solo un semplice insensato assunto: se il male avanza,
che male sia fino in fondo. Immaginatevi dunque la potenza distruttiva che
arrivò ad assumere questa forma di anarchia, quando cedette alle lusinghe dei
due maggiori partiti politici dell' isola, che cominciarono ad usarla per controllare i
voti nei vari ghetti della città. Immaginatevi infine il porto di Kingston, inspiegabilmente mai
così stracolmo d’ armi di provenienza americana, come in quel dannatissimo torridissimo anno.
Lo ska.
Per quanto incalzante, lo ska non poteva più tenere il ritmo di tutto questo. Non foss’altro, perché nell’estate di quell’anno il caldo si fece davvero insopportabile. Bisognava cambiare. E fu a questo punto che si insinuò un’ intuizione che sarebbe stata alla base di tutto ciò che sarebbe successo da lì fino a Bob Marley, e che poteva nascere solo laggiù, in Giamaica: quando un tempo incalzante non riesce più a tenere il ritmo, non è il momento di alzare il ritmo. E’ il momento di rallentare il tempo.
Per quanto incalzante, lo ska non poteva più tenere il ritmo di tutto questo. Non foss’altro, perché nell’estate di quell’anno il caldo si fece davvero insopportabile. Bisognava cambiare. E fu a questo punto che si insinuò un’ intuizione che sarebbe stata alla base di tutto ciò che sarebbe successo da lì fino a Bob Marley, e che poteva nascere solo laggiù, in Giamaica: quando un tempo incalzante non riesce più a tenere il ritmo, non è il momento di alzare il ritmo. E’ il momento di rallentare il tempo.
Era l’ estate del 1966: in Giamaica espodeva il rock-steady.
Il rock-steady, per quanto rivoluzionario, fu un fenomeno di
durata breve, tre quattro anni al massimo, scalzato come fu subito dal
successivo reggae. Ma, portandosi appresso tutte le contraddizioni di quel
periodo, conserva ancora oggi un indiscutibile fascino. A onor del vero la
maggior parte delle canzoni rock-steady tratta temi frivoli: l’ amore per una
ragazza, il muovere il culo nelle dancehall…dall’ ufficio del sua etichetta
discografica (nonché bottega di liquori) Treasure Isle, Duke Reid (si vedano le
puntate precedenti per maggiori dettagli sul soggetto in questione e sugli altri che
citeremo in seguito) fu un vero maestro di questo genere di pezzi. Il Duca,
purchè persona a sua volta violenta, rimaneva pur sempre un ex sbirro, e li
odiava i rudies, ma si concentrò a produrre canzoni pensate solo per fare ballare
la gente ai sound systems, dando vita peraltro anche a pezzi molto belli.
Eppure, nello stesso periodo nacquero anche non poche composizioni
inneggianti alla figura del rudie, come romantico ribelle di quartiere, ed
altrettante, che invece condannavano aspramente questi bulli di quartiere
con parole durissime.
Emblematico in tal senso è il brano di Prince Buster JudgeDread, dove il cantante, facendosi portatore di idee ben condivise da parecchia gente degli stessi
ghetti, incarna un tremendo magistrato che, tuonando contro questi neri che
compivano reati verso altri neri, li condanna a 1700 anni di carcere e 500
frustate, asserendo infine: “Oggi sono io il rude boy!”.
Altrettanto emblematica la risposta che gli venne ricapitata
da un giovanissimo signor Lee Perry nel pezzo Set them free: “Non credo sia
giusto condannari questi qua a 500 anni….escono da una generazione miserabile,
non avendo educazione e mestiere sono
portati alla disperazione. George Getajob? Sono costretti a rubare! Non sto
dicendo che è bello però sapete bene che un uomo affamato è un uomo arrabbiato.
Dategli una possibilità vostro onore, un’ occasione per riparare i torti”.
E il punto, insomma, al di la di come la pensiate, è che
rallentando il tempo delle canzoni, si cominciò a capire che attraverso le stesse si poteva anche parlare
alla gente e fare un po’ il punto della situazione. Consiousness, dicono ancora
oggi laggiù.
Detto questo, basta che clicchiate sopra i titoli delle canzoni di Buster e
Perry citate sopra per andarvele ad ascoltare. Per quanto mi riguarda, qui sotto preferisco seguire il consiglio del buon Duke Reid e
proporvi un pezzo un po’ più leggero, ma forse anche più emblematico di ciò che però
il rock steady è stato realmente: il miglior sfogo possibile di tensioni a dir poco
incandescenti. Ba Ba Boom Times!
Seimani, ti piacerebbe avere centomila rasta ai tuoi piedi zozzoni
RispondiEliminaBalotelli svegliati fuori !
RispondiEliminaSeimani fai piu' schifo dell'Inghilterra
RispondiEliminagiusto cosi', sarebbe stato un furto...e adesso i tedeschi si cagano addosso!
RispondiEliminaCulona inchiavabile, chiuderò gli occhi e te lo metterò....
RispondiEliminaSir Old John Pajama ha uno stile che Seimani al confronto si frantuma in miriadi di schittate di gabbiano.
RispondiEliminaConcordo ma potevi usare la metafora della merda dei piccioni, ingrato.
EliminaSEIMANI MALMENATO DAI RUDE BOYS: PRICELESS.
RispondiEliminala visione del cestone della settimana e' veramente orribile! V.M.18
RispondiEliminaE' incredibile che si possa trovare nei più profondi abissi di un cestone. Cose che nemmeno Gordon Pym...
EliminaFermo restando che quel Jovanotti era 10mila miliardi di volte meglio di questo Jovanotti, ovviamente.
Eliminapero' dai ci si rifa con colonna sonora e speak to me...
EliminaJovanotti è' un testa di cazzo senza pari...
EliminaSeimani escluso
Sir Old John mi vuoi sposare
RispondiEliminaHo dimenticato il punto di domanda, è una richiesta ufficiale.
EliminaNon sono il tipo giusto per quel genere di cose Sistah...comunque respect.
EliminaSono andato su Wikipedia ed ho letto per la prima volta di questo Selassiè, che non viene presentato come un Re particolrmente illuminato...volevo chiedere perciò a Sir Old John: perchè i ratsa adoravano questo dittaotore? O c' è qualcosa che Wikipedia non ci dice?
RispondiEliminaGrazie.
Hai usato la chiave di ricerca sbagliata, prova a cercare su Wikipedia Rastafarianesimo. Il discorso è piuttosto lungo e complesso per rilegarlo in una risposta veloce come quella di un messaggio su un blog.
RispondiEliminaCi provo.
Diciamo che i rastafariani avevano individuato nell' incoronazione di Selassiè il verificarsi di una profezia che si era diffusa già decenni prima sull' isola, divulgata soprattutto dal predicatore (nonchè attivista e sindacalista) Marcus Garvey. Ben prima dell' elezione di Selassiè egli predicò infatti una profezia già contenuta nella Bibbia amarica, ovvero l'incoronazione in Africa di un Re nero, che avrebbe cacciato il colonialismo, estirpato il male e preparato il continente nero al ritorno della sua gente. Non bastasse questo, il territorio preciso in cui si sarebbe verificata la profezia veniva localizzato in Etiopia.
Perciò, figurati che impatto ebbe in Giamaica l' incoronazione di "Ras Tafari" Selassiè
Però la tua domanda può avere anche una risposta più semplice. Come tutte le filosofie estreme e radicali, anche il rastafarianesimo unisce spunti belli ed affascinanti, a posizioni talvolta incondivisibili oltrechè grottesche. Selassiè, diversamente da quanto hai scritto, fu in effetti un dittatore positivamente riformista e per certi versi illuminato, non si può dire di no. Ma la sua carriera, come quella di tutti i dittatori non è priva di ombre, e si può tranquillamente definire controversa. In effetti dunque vedere in quest' uomo una sorta di Nuovo Gesù in Terra non ha quindi comunque alcun senso.
Come berlusconi, o no ?
EliminaCome qualsiasi altro uomo del mondo.
EliminaScaramanzia...
RispondiElimina?????????
EliminaCredo che quando 18 ha postato il suo commento i commenti fossero 17...abbiamo lettori scaramantici.
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