THIS IS P.I.L.
Bisogna dargli addosso a dischi come questo. Bisogna
dargli addosso perché non c’ è niente di più demodé che la reunion di un gruppo
post punk nel 2012. Bisogna dargli addosso perché oltretutto, nel caso in
questione, si tratta della reunion di un gruppo post punk fondato da quel John
Lydon, al secolo Johnny Rotten, che con i suoi Sex Pistols il punk l’ aveva
praticamente battezzato. Infine, bisogna dargli addosso, perchè non si vede per quale motivo bisognerebbe sputtanarsi a riconoscere ancora credibilità ad un tizio che in Inghilterra ha partecipato all’ Isola dei Famosi e si è prestato a spot pubblicitari
semplicemente imbarazzanti.
Sì, non v’è davvero alcun dubbio:
bisogna dargli addosso a questo stronzo bollito.
Bene, è dunque anche per
rappresaglia che questo mese ho deciso che This is PIL non potesse mancare in
questa rubrica. Non foss’ altro perché, mentre qualsiasi recensione che ho letto
riguardo a questo disco mi ha annoiato a morte, nel frattempo This is PIL
girava e saltellava sulla mia autoradio senza fare una grinza, alla faccia di tutti
i pedanti discorsi in stile “una volta era tutto più bello”. Dal rutto iniziale, al rock
dritto di Terra Gate, attraverso il mantra Lollipop Opera, e fino al finale di
Out of the woods, tutto scorre via fresco e spassoso. E questo perché v’è dell’ onestà in questo album, nonostante tanti asseriscano che “lo si è fatto
per soldi” (dimenticandosi peraltro che, se oggi si vuole fare un po’ di soldi,
una delle idee peggiori è pensare di farlo producendo un disco) .
"This is PIL!", signori,e se non vi piace
sputateci sopra a vostro piacimento! Tanto qui si è nelle terre dove al limite si alza il volume e...chissenefrega.
In una parola: rappresaglia
Giudizio: 3 palle e mezza
The Friends - Manifest!
Non conoscete ancora i Friends? E
allora è meglio che vi mettiate al passo con i tempi, se non volete essere i lettori di Musicanidi
più out dell’ estate 2012!
Si sta scherzando ovviamente…non
saremo certo noi, che ci siamo appena sputtanati facendo disco del mese l' ultimo dei PIL, a consigliarvi un album solo per la sua natura super-cool,
trendy, o hipster-extramood de ‘sto cazzo.
No, la vera ragione per cui si
consiglia l’ ascolto di Manifest!, disco d’ esordio del gruppo di Brooklyn The
Friends, è che si è di fronte ad un opera prima di tutto rispetto. “Gli amici”
si presentano con un pop orecchiabile quanto ricercato, che affonda le sue
radici nella musica disco della New York di fine ’70: linee di basso
sinuose, beats accattivanti, uniti ad atmosfere proprie del dream pop più
melodico. Il prodotto è riuscitissimo. Regge in tutta la sua durata e tiene
anche con il ripetersi degli ascolti. Il tempo ci dirà se si è di fronte ad un
fenomeno passeggero o a qualcosa che è destinato a durare. Ma questo oggi vale
quasi per qualsiasi album ci si trovi ad ascoltare, no? Godiamoci dunque l’
attimo.
In due parole: weird pop (…così
si è autodefinita la band in una intervista).
Giudizio: 3 palle e mezza.
Giant Giant Sand - Tucson
Attenzione signori, perchè i
Giant Sand si sono trasformati in Giant Giant Sand! Detta così la frase
sembrerebbe essere estratta da qualche saga fantasy giapponese, dove
compare sempre qualche personaggio che nella seconda serie si presenta
potenziato nella forza e nell’ aspetto da chissà quale epica battaglia
combattuta in altri mondi. Ovviamente niente di più lontano dall’ estetica di
Howe Gelb e della sua ensemble, fatta di stivali da cowboy impolverati, echi mariachi portati da venti lontani e leggendarie storie di frontiera tex-mex…niente di più
lontano da Tucson, la città universitaria così vicina al confine col Messico,
impostasi negli ultimi due decenni come una delle grandi capitali della musica
americana accanto a Nashville, Memphis, New Orleans, Seattle, St. Louis,
Detroit…
Eppure, d’ altro canto, non si
può dire che la metafora della saga fantasy giapponese non renda l’ idea di ciò
che si può trovare nel nuovo progetto di Gelb e soci. All’ ultima formazione dei Giant Sand, si aggiungono infatti vari musicisti della scena di Tucson, un
intera sezione d’ archi e la pedal steel di Maggie Bjorklund. L’ immaginario
che ispira le canzoni non cambia di una virgola, ma il sound si fa dunque più
monumentale, più musical, e...sì, più...gigante. Lo stesso Gelb ha definito quest’
album una Country Rock Opera ed è esattamente quello che è. Ovviamente questo
va a discapito del sound altrettanto affascinante dei Giant Sand più scarni e
lo-fi. Ma per nessuna ragione al mondo vi consiglierei di lasciarvi scappare l’
ennesimo capitolo di questa storia proveniente dalle terre lontane delle sabbie
giganti qui, nella fattispecie, sempre più giganti.
In tre parole: Contry Rock Opera.
Giudizio: 3 palle e mezza.
Saluti a tutti i Musicanidi, ci risentiamo a fine luglio,
Maurisio Seimani.
(PS: prossimamente in "REC - Recensioni in breve": Neil Young, Liars, Trembling Bells and Bonnie Prince Billy, Peaking Lights, Crocodiles e altri ancora...)
Maledetto Seimani maledetto!
RispondiEliminaGood as usual
RispondiEliminaHo ascoltato sia quello dei PIl che quello dei Giant Sand e devo dire che mi trovo sostanzialmente d' accordo con quanto scritto dal lurido.
RispondiEliminaLeggo su un quotidiano che oggi è morta la tigre di Michael Jackson e mi chiedo...anche la tigre in giardino...ma possibile che questo vivesse 24 ore solo in mezzo a stronzate?
RispondiEliminaComunque, riguardo a Thriller (si chiamava così, RIP.
Let the tigers in the jungle!
Respect
EliminaCerco un po' d' Africa in giardino tra la mia tigre e il baobab...
Elimina"The king is gone but he's not forgotten
RispondiEliminaThis is the story of a
Johnny Rotten
It's better to burn out than it is to rust
The king is gone but he's not forgotten.
Hey hey, my my
Rock and roll can never die!"
Seimani l' unica entità a cui bisogna dare addosso, per la cronaca, sei sempre tu. Non dimenticartelo mai.
RispondiEliminaSeimani è Balotelli al quadrato
RispondiEliminaBello ritrovare dopo tanto tempo questo spazio. Come al solito Seimani pecca di saccenza da tutti i pori. Johnny Rotten sinceramente fa un po' pena ma in questi tempi di decadenza e di invecchiamento fa la sua porca figura.I Giant Sand sono sempre piacevoli, artigiani della musica e Howe Gelb e' veramente uno di quei persoanggi fondeamentali del rock di oggi...per il resto fuffa al quadrato e tanta tanta supponenza di un Seimani che non conosce il confine tra il giusto e lo sbagliato, tra il bene e il male, tra il cacio e i maccheroni...
RispondiEliminabdfffffffffffffddnnnnddn ffdfddfdjhndtte
EliminaSeimani sei un pazzo con la bava alla bocca. Hai mai pensato di ergerti a leader di un partito politico indipendentista del nord?
RispondiEliminaSono d' accordo con il commento di Felice. I The Friends sono fuffa.
RispondiEliminaJWM ora è nella casa di Trozky. Purtroppo i Mariachi hanno detto che è troppo huero (bianco) per unirsi a loro !
RispondiEliminaA me i The Friens piacciono.
RispondiEliminagoooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooolllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllll
RispondiEliminaMariachi don't care Jebediah Wilson
RispondiEliminaMariachi wanna killa Jebediah Wilson
Ocio alla posta che arrivano robe
Mariachi will transform JWM in a wired muppet.
EliminaBella storia la posta che arrivano robe!
Eliminapioggia di ragni a tutti
RispondiEliminaJ.W.Mariachi prossimo dio del mese !
RispondiEliminaAdesso tutti amici di Mario, ma come e' bravo Mario e quanto e' fico Mario. Adesso non e' uno stupido negro vero?
RispondiEliminaAdesso Mario piace anche a Borghezio "e' nato in Padania" dice.
Beh fankulo Borghezio, Mario e' nato a Palermo!
Piglia in culo trippone nazista!
PS
Io gli volevo bene anche quando stava sul cazzo a tutti.
Anzi forse gli volevo bene solo per quello.
Adesso mi sta un po' sui coioni.
Scherzo
MARIO SEI UN GRANDE!!!
Oh seimani ma la finisci di spaccare il cazzo o no?
RispondiEliminama si puo' parlare di qualcos'altro che non sia calcio?
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