Non so se abbia senso scrivere del 4/Quarti. Quando viene
consumato un siffatto rituale collettivo o se n’è fatto parte (ed a quel punto
di sapere che abbia da scriverne un qualsivoglia scalzacane della rete
risulterà del tutto indifferente) o non se n’è fatto parte (ed allora il
suddetto scalzacane si ritroverà nella scomoda situazione di dovere descrivere
qualcosa di indescrivibile a chi comunque difficilmente riuscirà a capire). E vabbè…vediamo comunque di fare del nostro meglio.
Assolutamente unico nel suo genere, il 4/Quarti vede
alternarsi sul palco qualcosa come 100 band, tutte appartenenti ad una scena
musicale, quella bresciana, che proprio a fronte di quanto mostrato sabato
nell'ambito di questa maratona rock credo si possa ad oggi posizionare fra le
più coinvolgenti e variegate del nostro panorama nazionale. One shot and go:
ogni band suona un solo pezzo e stop, lasciando subito lo spazio all’artista
successivo. In tal senso risulta perciò impossibile non spendere due parole sull’importantissimo
contributo di Diego Spagnoli, già stage manager per Vasco Rossi (ma anche per
Almamegretta, 99 Posse, PFM, Miles Davis, Barry White e Rem, tra gli altri…) la
cui presenza sulla scena, uno spettacolo nello spettacolo, rende rapidissime le
pause dei sound-checks e garantisce una qualità del suono invidiabile per tutta
la durata dello show.
E’ proprio Alberto Belgesto, organizzatore di punta della
rassegna, a spiegare dal palco che forse senza il contributo di Spagnoli il
4/Quarti non sarebbe mai esistitio: un gruppo aveva dato buca per una data alla Latteria Artigianale Molloy, celeberrimo locale cittadino, Belgesto aveva
inviato un sms a tutti i gruppi della zona che conosceva per vedere di riempire
la serata e tutti avevano incredibilmente dato la disponibilità. Diego Spagnoli,
che in quei giorni si trovava in città, informato della cosa, avrebbe intimato al
nostro:
“Falli venire tutti. Anzi, chiamane altri, so io come fare.”
Qualità, dunque, si diceva. E’ anzitutto questa a fare la
differenza al 4/Quarti. Senza questa peculiare caratteristica, che va a toccare qualsiasi dettaglio organizzativo ed artistico della rassegna allontanando efficacemente
anche qualsivoglia connotazione provinciale dalla stessa, probabilmente
nulla di tutto il resto sarebbe diventato ciò che è diventato. Al 4/Quarti quel palco non è più un palco, ma
si trasforma in un esplosivo super-jukebox, una perfetta macchina musicale in
cui le bands dal canto loro, vincolate al singolo pezzo, propongono
sistematicamente il meglio al loro meglio, dimostrando usualmente livelli di
maturità espressiva semplicemente stupefacenti. L’effetto è detonante,
l’esperienza nel lungo termine psichedelica: si parte nel primo pomeriggio sulle note del blues e
“la cosa” cresce di ora in ora fino ad un’esplosiva sarabanda finale con tanto
di fuochi artificiali nella notte. E’ un rituale appunto. Ed è liberatorio.
Manca solo un ultimo aspetto da sottolineare...la perfetta macchina organizzativa
messa in moto da Belgesto e soci, il valore aggiunto di Diego Spagnoli, l’ottimo
livello medio delle band della nostra provincia e…
...la gente!
Il 4/Quarti è il 4/Quarti anche per la strepitosa risposta
collettiva che vede fondersi per una notte musicisti, spettatori e semplici cittadini
“di passaggio” in un meraviglioso tutt'uno. Ho sentito gli organizzatori
parlare di una proposta fatta al comune per spostare l’evento in Piazza Loggia
negli anni a venire. Bello. Attenzione però, perché per quanto l’arena del Parco
Castelli si riveli a tratti poco capiente a fronte dell’ottima risposta
cittadina a questo appuntamento, d’altro canto
spostandolo da lì si rischia anche di perdere qualcosa di prezioso.
Aggirarsi
sabato per il parco era una meraviglia. Gente di tutte le età, giovani da ogni
dove venuti per la musica, famiglie con passeggini, anziani a passeggio, bambini
che giocavano a pallone, e là in fondo quel perfetto super-jukebox che intanto pompava a mille! Ognuno, a suo modo, dentro il 4/Quarti, ognuno, in qualche modo, parte dello show.
La gente. La città...è stato divertente, per esempio, notare sugli spalti una
coppia di pensionati che pur storcendo il naso assisteva divertita all’esibizione
dell’ Uomo Involtino e il Putrido Liquame…ecco, quello che qui si vuole arrivare a dire (ovviamente con tutta l'umiltà di un blog di musica fatto da cani) è semplicemente:
spostate questo festival dove
volete ma che tutto resti così, che il rituale si mantenga intatto, che il
super-jukebox continui a chiamarli tutti a raccolta. Per carità di Dio.
Seimani sempre sintetico, piacevole ed efficace...però dillo che hai paura che ti spostino il 4/Quarti da lì perchè stai a Mompiano, maledetto Maurisio! Sempre infido cazzo...
RispondiEliminaAmmetto un conflitto d'interesse.
EliminaSeimani sgualdrina delle multinazionali musicali, il peggior conflitto di interessi che la storia di questo paese abbia vissuto negli ultimi 20 anni, al confronto quello del Cav. Spernacchioni è una schittata di fagiano, ti ammazziamo Seimani!
Eliminaahahah, ma chi cazzo è l'uomo involtino e il putrido liquame????
RispondiEliminaCaso che paura la notte dell'upupa...
RispondiEliminaSeimani tigre di Mompracem!
RispondiEliminaSeimani è l'unica persona di questa città che poteva scrivere un articolo sul 4/4 senza citare il nome di una band (a parte ovviamente uomo involtino e putrido liquame ma giusto perchè l'avevano commosso una coppia di pensionati...) E' pazzo.
RispondiEliminaMa non avete fatto neanche un cazzo di video?
RispondiEliminama che cazzo ce ne fregava?
EliminaBellooooo!
RispondiEliminaSeimani ti rigo la faccia
RispondiEliminaTi coloro la ghigna con un pennello intinto nella diarrea di cane
EliminaBELLISSIMO LEGGERE QUANTO HAI SCRITTO, grazie da parte di tutto lo staff!
RispondiEliminaScriviamo quello và scritto. Il 4/Quarti è una cosa meravigliosa.
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