Dicembre è un mese buio,
se non ci fossero le lucine natalizie, sarebbe ancora più scuro.
I Mogwai sono un gruppo oscuro,
ma se non fossero mai nati,
il mondo della musica avrebbe perso una stella luminosissima.
se non ci fossero le lucine natalizie, sarebbe ancora più scuro.
I Mogwai sono un gruppo oscuro,
ma se non fossero mai nati,
il mondo della musica avrebbe perso una stella luminosissima.
(TTT)
Nati a Glasgow a metà degli anni ’90, il gruppo prende il nome dai curiosi animaletti creati dalla fantasia di Spielberg per un vecchio film anni ’80 “Gremlins” diretto dal mitico Joe Dante. Nel film i dolci mogwai, se esposti alla luce o bagnati o nutriti dopo mezzanotte, si trasformano nei terribili e devastanti gremlins. Quale sia il nesso tra la rock-band scozzese e i mostriciattoli del film, è difficile da capire. Sarà forse nel precario equilibrio, sia della band che del film, fra atmosfere sognanti e idilliache e passaggi bruschi e frastornanti per l’ascoltatore/telespettatore? Forse nel voler attaccare i luoghi comuni della musica rock e del cinema natalizio per famigliole, per stravolgerli creando nuovi ibridi?
Figli prediletti degli Slint per i pezzi strumentali accompagnati da pochi versi spesso “parlati”,fratelli gemelli eterozigoti dei Tortoise nei passaggi più tranquilli e lievi, si distingueranno nel panorama musicale di fine millennio per un’originale alternanza di momenti melodici chitarristici/tastieristici frantumati da muri sonori drammaticamente violenti e alienanti. Chi ha avuto l’onore e il piacere di vederli dal vivo, sa cosa significa a livello otorinico il fragore delle loro esplosioni sonore. I cinque (Stuart Braithwaite - chitarra e voce, Dominic Aitchison – basso, Martin Bulloch – batteria, John Cummings – chitarra e dal secondo album Barry Burns – tastiere chitarre e voce) nel 1997 entreranno a gamba tesa nel mondo musicale con il capolavoro “Mogwai Young Team” dove fisseranno i paletti del cosidetto “post-rock”, genere sospeso tra morbide dilatazioni melodiche alternate a deflagrazioni strumentali.
Seguiranno una serie di album di ottima qualità musicale (Come On Die Young nel 1999, Rock Action – 2001, Happy Songs for Happy People – 2003, Mr. Beast – 2006, The Hawk Is Howling – 2008 e l’ultimo Hardcore Will Never Die, But You Will del 2011) dove perfezioneranno il loro stile creando un vero e proprio marchio di fabbrica al limite del manierismo. Nel corso degli anni la loro evoluzione stilistica si affermerà soprattutto a livello emozionale passando da atmosfere più malinconiche e oniriche a dimensioni più aggressive e tirate degli ultimi album anche grazie all'uso sporadico dell'elettronica. Ai dischi ufficiali affiancheranno meravigliosi remix (Kicking A Dead Pig - Mogwai Songs Remixed del 1998), raffinati EP (la loro prima pubblicazione “Ten Rapid” e soprattutto “EP + 6” per il mercato giapponese) e colonne sonore (Zidane: A 21st Century Portrait, An Original Soundtrack by Mogwai del 2006 e The Fountain – soundtrack sempre del 2006). Si affermeranno come alfieri della musica scozzese (scuderia Chemikal Underground) in gradita compagnia di band come The Delgados, Aereogramme, Arab Strap, The Radar Bros portando la città di Glasgow sulle prime pagine di ogni rivista musicale.
Dio del mese tanto timido e riservato quanto potente e devastante, un ottimo compagno di viaggio a cui affidare le nostre emozioni più estreme, una gradita sorpresa da mettere sotto l’albero di Natale dei vostri più cari amici che, per timore o ignoranza, non hanno mai avuto il coraggio di avvicinarsi a questo meraviglioso leviatano, biblico essere marino gigantesco, rappresentativo del caos primordiale capace di sprigionare una potenza al di là di qualsiasi immaginazione.
I Mogwai rimarranno per sempre la cometa splendente nel firmamento del post-rock che periodicamente apparirà e stupirà gli ascoltatori degli anni a venire. E come la stella cometa per i tre magi, la loro musica ci accompagnerà nel tempo verso lidi beati e salvifici che ci lasceranno sconvolti.
Dio del mese tanto timido e riservato quanto potente e devastante, un ottimo compagno di viaggio a cui affidare le nostre emozioni più estreme, una gradita sorpresa da mettere sotto l’albero di Natale dei vostri più cari amici che, per timore o ignoranza, non hanno mai avuto il coraggio di avvicinarsi a questo meraviglioso leviatano, biblico essere marino gigantesco, rappresentativo del caos primordiale capace di sprigionare una potenza al di là di qualsiasi immaginazione.
I Mogwai rimarranno per sempre la cometa splendente nel firmamento del post-rock che periodicamente apparirà e stupirà gli ascoltatori degli anni a venire. E come la stella cometa per i tre magi, la loro musica ci accompagnerà nel tempo verso lidi beati e salvifici che ci lasceranno sconvolti.
Mo so gguai, Seimani, mo so gguai....
RispondiEliminaL'espressione Post-rock indica, in senso ampio, un genere musicale che utilizza una strumentazione rock (chitarra elettrica, basso, batteria) in modo non conforme alla tradizione del rock stesso, attingendo più da altre tradizioni della musica d'avanguardia quali soprattutto jazz, musica elettronica, krautrock o simili.
RispondiEliminaAlbum
RispondiEliminaMogwai Young Team (1997)
Come on Die Young (1999)
Rock Action (2001)
Happy Songs for Happy People (2003)
Mr. Beast (2006)
Zidane: A 21st Century Portrait (2006)
The Hawk Is Howling (2008)
Hardcore Will Never Die, But You Will (2011)
Compilation, album dal vivo, remix
Ten Rapid (1997)
Kicking a Dead Pig - Mogwai SongsRemixed (1998)
Government Commissions: BBC Sessions 1996-2003 (2005)
Special Moves (2010)
EP
4 Satin Ep (1997)
No Education - No Future (1998)
EP (1999)
EP+6 (2000)
My Father, My King (2001)
Travel Is Dangerous (2006)
Batcat (2008)
Earth Division EP (2011)
Li trovo estramamente noioso e monotoni
RispondiEliminaGrandissimissimi
RispondiEliminaSeimani, non vali una ruga di Auden
RispondiEliminaYoung Team, album storico e pietra miliare dell'intero novecento musicale
RispondiEliminaDove sono gli ultras ??
RispondiEliminaCAZZO I MOGWAI TI SFONDANO I TIMPANI...PORCAPALETTA!!!!
EliminaARGHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHh
WAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAa
SSSSSSTTTTTTTTTTTTTTTTTTTTTTTTTTTTTTTTAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAHHHHHHHHH
Provate ad ascoltare questa canzone in macchina, fermatevi da qualche parte, meglio un posto isolato...il vostro stereo normalmente lo ascoltate tra i 9 e gli 11 punti di volume? provate ad ascoltare questa canzone cosi'...fatto? bene! adesso riprovateci, solo che invece di 11 il volume dovete metterlo a 30, se il vostro volume arriva fino a 30...cioe' al massimo...ecco provateci e poi ditemi se non e' vero che i Mogwai ti spaccano il culo!!!
RispondiEliminaMa ci sarà mai un dio del mese jazzista ?
RispondiEliminaMa, secondo voi, SEIMANI apprezza di più le dilatazioni sonore o le dilatazioni anali ?
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