Harder roots!!!
the harder
they fall!
One...and
all.”
Jimmy Cliff
Intendiamoci: quando si parla di roots reggae, la locuzione
“reggae delle radici” non è da intendersi come “il reggae degli inizi”. Per
roots reggae si intende invece quel tipo di reggae che, rivolgendosi in
partenza alle classi sociali più povere dei ghetti di Kingston, iniziò a
trattare temi quali la coscienza delle proprie radici, la riscoperta di un
orgoglio di classe, la protesta e la lotta quali mezzi per riconquistare i
propri diritti e la propria dignità perduta. Come raccontammo nello scorso episodio di Reggae Tales (cliccare qui per dettagli), non
era questa la musica che si esportava dalla Giamaica al Regno Unito, mentre il
reggae scalava con successo le classifiche inglesi alle fine dei sessanta. Questo tipo di reggae venne all’ inizio lasciato giù nei
ghetti, a favore di pezzi molto più commerciali e molto più adatti a farsi
passare da trasmissioni quali “Top of the pops”.
Ebbene, passaggio cruciale per la totale inversione di
tendenza che avrebbe invece caratterizzato gli anni successivi, fu sicuramente
l’ uscita del film The harder they come di Perry Henzel. Girato nelle strade
dei ghetti di Kingston tra innumerevoli problemi (si dice che ben due attori
vennero uccisi per colpi d’ arma da fuoco prima della fine delle riprese), con
protagonista un giovane e credibilissimo Jimmy Cliff, la pellicola si ispira
alla storia vera di Vincent Martin (alias Rhygin), un celebre fuorilegge
giamaicano del ghetto.
Nel film Ivan, un ragazzo che giunge nella capitale
giamaicana per sfondare come musicista, dopo avere inciso qualche singolo per
pochi dollari, si ritrova a spacciare marijuana: questo lo porterà
successivamente a dichiarare una guerra personale contro la criminalità organizzata,
collusa con la politica e la polizia corrotta della città.
Storia vera in tutti in sensi, che splendidamente descriveva
qual’era l’ atmosfera a Kingston all’inizio del 70, il film era accompagnato
da una bellissima colonna sonora (in gran parte composta dallo stesso Cliff)
che resterà fino all’ uscita nel 1984 di Legend di Bob Marley, il disco reggae
più venduto della storia.
Le modalità con le quali il giovane Jimmy Cliff si ritrovò a
recitare il ruolo di protagonista del film e di compositore della sua colonna
sonora sono un magnifico esempio di come giravano gli affari nella Kingston
dell’epoca, dove l’occasione giusta era sempre da prendere al volo senza
possibilità di potersi soffermare troppo a pensarci due volte.
Racconta Cliff: “Ho conosciuto Perry Henzel in studio,
mentre registravo l’ album Let your yeah be yeah! E quando mi ha detto che
voleva gli scrivessi una colonna sonora per un film io gli ho risposto: -Certo
che posso, bello, posso scrivere tutto quello che vuoi!-…Sei mesi dopo
Blackwell mi ha dato il copione del film dicendo che lo stesso tipo mi voleva
come protagonista. Io allora ho risposto che mi era parso volesse solo le
musiche, ma se adesso voleva sbattermi lì a recitare io non avevo mai fatto una
cosa del genere! Comunque ho preso il copione e l’ ho letto. M’ è piaciuto.”
Il film e la colonna sonora The harder they come
rappresentarono il primo vero grande successo del reggae a livello
internazionale, anticipando di ben due anni il botto di Burnin' di Bob
Marley and the Wailers. E questo fu ovviamente uno scossone per i discografici
dell’ isola, che si resero conto che forse anche il reggae di protesta poteva
essere un “very good business”.
E fu così che senza accantonare quella roba più commerciale,
rivolsero nuovamente gli occhi alla musica del ghetto, dove quanto stava
germogliando ormai da parecchio, aveva già robusti rami e delle radici grosse
così. Rrrrrrroots!
PS: chi fosse interessato alla consigliatissima visione del film con sottotitoli in italiano (solo la prima mezz' ora purtroppo) non ha che da cliccare qui sotto:
PS: chi fosse interessato alla consigliatissima visione del film con sottotitoli in italiano (solo la prima mezz' ora purtroppo) non ha che da cliccare qui sotto:
Io odio i cattivi !
RispondiEliminaAnche i cattivi dei filmssss?
EliminaChe chicca il film!!!
RispondiEliminaChe chiccola di film !
RispondiEliminaMa perchè lo spacciatore s'incazza con la criminalità ? Qualcosa mi sfugge. Voleva forse avere il monopolio dello spaccio ??
RispondiEliminaSi incazza perchè si rende conto di essere sfruttato come un burattino di merda.
EliminaChe figata reggae tales...
RispondiEliminaSe era possibile volevo qualche informazione sul box della Trojan di cui si vede la copertina a inizio del post.
RispondiEliminaE' una delle più celebri raccolte di roots reggae sul mercato. La Trojan Records, etichetta inglese fondata nel 1968 e tutt' oggi esistente, era in origine una sott' etichetta della Island Records, da cui poi si divise, ed è stata una delle realtà più importanti in fatto d'importazione di musica gimaicana nel mercato inglese. Questo è il sito della label:
Eliminahttp://www.trojanrecords.com/
Se era possibile volevo qualche informazione sul box di Troje.
RispondiEliminaGrazie, molto gentile.
Da quanto tempo voti PDL figliuolo...
EliminaCazzo il film è strabello...praticamente se il commissario Gherardi andava a Kingston nei 70 era morto dopo 7 minuti.
RispondiEliminaPS: Seimani merda.
Seimani ti meriti un massone in testa !
RispondiEliminaSeimani, spero che una sega possa dividere la tua parte marcia da quella sana.
RispondiEliminaSana? Quale parte sana?
EliminaSeimani sei una sega
EliminaBellissimo il singolo del Maestro
RispondiEliminaAl maestro Posso solo dire: "Grazie maestro!"
RispondiEliminaIl glorioso PCI è vicino ai collaboratori del blog. Nel caso necessitaste di sicari russi, abbiamo un ricco catalogo nella sede provinciale del partito.
RispondiEliminaSeimani ti spiezzo il culo in due
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