Reggae Tales: Sir David "RamJam" Rodigan

di Sir Old John Pajama

Sabato sera avremo in tha city (in Brescia, our city) Sir David Rodigan …ora, non mi sembra il caso di spendere tante parole su uno dei più affermati DJ di musica giamaicana di questa terra e, probabilmente, sul DJ bianco di musica in levare più famoso di sempre. E questo perché se davvero ciò che dobbiamo aspettarci è un one man sound system show che ci faccia scapottare le cervella, tradizione vuole che la fama che precede il vecchio “RamJam” (questo uno dei soprannomi del 63enne britannico nato però ad Hannover, in Germania) non debba contare un accidente.
Sir Rodigan lo sa, da quella sera di un lontano 1979 all’Apollo Club di Willesden, Londra, quando per la prima volta la comunità caraibica della capitale inglese vide in faccia il DJ che li intratteneva tutti i giorni sulla BBC nell’ambito della trasmissione Reggae Time (“Assolutamente snervante”, rivelerà Rodigan anni dopo: “Devo essere stato l’unico ragazzo bianco lì presente. Quando sono salito sul palco mi sono scontrato con un silenzio assordante.”).
Sera dopo sera (ogni dannatissima sera), è lì sopra, quando si sta ai controlli, che ci si deve conquistare il rispetto di una dance hall, perché queste sono le regole. Perché questo è il vero jamaican style.

Ok, riferendosi all'imminente serata alla Latteria Molloy di cui si diceva sopra, prendetelo solo come un gioco per condurre fra il serio ed il faceto questo post alla sua conclusione: alla luce dei suoi trascorsi sappiamo che difficilmente il nostro ci deluderà. E allora dai...spendiamole almeno due parole sulla storia di questo mito dell’underground in levare. Si è già detto della trasmissione Reggae Time e della serata all’ Apollo Club (dove, rotto il ghiaccio, Rodigan riuscì infine a conquistare la dancehall). Come DJ, conclusa la collaborazione con la BBC, Sir David lavorò poi 11 anni per Capitol Radio ed a seguire per la BFPS, la radio delle forze armate britanniche, sulla quale conduce (credo tutt’ora) una trasmissione settimanale di musica reggae. Celeberrime inoltre furono le sue reggae nights al Gossips Club, al n. 69 di Dean Street, alle quali fecero capolino anche personaggi illustri del calibro di David BowieMick Jagger, e Prince Buster. Ma "RamJam" è famoso anche per i suoi leggendari soundclash che lo hanno contrapposto ad alcuni dei migliori sound system della scena londinese e non solo. In particolare, sembra sia stata sua l’idea del primo soundclash radiofonico: Rodigan vs Barry G, trasmesso in Giamaica nel 1985 dall'emittente JBC1 ed oggi streaming di culto disponibile su diverse piattaforme del web (potete per esempio ascoltarlo qui: Rodigan vs. Barry G part. 1 e Rodigan vs. Barry G part. 2 . Fra i pezzi largamente utilizzati durante il soundclash anche il brano Under me Sleng Teng di Wayne Smith, recentemente scomparso, di cui in Reggae Tales ci occupammo QUI!) .

Fine conoscitore di ciò che fa girare sui piatti, Sir David Rodigan è insomma da sempre una specie di ambasciatore inglese della musica giamaicana nel mondo. Ma veniamo ora al vero motivo per cui non volevo dilungarmi troppo su quest’artista. La ragione è che se quello che ci aspetta è un one man sound system show che ci scappotti le cervella, la sostanza dovrebbe valere mille volte più che le parole.
E allora...Quello qui sotto è un video che ha cominciato a girare su You Tube all’inizio degli anni zero e, con le sue 745mila visualizzazioni, è probabilmente una delle cause fondamentali cui è legata ad oggi la riscoperta di questo mito vivente.
Quello qui sotto è un piccolo assaggio di Sir David Rodigan, impegnato in un sound-clash a Birmingham, nel 1998. Enjoy!

21 commenti:

  1. "...26 dollars in my hads..." Ma che fa anche da pusher il Rodigan?

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  2. Sta pur certo che se così fosse Sir Old John Pajama sarebbe il primo a saperlo.

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  3. Comunque no. Fa solo il DJ. Ma se ci scappotta davvero le cervella tanto è uguale no?

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  4. A quando invece Sir Old John on the controls??? Potrebbe essere interessante ci avete mai pensato?

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    1. Naaaa....Non ho il controllo nemmeno dei miei prossimi 15 minuti, figuriamoci di un soundclash.

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  5. Sir Rodigan,
    mi hai per caso mixato il nome?
    Se la risposta è affermativa, aspettati un'orda turca pronta a mangiarti il cuore.

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    1. Signor Erdongan, le facciamo notare che se le avesse mixato il nome Sir Rodigan si chiamerebbe Sir Rodegan. Perciò può stare tranquillo. Stia attento però che un'orda turca non sfondi invece il suo deretano a suon di turkish-gansta-rock. Il rock ai potenti ci fa il culo sempre. Elveda!

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  6. Visto che il vostro Dio del mese è Fabrizio De Andrè volevo sapere che ne pensate del figlio picchiatore di donne.

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    1. Dio dell'anno, ci permetta.

      Che le colpe dei figli non ricadano sui padri.

      Giudizio sintetico sul figlio? E' un cojone (non ci sono mai stati dubbi).

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  7. Scusate l'ignoranza ma...che cazzo è un soundclash????

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    1. E' qualcosa che nella cultura giamaicana esiste dalla notte dei tempi, ben prima del reggae, come abbiamo avuto più volte modo di ribadire in altre puntate della nostra rubrica Reggae Tales. In termini brevi, e semplicistici, è una sfida fra due disk-jockey (o fra due bande di disk jockey). Chi dei due conquista di più la dancehall "vince". Però spiegato così, senza esporne le origini, potrebbe sembrare solo ridicolo. In verità i soundclash sono versioni istituzionalizzate ed organizzate delle sfide fra sound-systems che caratterizzarono la vita notturna di Kingston soprattutto dagli anni 50 a tutti gli anni 80. Sfide senza regole, che a volte trascendevano anche in vere e proprie spedizioni punitive verso i sound systems avversari (perchè queste "balere" erano anche e soprattutto un business per le crews che li organizzavano. Portare la gente dall'una o dall'altra parte significava parecchio in termini di denaro). Accanto a queste componenti gansta-mafiose e poco virtuose però v'è sempre stata anche la ricerca musicale, mirata ad affinare le tecniche di mixaggio fino al raggiungimento di trovate sempre più istrioniche ed ardite e ad avere quella "hit" che potesse spostare il pubblico dalla propria parte. Parliamo di un'epoca in cui la musica girava quasi esclusivamente su vinili 45 giri, il cui possesso fisico equivaleva talvolta ad avere una vera e propria esclusiva sul pezzo. La continua ricerca della novità di queste strutture è stata, a conti fatti, una componente fondamentale dell'evoluzione della musica giamaicana fino al reggae ed al dub.

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  8. Beh dai, però mettiamo le cose in chiaro: Rodigan non è Lee Scratch Perry.

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    1. Ulteriore chiarimento: Rodigan non è nè Paolo Cecchi Paone nè Tullio De Piscopo.

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    2. E soprattutto guai a confonderlo con Alice Cooper o, peggio ancora: Godzilla.

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    3. Anonimo c'è del problema2 ottobre 2014 alle ore 16:03

      Pensa che proprio ieri il mio nipotino mi fa:
      "Ma zio, quello lì è Rodigan?"
      Ed io: "No, caro nipote, è la Pimpa."
      E' un'attimo che Rodian lo confondi...

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    4. Anonimo c'è un problema grosso2 ottobre 2014 alle ore 16:04

      Ops...Scusate volevo scrivere Rodigan ed ho scritto Rodian (giusto per chiarire anche che Rodigan non è Rodian).

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    5. Anonimo sei forse Rodigan?2 ottobre 2014 alle ore 16:09

      Acc...sono inciampato su Rodigan...ah no, era un sasso scusate

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    6. Anonimo hai accostato due cose che non c'entrano nulla l'una con l'altra. Ti consigliamo una rinfrescante full immersion nei Reggae Tales del nostro Pajama! ;-)!

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  9. Comunque Rodigan non è Peter Fonda. Ciao.

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  10. Se qualcuno fosse interessato su You Tube è disponibile anche la versione integrale del soundclash di cui abbiamo proposto solo un assaggio nel post: https://www.youtube.com/watch?v=e1Q8w-h7_Kk

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