di Johnny Clash
Immaginatevi alla guida della vostra auto. Immaginate che sia una serata qualsiasi del 1944. Ed ora immaginatevi un tizio che vi punti una pistola (scarica) alla tempia e vi porti via la vettura dopo avere rapinato tre negozi a Kansas City. Ed ora provate a immaginarvi il resto. E cioè che quel tizio sia Chuck Berry.
Dio del mese, come puoi fare Chuck Berry Dio del mese? E' come bestemmiare, contravvenire al secondo comandamento, Chuck Berry è Dio sempre, non ha certo bisogno di ri-conferme del suo divin essere. St Louis, 1953: al Cosmopolitan Club tiene banco un chitarrista blues di colore, uscito solo pochi anni prima di prigione, che in barba ad ogni convenzione infiamma le serate del locale azzardando pezzi country. "La gente iniziò a chiedere in giro chi fosse quell'hillbilly nero che suonava al Cosmo. Dopo che mi risero in faccia un paio di volte, iniziarono a chiedermi di suonare altri brani country perché erano ballabili." La geniale intuizione verrà colta al volo da Leonard Chess della Chess Records di Chicago due anni più tardi, quando ascoltati i pezzi sottopostigli da Berry su consiglio di Muddy Waters si farà affascinare dalla sua reinterpretazione di un classico western di Bob Willis intitolato Ida Red, manifestando invece completo disinteresse verso i tanti brani blues contenuti nel pacchetto.
Il 21 maggio 1955 Chuck incide un riadattamento di quella canzone con la collaborazione dell'inseparabile pianista Jonnie Johnson, di Jerome Green alle maracas (quest'ultimo proveniente dalla band di Bo Diddley), di Jasper Thomas alla batteria e del grandissimo Willie Dixon al basso. La traccia viene rinominata Maybellene e quell'anno si imporrà al quinto posto nella classifica dei singoli più venduti negli Stati Uniti con quasi un milione di copie. E' l'inizio di una leggenda.
Il 21 maggio 1955 Chuck incide un riadattamento di quella canzone con la collaborazione dell'inseparabile pianista Jonnie Johnson, di Jerome Green alle maracas (quest'ultimo proveniente dalla band di Bo Diddley), di Jasper Thomas alla batteria e del grandissimo Willie Dixon al basso. La traccia viene rinominata Maybellene e quell'anno si imporrà al quinto posto nella classifica dei singoli più venduti negli Stati Uniti con quasi un milione di copie. E' l'inizio di una leggenda.
Roll Over Beethoven, Rock'n'roll Music, Sweet Little Sixteen, Johnny Be Goode...quanto segue è storia della musica moderna. Il rock'n'roll non ha avuto un solo padre, ma senz'altro Chuck Berry è il cardine di un suo elemento essenziale, perchè Chuck è soprattutto colui che ha mostrato a tutti cosa, e quanto, poteva c'entrare in tutto ciò una chitarra elettrica. Non si fa molta fatica ad immaginare due giovanissimi John Lennon e Keith Richards, fra i supremi paladini del pop e del rock a seguire, impegnati a cimentarsi con quei riff fulminanti, con quei tocchi nervosi, con quelle linee armoniche così urgenti e spigolose, mentre attendono speranzosi che la fortuna arrida anche a loro. Non bastasse questo Berry del primo rock'n'roll fu anche efficace poeta, rendendo le sue composizioni anche veiocolo perfetto di storie d'adolescenti in tumulto capaci di fissare con poche opportune immagini la quintessenza di un immaginario.
Charles Edward Anderson Berry questo mese si avvierà a compiere 90 anni. Il giorno esatto potrete facilmente trovarlo da qualche altra parte. Per chiudere qui invece immaginatevi un mondo in cui ogni giorno ci sia almeno una radio sul pianeta che abbia messo nella sua programmazione Johnny Be Goode o You never can tell. Non è così difficile crediamo.
Il compleanno di Chuck Berry è tutti i giorni.
Il compleanno di Chuck Berry è tutti i giorni.
Chuck Berry- The Great Twenty Eight (raccolta, 1982):
Singoli
RispondiElimina1955 Maybellene R&B #1(11)
1955 Wee Wee Hours R&B #10
1955 Thirty Days R&B #2(1)
1956 No Money Down R&B #8
1956 Roll Over Beethoven R&B #2(1)
1956 Too Muck Monkey Business R&B #4
1956 Broen Eyed Handsome Man R&B #5
1956 You Can't Catch Me R&B #18
1957 School Day R&B 1(5)
1957 Oh Baby Doll R&B #12
1957 Rock And Roll Music R&B #3
1958 Sweet Little Sixteen R&B #1(3)
1958 Reelin' And Rockin' R&B #19
1958 Johnny B. Goode R&B #1(3)
1958 Carol R&B #9
1958 Sweet Little Rock And Roller R&B #13
1959 Almost Grown R&B #3
1959 Back In The U.S.A. R&B #15
1960 Let It Rock R&B #16
1960 Too Pooped To Pop R&B #15
1960 Bye Bye Johnny R&B #14
1960 Jaguar & Thunderbird R&B #20
Album in studio
Rock, Rock, Rock (con The Moonglows e The Flamingos) (1956)
After School Session (1957)
One Dozen Berrys (1958)
Chuck Berry Is on Top (1959)
Rockin' at the Hops (1960)
New Juke-Box Hits (1961)
Two Great Guitars (con Bo Diddley) (1964)
St. Louis to Liverpool (1964)
Chuck Berry in London (1965)
Fresh Berry's (1965)
In Memphis (1967)
From St. Louie to Frisco (1968)
Concerto In B Goode (1969)
Back Home (1970)
San Francisco Dues (1971)
The London Chuck Berry Sessions (1972)
Bio (1973)
Sweet Little Rock and Roller (1973)
Wild Berrys (1974)
Flashback (1974)
Chuck and His Friends (1974)
Chuck Berry (1975)
Rock It (1979)
Alive and Rockin' (1981)
"Retro Rock" - Chuck Berry - Broadcast Week (1982)
Chuck Berry (1982)
Album dal vivo
Chuck Berry on Stage (1963)
Live at Fillmore Auditorium (1967)
The London Chuck Berry Sessions (1972)
Chuck Berry Live in Concert (1978)
Chuck Berry Live (1981)
Toronto Rock 'N' Roll Revival 1969 Vol. II (1982)
Toronto Rock 'N' Roll Revival 1969 Vol. III (1982)
Hail! Hail! Rock 'N' Roll (1987)
Live! (2000)
Live on Stage (2000)
Chuck Berry - In Concert (2002)