di TommyThecaT
Fugazi "End Hits", pare di avere tra le mani un diamante grezzo, appena estratto da una profonda miniera del Lesotho, un pezzo unico, da mille carati, che potrebbe far gridare al miracolo migliaia di gioiellieri. Schiacci “play” e da ogni angolo e sfaccettatura si sprigiona una luce potente e abbagliante, l'album scarica sull’ascoltatore un’energia infinita e dirompente. E’ musica di rottura, dove le due chitarre di Ian MacKaye e Guy Picciotto disegnano qualsiasi linea o vibrazione, tratteggiano dei passaggi elettrici incendiari, dove il basso di Joe Lally e la batteria di Brendan Canty riescono a far sobbalzare anche il più ciccione dei ciccioni. Ogni canzone è un ricamo certosino, una scultura perfetta, aggressiva ma pulita nei lineamenti. Ogni ascolto è diverso, la musica ti si incolla addosso secondo le tue esigenze e le tue estemporanee emozioni. Mille idee concentrate in 50 minuti indimenticabili, mille atmosfere urlanti, incazzose, ossessive, graffianti.


E’ musica per tutti, per vecchi rockettari o mocciosi agitati, per donne isteriche o ragazze inkazzate, per uomini sanguigni o adolescenti che han voglia di giocare alla rivoluzione. E’ musica per chi ama la musica, una scoperta sconvolgente che rimarrà a lungo “in loop” sul vostro stereo.
Vale una Gioconda se solo qualcuno riuscisse a stimare quel minuscolo capolavoro appeso al Louvre.
P.s. Se hai voglia di ascoltare l'album completo, QUI lo trovi.
Video: "BREAK"
Seimani, sei il solito caprone e ti spiego pure il motivo.
RispondiEliminaL'altra sera ho deciso di fare il figo con una bella topa e in autostrada, mentre sfrecciavamo verso Cortina d'Amplesso, le ho fatto ascoltare l'ultimo dei Maserati. Arrivati a "Solar Exodus" non sono riuscito più a trattenere la "gioia" nelle mutande e mi sono sporcacciato tutto.
Immaginati il mio imbarazzo e l'incazzatura della tipa che pensava già a una notte bollente.
Pertanto, nelle tue CAZZO DI RECENSIONI SFIGATE, sei pregato di scrivere quando certa musica rischia di farti "venire" precocemente.
Grazie
p.s.
E'stato comunque bellissimo. Molto probabilmente il godimento con la tipa non avrebbe raggiunto certe vette, nonostante le tette !
Grazie, è il miglior complimento che abbia mai ricevuto.
EliminaComunque inkazzato sono andato a rileggermi la recensione di Seimani e ce l'ha un po' della recensione di uno che si è appena venuto nelle braghe, se scavi tra le righe.
EliminaSiete schifosi.
Elimina1990 - Repeater
RispondiElimina1991 - Steady Diet of Nothing
1993 - In on the Kill Taker
1995 - Red Medicine
1998 - End Hits
2001 - The Argument
I Fugazi seguivano l'ideale del DIY (Do It Yourself).
RispondiEliminaAd esempio non vendevano merchandise (magliette, dischi ed altro) ai concerti, perché ciò implicava avere una persona che si occupasse di questo, e di conseguenza la persona doveva avere un posto dove dormire, da mangiare ed altri costi. Per non avere questi costi il gruppo decise di non vendere merchandise durante i tour.
Un'altra considerazione era quella dei prezzi dei concerti che il gruppo tentava di tenere sempre il più basso possibile. Il loro obiettivo era quello che i prezzi dei concerti si aggirassero sempre intorno ai 5 dollari, cosa che però non fu semplice da effettuare, soprattutto nelle coste est ed ovest degli Stati Uniti, dove riuscirono a tenere i prezzi solamente intorno ai 10 dollari. Questo perché in qualche maniera il gruppo doveva comunque avere un profitto seppur minimo. Ad ogni modo, il gruppo non affermò mai che la regola dei 5 dollari a concerto fosse inviolabile, e tentò sempre di utilizzare prezzi che fossero abbordabili per il pubblico e remunerativi per il gruppo. I concerti del gruppo furono comunque quasi sempre remunerativi, anche grazie ai costi di gestione dell'organizzazione molto bassi.
I primi tour fecero guadagnare al gruppo una buona reputazione grazie al passaparola, sia per le loro esibizioni potenti, sia per la loro predisposizione a suonare in posti non convenzionali.
Il gruppo (MacKaye in particolare) tentò sempre di scoraggiare i violenti pogo e le risse che si sviluppavano durante i concerti, affermando che erano ricordi del periodo fine anni settanta-primi anni ottanta dell'era hardcore punk. Occasionalmente il gruppo prendeva uno spettatore protagonista di qualche rissa e, prima di allontanarlo dal concerto, gli consegnava una busta contenente 5 dollari come rimborso del prezzo del biglietto.
Tutto in Seimani è olezzo e disperazione.
RispondiEliminaMa il masso non poteva cadere in testa a Seimani ???
RispondiEliminaGruppo del quale giammai mi stancherò di tessere e ritessere infinite lodi; niente e nessuno riuscirà a replicare il loro suono: potente, unico, inarrivabile. FUGAZI: la band che a parer mio può vantare la classica "carriera perfetta", non avendo sbagliato un singolo passo della loro formidabile corsa musicale. Visti al Leoncavallo proprio per il tour del disco che magistralmente descrivi, caro Tommy; è inutile che ti racconti come andarono le cose nei pressi del palco!!! IMMENSI...
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