Ten + Ten Years After: Pearl Jam, The Black Heart Procession, John Coltrane, Neu, Franco Battiato, McCoy Tyner


di RSK
Bentornati. Eccoci qua, puntuali come le emorroidi di Seimani. Torniamo, anche questo mese, a rimestare nel meno torbido possibile del passato recente, e remoto, della musica che ci pare e piace...
La copertina é dedicata al ventennale di Ten, disco epocale giustamente incensato e festeggiato con un docurock, un libro, frizzi lazzi e cazzi mazzi. Ma cominciamo con ordine e cioe' da dieci anni fa...
Buona lettura e guardatevi le spalle: si dice in giro che Seimani sia sempre dietro di voi...che paura!!!

THE BLACK HEART PROCESSION – Amore del Tropico 2002
Un gruppo incredibile i Black Heart Procession: non ricordo esattamente quando successe, pero' ricordo chiaramente di aver trascinato una sera al vecchio Donne e Motori (locale Bresciota sapido di concertoni) una ciurma dubbiosa di “amizi” che ancor' oggi mi ringrazia per avergli fatto conoscere Pall Jankins e soci. Quelli erano i BHP degli inizi, reduci dal micidiale trittico 1, 2 e Three; tre album quasi fotocopia, dove l'indie rock si incontrava con l'anima nera dell'inferno piu' profondo. Grandissime chitarre e una voce sofferente e gotica come poche. Nel 2002 esce il quarto disco e a SORPRESA! il gruppo di San Diego va in vacanza. I toni si stemperano, il rock si nasconde e fa capolino una mistura di musica, diremmo latina, tra il bossanova e il jazz. Pall Jankins cambia addirittura nome ( Paulo Zappoli) e si mette a suonare il sintetizzatore...una follia? Forse, ma dopo tre dischi quasi identici, e pure in serie, forse una ventata d'aria fresca ci voleva, proprio perche' ancora una volta i nostri riescono a colpire nel segno, uscendo definitivamente dalghettodell'indie. A dieci anni dall'uscita, disco consigliatissimo!


PEARL JAM – Ten 1992

Ok! Diro' solo una cosa su questo disco: NO COMMENT!
Il ventennale di cui sopra ovviamente e' stato festeggiato l'anno scorso, in quanto il disco dei nostri eroi e' stato pubblicato il 27 agosto 1991, a Seattle e dintorni, mentre nel Belpaese sarebbe arrivato solo nel febbraio del 1992. Da quel momento avrebbe venduto poco piu' di 12 milioni di copie. L'esordio di uno dei piu' grandi gruppi rock degli ultimi 20 anni contiene delle perle assolute: Once, Even Flow, Alive, Why Go, Black, Jeremy, Oceans, Porch, Garden, Deep e Release... La forza del disco e', oltre a essere uno dei manifesti del grunge, la sincerita' e l'attitudine assolutamente rock. Meno punk dei Nirvana meno duri degli Alice in Chains, i Pearl Jam in poco piu' di cinquanta minuti spazzano via il glam patinato degli anni '80 e restituiscono il giusto valore al mito mai morto del rock. Con loro, e grazie a loro, si perpetua e rinnova la storia della musica. Pietra miliare!!!

FRANCO BATTIATO - L'arca di Noe' 1982

Clamori nel mondo moribondo
Il maestro del 1982 dal punto di vista musicale e' ancora assolutamente preso dalla sua personale visitazione della musica new wave: i successi di Patriots e La Voce del Padrone (un milione di copie) sono alle spalle. Ancora una volta la prosa e la poesia si fondono in modo sublime e Battiato ci racconta di una societa' in evoluzione, di mondi decadenti, e di scontri sempre più vicini tra Oriente ed Occidente. Il disco, composto da sole 7 gemme, si colloca tra i massimi vertici stilistici e compositivi del maestro catanese. Provate per credere, e poi fateci sapere se secondo voi questo disco dimostra i suoi 30 anni! Hit del disco: Voglio Vederti. Danzare.

NEU! - NEU! 1972

Formazione tedesca, centrale nello sviluppo del krautrock, i "Neu!" si formano nel 1971 da una costola dei Kraftwerk (altro gruppo storico del genere). Il loro esordio, datato 1972, e' da considerarsi un apripista, visti i contenuti musicali prodromici rispetto a certo rock anni '80 o a certa musica psichedelica dei '90 e oltre. Neu! si apre con un' esaltante cavalcata di dieci minuti, in cui le chitarre si prendono totalmente la scena, sia nella ritmica che nelle evoluzioni sonore...immaginatevi il viaggio perfetto: esaltante, sbarazzino quanto basta, con il vento tra i capelli e intorno a voi la Bellezza come non l'avete mai vista...non e' un acido, e' Hallogallo. Spiazzati quanto basta dalla prima traccia potete tranquillamente approfondire la conoscenza del mondo Neu! attraverso le successive, tra cui spicca Sonderangerbort, nella quale viaggerete sotto il palco del Live at Pompei dei Pink Floyd (manco a dirlo uscito nel '72), guidati dal nano misterioso che popola sovente la fantasia malaticcia di David Lynch, e soprattutto Negativeland, un trip assai andato a male nel quale risuonano i fastidiosi noises della societá e della musica industriale (echi lontani di Einsturzende Neubauten e Sonic Youth). Il disco si chiude “malinconicamente” con Lieber Honig (qualcosa come: preferiscono il miele) nella quale un tipo, chiaramente alla frutta, strimpella al pianoforte e esala gli ultimi aneliti di vita nel microfono in riverbero prima di essere portato alla deriva dallo sciabordio delle onde dell'Acheronte...good trip
 

JOHN COLTRANE – BALLADS 1962
Ecco a voi signori John Coltrane: lo “scapigliato”, il tossico, il pazzo, l'anti-jazz. Questa era nel 1962 la fama di questo fantastico, unico, grandissimo musicista.
Secondo i critici: incapace di attenersi alla melodia, quando imbracciava il suo sassofono, e troppo fuori dagli schemi. In tutta risposta, quell' anno, egli entrò in studio insieme al fido Alfred Mccoy Tyner, qui all'apice della sua carriera, per creare questa collezione classica di ballate più o meno note. Si dice che non furono necessarie repliche e che il quartetto produsse questi 8 brani per un totale di 32:20 alla prima take; leggenda o meno, cio' non toglie che, in poco piu' di una mezz'ora, Trane spazzò via tutte le maldicenze dei critici piu' ingessati, dimostrando di essere un grande anche nella Jazz Ballad. Ci sarebbe stato tempo per sbalordire ancora di piu' negli anni a venire: ci sarebbero stati, in seguito, gli anni del Free Jazz.


10 commenti:

  1. Non vogliamo immaginare cosa succede di notte con Teresita, con che cosa vengono toccate quelle povere sei corde.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Scene raccapriccianti...

      Elimina
    2. JWM from Real de Catorce7 luglio 2012 alle ore 00:00

      suono con i piedi da sempre...
      son piedofilo

      a volte anche alla cazzo... ma la Teresita non lo sa ancora

      Elimina
    3. Sei un catorcio, JWM

      Elimina
  2. Maurisio Seimani ricordati che ci devi delle scuse. Così, di default.

    RispondiElimina
  3. Suona che e' un piacere

    RispondiElimina
  4. Che vecchi i Pearl Jam !

    RispondiElimina
  5. W la marmellata di perle9 luglio 2012 alle ore 18:31

    Dico solo questo:

    I will walk with my hands bound
    I will walk with my face blood
    I will walk with my shadow flag into your garden, garden of stone
    And I don't want it

    RispondiElimina