Musicanidi di Maurisio Seimani: Bruce Springsteen, Leonard Cohen, Mark Lanegan, Pontiak


Blues Funeral
di Maurisio Seimani

Se è vero quanto ha affermato in diverse interviste, e cioè che per la produzione di questo Blues Funeral sarebbe entrato in studio “senza un solo pezzo per le mani”, non possiamo fare altro che augurarci che Mark Lanegan si prenda più spesso un po’ di tempo per se stesso, visti gli ottimi risultati ottenuti. Risaliva infatti al 2005 l’ ultima sortita solista del carismatico musicista di Ellensburg. Da allora fino ad oggi, solo una folta serie di collaborazioni e partecipazioni (Queens of the Stone Age, Slousavers, Isobel Campbel, Greg Dulli, fra gli altri) e nulla più. Blues Funeral ci riconsegna un Lanegan sciolto, inspirato, immediato ed…elettronico. E’ questa forse la novità che potrà maggiormente sorprendere i fan di vecchia data dell’ ex Screaming Trees. Non che il nostro non si fosse già dilettato con l’ elettronica in precedenza, ma è l’ importanza che essa riveste in non pochi passi dell’ opera a cogliere di sorpresa (si ascolti Ode to Sad Disco, per esempio). Del resto Lanegan ha ammesso recentemente di ascoltare ormai molto più spesso i Kraftwerk che non Neil Young. Il disco però si sviluppa anche su una libera eterogeneità che può virare in qualsiasi momento su sonorità più classicamente “laneghiane”, come in Riot in My House o nel singolo The Gravedidder’s Song. Il tutto, però, riesce a suonare molto compatto e coerente, grazie soprattutto alla magnetica voce ed al grande carisma del personaggio. Libero, lineare ed accattivante, Blues Funeral è comunque uno di quei dischi che, come su suol dire, non fa una grinza. Speriamo che la prossima volta non ci sia di nuovo da aspettare tanto.
In una parola: carismatico.
Giudizio: 4 palle.

 
Pontiak
Echo Ono 

Ci chiediamo se per i Pontiak questo sarà veramente l'anno del grande salto. Ovviamente non ce lo chiediamo da un punto di vista artistico, visto che il gruppo americano non ne avrebbe nemmeno bisogno, essendosi ormai assestato da anni su livelli creativi superiori alla media, che anche in questo Echo Ono non vengono minimamente smentiti. Ce lo chiediamo invece da un punto di vista prettamente “numerico”, nel senso che ad oggi sembra difficile capire come mai un gruppo come quello dei fratelli Carney non abbia ancora raggiunto la notorietà che meriterebbe. Vero, di gruppi dei quali si potrebbe dire la stessa cosa ce ne sarebbero parecchi…però è proprio di fronte a opere accattivanti come questa che certe domande tornano ad affiorare. Per chi non li conoscesse i Pontiak sono portatori di un acid-rock avvolgente e selvaggio, dal sapore vintage quanto moderno, ricercato quanto immediato. Echo ono non aggiunge granchè a quanto la band aveva già proposto in precedenza, essendo invece un album che ne propone in sintesi la quintessenza con una serie di canzoni che riescono a tenere ben tesa la tensione dall’ inizio alla fine. Sarà dunque questo l’ album del grande salto? Non possiamo saperlo e, a conti fatti, ci chiediamo anche quanto questo preoccupi realmente i fratelli Carney che, tirando dritto incuranti di tutto e tutti, ne hanno sfornato “un altro dei loro”.
In una parola: ineccepibile
Giudizio: 4 palle.

Bruce Springsteen
Wrecking Ball
Mettiamo subito le mani avanti. Non siamo qui a spendere due parole sull’ ultimo disco di Bruce Springsteen solo perché (come sembra) si debba per forza parlarne ogni volta. Per quello basta che vi rechiate presso l’ edicola più vicina e compriate una rivista a caso fra le tante esposte. Facilmente, all’ interno, vi troverete anche la recensione dell’ ultimo disco del Boss. Ci chiediamo anzi il perché di questo singolare fenomeno. Da springsteniano di vecchia data poi, mi sento personalmente in dovere di mettere le mani avanti anche su un’ altro punto: se mi aveste chiesto due anni fa cosa pensavo dell’ ultima uscita dell’ inossidabile rocker del New Jersey, non avrei avuto alcun problema a rispondervi che “Working on a dream” era un disco tanto brutto da apparire, a tratti, finamai ridicolo. Detto questo, veniamo dunque a esporre perché ci troviamo invece ora a scrivere di questo Wrecking Ball.

Mettiamo dunque per un’ ultima volta queste benedette mani avanti: se siete fra quelli (e ve ne sono parecchi) a cui la peculiare proposta dell’ autore di Born to run, Because the night, Born in the USA e The river non ha mai convinto fino in fondo, dopo ormai 40 anni di onorata carriera (il primo disco dell Boss è del 1973), posso solo dirvi che non vedo perché questo disco possa farvi cambiare idea.
Se però vi trovate dall’ altra parte della barricata, tenetevi pronti a sventolare orgogliosi le vostre bandiere e a farvi trascinare da un Bruce inaspettatamente convincente, ispirato, creativo ed esuberante. Wrecking Ball, pur essendo un album che posa su solide radici springsteniane, le svecchia e le rinfresca, fin quasi a rivoluzionarle, colorandole di un folk che va a pescare nella tradizione irlandese, nella musica roots americana, nel gospel nero, nelle canzoni di protesta di Pete Seeger e nelle mature ballate di Johnny Cash.

I testi tengono testa a questa ritrovata vena artistico-musicale, cosicché la rabbia di una Death to my hometown (“…they brought death to our hometown, boys!Death to our hometown, boys!”) commuove quanto la toccante indignazione di una Jack of all trades (“... If I had me a gun, I'd find the bastards and shoot 'em on sight, I'm a Jack of all trades, we'll be alright...”). E dunque, messe tutte queste mani avanti, forse adesso possiamo finalmente scriverlo: Wrecking Ball è senz’ altro la cosa più bella prodotta da Springsteen negli ultimi 10 anni ed è uno di quei dischi che ci ritroveremo prima o poi ad ascoltare a tutto volume, guidando su qualche strada senza traffico, in uno di quei giorni in cui sembra valga ancora la pena “crederci” un’ altra volta. Con buona pace di quelli a cui questa musica ha sempre detto poco o nulla.

In una parola: convincente
Giudizio: 3 palle e mezza.
Last but not least
Leonard Cohen
Old ideas.

Leonard Cohen, dopo 8 anni, ed alla veneranda età di 78, torna sulle scene con un disco di inediti. Che dire: in casi come questo non c’ è proprio un bel nulla da recensire. Bisogna solo avere la sensibilità di capire che si ha a che fare con un vecchio poeta elegante e discreto, che ancora una volta ci sta aprendo il suo cuore. In una parola: silenzio. E qualsiasi altro giudizio sarebbe solo un’immane scortesia.
Saluti ai musicanidi ad ogni latitudine,
ben ritrovati,
Maurisio Seimani

60 commenti:

  1. Come direbbe il Maestro "RISVEGLIO DI PRIMAVERA" !

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  2. Finalmente una recensione di Springsteen dove non si leggono le solite 4 stronzate dell' eroe operaio ecc...ecc... Anche se io il disco non lo compro perchè Springsteen mi fa cagare. Che poi osti è preciso a Del Piero, perchè non fate una bella rubrica somiglioni?

    Gli altri due sono disconi, quello dei Pontiak forse il più bello.

    D' accordo su Cohen, ma però l' ultimo è anche meglio non parlarne più che altro perchè è una lagna.

    Va bè, ora veniamo alle cose serie, caro il mio "Seimani delle nuvole"...Perchè dslle nuvole? Perchè se ti levi dai coglioni esce il sole, stronzo!

    Continuate così. Ciao.

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    1. Springsteen, EROE OPERAIO o, se preferite, A ROJE con le OPERAIE.

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    2. Beh, in RAI,se è per questo, ci tengono sempre a essere quelli che la sparano sempre più grossa: "Bruce Springsteen è il più importante eroe contemporaneo della classe operaia americana." (Twilight, Radio 2).
      ALAPATUNA!

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  3. Sono capitato qui per caso, ma in realtà cercavo musica midi.

    Siete disgustosi.

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  4. Sono il discendente di Ruggero d'Altavilla, mi sento offeso dai toni concilianti di questo sig. Seimani. Verrete invasi da un esercito di normanni playmobil, conquisteremo i vostri lego e vi soggiogheremo until the end of the world. Seimani prete. e ho detto tutto.

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  5. Marìo Gravidanzo Allittero28 marzo 2012 alle ore 11:43

    Seimani sei peggio dei sei semi stronzi che ho seminato nel seminato. Sei minato nel cervello. Seimo che non sei altro.

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  6. Non c' era miglior modo di iniziare che con un servizio sul concerto dei Primus con l' inviato che arriva sul posto con un' ora di ritardo.
    Prof. Willi idolo!

    E tu Seimani guardati le spalle.
    (Tanto ti colpirò dritto in faccia).

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  7. Ma che storia! Bentornati!

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  8. Maurisio sono così contento di saperti ancora in giro che nella mia mente altro non v' è se non una serie infinita di vaffanculo.

    (...e sei dita medie alzate alzate al cielo come enormi menhir in onore alla tua persona)

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  9. Sbando genralizzato28 marzo 2012 alle ore 14:49

    AHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHH

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  10. Il Cestone è fantastico.

    Maurisio appena puoi vieni a sdraiarti sul mio orto che ho finito il concime.
    grazie.

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  11. Volevo chiarire una volta di più che nulla ho a che fare con il suddetto maurisio Seimani

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  12. Cioè non ho capito!!! di tutto quello che era Muro di Cani avete salvato Seimani? ma chi è Seimani la Ruby della musica? sono notevolmente scosso dall'apparizione di questo spazio nuovo...non ho ancora avuto modo di leggere quanto scritto mi riservo di farlo con calma. E poi vediamo chi ride ultimo!!!

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  13. Volevo sapere cosa ne pensa allora Seimani di questo articolo di Stefano Solventi

    http://www.sentireascoltare.com/recensione/9939/bruce-springsteen-wrecking-ball.html

    che al disco del Boss gli da 4,5 (su 10 però, qui mi pare di capire che il voto massimo sia 5 palle giusto?)

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    1. Sì, qui il voto massimo è 5 palle.

      Guarda, per me è sempre pacifico che un disco a qualcuno possa piacere e a qualcun'altro no...per dire, sul Mucchio Selvaggio, che aveva stroncato sia Magic che Working on a Dream, a questo disco hanno dato invece addirittura 4 stelle (su 5).
      Mi limito dunque a ripetere quanto ho praticamente già scritto nel mio post: quella di Springsteen è una proposta tanto radicalmente tradizionale che a suo modo finisce per l' essere anche molto peculiare. Perciò se questo genere di proposta non ti piace, questo disco non ti piacerà. Però allora il discorso diventa più ampio, perchè Springsteen aveva già cominciato ai tempi di The River a proporre questa roba...quindi se a uno non piace questo disco allora non dovrebbe piacergli tutto quello che "l' uomo chiamato Boss" ha fatto negli ultimi 30 anni...e non c' è nulla di male in questo, ma resta il fatto che, se inquadrato in quel discorso, questo album invece secondo me è da considerarsi davvero buono.

      Maurisio Seimani

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    2. Springsteen ? DUE PALLE.

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    3. Stroncare Springsteen è sempre stato un po' di moda...Bob Dylan (quello che nemmeno si ricorda cos' è successo nel 68, ma 'nculèt!) propina ciofeche assurde da decenni e non gli rompe mai il cazzo nessuno.

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    4. Comunicazione di servizio: se qualcuno dei co-autori del blog vuole spararle grosse, come qui sopra, sarebbe meglio non usasse come ID "La Voce del Cane", ma se ne scegliesse uno proprio, grazie.

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    5. Nessuna censura mai. Infatti il commento è ancora lì. Ma "La Voce del Cane" è un id condiviso. Mi sembra giusto che se uno vuole esprimere opinioni personali su qualche artista usi un altro id.

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    6. Chiedo perdono....potrai spegnere la sigaretta sulla mia lingua ogni volta che vorrai.

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  14. Sì, però non cominciamo sul serio a parlare di musica che qui lo scopo pincipale resta fare partire un po' di video e insultare Seimani, se no vi mollo subito.

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    1. Parliamo di quel cazzo che ci pare qui, Rino di sto cazzo.

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    2. E comunque... Seimani ti strappo quella faccia da cazzo dalla faccia e la sostituisco con un cazzo asinino originale per dimostrarti che tutto scorre e nulla cambia.

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  15. Su Mark Lanegan io arrivo a dire che questo disco è il più bello di Mark Lanegan.

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  16. Siete i migliori.

    Seimani tu sei il peggiore.

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  17. Oh ragazzi, ma avete letto che cazzo scrive questo?? Tante manfrine, mani avanti de chè e de là poi arriva a Cohen e siccome non sà più che michia dire, fà il figo e dice che noo..non si può commentare..il poeta che si apre..sarebbe un'offesa..
    Guardate che questo ha già ripreso a pigliarci per il culo!!??
    Non sà cosa scrivere e allora mette giù 'stà minchiata di inchino. Ma inchino a chè??? Ma vai a vendere il pesce Seimani.

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    1. Grazie per il prezioso contributo Carlo.

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    2. Guarda, tanto non sapevo più che scrivere, che mi hanno segato un' intera pagina d' articolo a seguire, perchè per qualcuno se no era troppo lungo.

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    3. Berzodemo Non Perdona30 marzo 2012 alle ore 12:11

      Dì la verità Seimani, è solo che non ti hanno dato abbastanza granza schiavo viscido e strisciante, al giogo delle multinazionali della musica! Sei fango!

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    4. Callate ya Seismanos te voy a cortar el cuello cabron, gordo perro mariquita

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  18. Ma di chi è la fichissima cover di High and dry che avete messo nella colonna qui in parte?

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  19. Aahahahah, ma che delirio di commenti sono?

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    1. Sono commenti "Seimagici", se li registri e li ascolti al contrario trovi la risposta al quesito numero 2774 di "Se voi foste il giudice" della Settimana Enigmistica pubblicata l'8 marzo 1987, pag 12.
      La risposta è: DEPORTATE SEIMANI SULL'ISOLA DEL DIAVOLO PRIMA CHE SIA TROPPO TARDI.
      PRESTOOOOOOOO

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  20. Ciao vorrei sapere se posso anch'io dare il mio contributo; vedete son un vero appassionato della musica da camera e penso che come me in italia ci siano tanti appassionati che potrebbero essere interessati come me a vedere uno spazio occupato dalla nostra musica...in particolare mi riferisco a tutti quei melomani che nei momenti di relaz preferiscono una sonata di Dvorak piuttosto che ai madrigali di Arnold Bax. Vi ringrazio per l'interressante punto di vista che offrite e credo che potrei in qualche modo arricchire il vostro spazio. COrdiali Saluti Enrico Bartolini

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    1. Grazie Enrico. Puoi scriverci a questo indirizzo: musicanidi@gmail.com

      Ciao.

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  21. Cominciano i primi screzi tra questi quattro straccioni..finirà a coltellate nel giro di poco.

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    1. seimani e' uno sporco dittatore che sodomizza i suoi minorati......seimani maiale !

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    2. Seimani trasudi sodomia

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  22. Chiara ho letto il tuo messaggio sui gradini della scuola DEVI VINCERE!

    fantastici RATS beata gioventù

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    1. Rivedere quella copertina mi fa chiagnere...

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    2. Tutti in giro per le strade a fare gli Indiani Padani, ahahahah!!!
      Grandi RATS, quel disco nei 90 era bellissimo!

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    3. Può essere bello anche ora se ci credi fratello.

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  23. #marco barollo
    Non credere! vedrai che resistono invece!

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  24. Seimani se solo fossi un po' più onesto saresti uguale a Dell'Utri!

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  25. Dal sito del Corriere:
    "Sgt.Pepper: come sarebbe nel 2012
    L'inventore della copertina originale, Peter Blake, prova
    a immaginarsene una nuova, a 45 anni dall'uscita"

    (potete vederla cliccando su "copertina 'emmerda".)

    la domanda è: perchè?

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    1. Peter Blake che se ne andasse in pensione ma i giornali che lo riportano sono ancora più ridicoli! Addiritttura TITOLONE sul PAIS che scrive testuale "IL SERGENTE PEPE si aggiorna al ventunesimo secolo" certificandone il degrado (del XXI secolo intendo).
      20 anni fa quando qualcuno voleva rendere omaggio ad un epoca o ad un gruppo (i beatles) faceva come i CHemical Brothers, per esempio, che presero Tomorrow Never Knows (Vedasi spalla) per farne un inno della musica elettronica di allora...robba bbuona!!! mica ste rivisitazioni cazzone che non meriterebbero nemmeno l'ultima pagina di sorrisi e cazzoni TV...

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  26. Anonimo se fossi meno stronzo saresti uguale a Sgarbi

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