Primus - 28/03


HERE COME THE BASTARDS

di Prof. Willi

Chi se l'aspettava che il tour mondiale dei Primus passasse pure da Brescia? Vecchie glorie che ritornano a splendere-un po' come il Pala EIB che li ospita. Grazie al mio compare che mi ha tirato il pacco all'ultimo secondo mi perdo -ahimè- un'ora buona di concerto; scoprirò solo ex post cosa mi sono perso... Scuate, ma da quando i concerti iniziano all'orario stampato sul biglietto?!?!?
LA MEGLIO GENERIX - All'interno ho trovo la meglio gioventù della generazione X: che un qualunque dio ci perdoni! L'età media si aggirava pericolosamente sopra i 30 anni: chi poteva permettersi il capello lungo, il giubbino toppato o la felpa degli Iron Maiden (o tutte e tre le cose insieme...) l'ha senza pudore ostentato. Birre a fiumi (in bottiglie di plastica) e tanta nostalgia per un'adolescenza che non ritornerà.


ASTROCARIATIDI - Trovo anche un palco vuoto, con una coppia di astronauti gonfiabili a mo' di cariatidi e sullo schermo un vecchio episodio di Popey-mah... Pochi minuti dopo salgono (in realtà ri-salgono) on stage Les Claypool, Larry Lalonde e Jay Lane: mi aspetterà un'ora di show in cui proporanno praticamente tutto il nuovo album Green Naugahyde. Tanto mestiere, eccezionale l'intesa tra i membri del gruppo e tratti di pura psichedelia sonora; peccato non conoscessi praticamente una canzone... Il pubblico – non troppo numeroso - appare calmo nelle retrovie, ma sotto il palco il movimento, il pogo e qualche stage diving non manca. Lalonde il cui stile e tecnica negli album resta un po' sottotraccia nel live esplode - degno contraltare al divo Les.
Potrebbero far cadere il palazzetto se solo volessero, ma non gli interessa. Il loro discorso musicale si aggroviglia e si dipana, rallenta, va a ritmo di marcia, di vaudevile. Dallo schermo immagini di Lee Van Cleef, aragoste giganti, scoiattoli dall'occhio vitreo, banditori TV di auto usate, improbabili pirati. Ancora una pausa, ancora Popeye, ancora attesa pasmodica per i classici del repertorio. Ed infatti... Les imbraccia il suo fidato basso e non appena accenna le note di My name is Mud penso: ok, ci siamo! Le teste iniziano a sballonzolare, i piedi iniziano a muoversi, si annuisce compiaciuti. Poi, Jerry was a race car driver. Poi, ovazione, i Primus lasciano il palco, le luci si accendono. Fine.
Quello che è successo nella prima ora è stato un tuffo nel glorioso repertorio Nineties,
ma io non c'ero...
d'oh!

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