(Recensioni in breve)

Dyagrams – Black Light

I Dyagrams segnano il debutto “alla regia” di Sam Genders, già co-frontman dei Tung, che con questo Black Light inizia un percorso personale che appare davvero molto piacevole ed affascinante. Immaginatevi sonorità alla King of Convenience farcite da un elettronica dal gusto vintage capace di creare dal nulla atmosfere trasognanti ed irresistibilmente rilassanti. Come si diceva una volta: uno di quei dischi che, quando comincia a girare, si fa davvero fatica a sollevare la puntina.
In una parola: electro-trasognante
Giudizio: 4 palle.



Terza prova per i londinesi Maccabees. E il disco ripete le ottime qualità che il gruppo aveva già in precedenza mostrato: ci sono il pop d’ ottima fattura, il sintetizzatore, i consueti crescendo che trasportano spesso i pezzi a traguardi sempre inaspettati. Semplicemente un classico disco di classicissimo pop inglese per certi aspetti. Ma di quelli belli, però. Di quelli che ne esce uno ogni…
In una parola: masterpiece.
Giudizio: 4 palle


Come entrare in una discoteca agli inizi degli anni 80 e trovare un DJ ispirato che cerchi in tutti i modi di convincervi a ballare. Ma ci sono anche del buon funk ed un basso che non delude mai qui dentro.
In una parola: popcorn
Giudizio: 3 palle e mezza.



Calibro 35
Ogni riferimento a perone esistenti
o a fatti realmente accaduti è puramente casuale

Nessuna novità eclatante nell’ ultimo disco dei Calibro 35. Si registra a Brooklin, ma la formula è vincente e non si cambia. Oltretutto, continua a rimanere oltremodo piacevole. (è più lungo il titolo del disco dei Calibro 35 della recensione di Seimani, ndC)
In una parola: conferma.
Giudizio: 3 palle.


Ma. Sei.

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