The Meteors - In Heaven (1981) & Wreckin' Crew (1983)

di Johnny Clash, a cura di Joe The Dog

"Red Rider, this is the Cotton Mouth
In the Psychobilly Cadillac...
Come on!"
Johnny Cash, One piece a time

"Only The Meteors are pure psychobilly!"
Slogan dei fans della band, meglio conosciuti come
"The Wrecking Crew"

Il mondo aveva davvero bisogno dello psychobilly? Non siamo qui per rispondere a questa domanda, sulla quale anzi glissiamo volentieri limitandoci a constatare come un post relativo al genere citato non potesse comunque mancare sulle frequenze della radio di Joe The Dog, la cui antenna è da sempre puntata su qualsiasi fenomeno musicale abbastanza degno (o indegno) da potersi definire PULP! Ebbene, da questo punto di vista la miscela dello psychobilly è forse la superpozione pulp per eccellenza. Si prenda l'anima più incendiaria del primo rock and roll, le si inietti la follia malata del punk più anarchico, e infine la si immerga nell'acido tipico delle chitarre surf. A quel punto non resterà che infarcirla di tematiche rigorosamente apolitiche ed irrununciabilmente horror per ritrovarsi tra le mani il perfetto brano psychobilly.



Un po' di storia. Il termine appare per la prima volta nella canzone One piece a time di Johnny Cash, comparsa sul suo album omonimo del 1976 e in verità composta per lui dall'autore Wayne Kemp. I primi ad appropriarsene, ponendolo in bella mostra sui manifesti dei loro concerti saranno The Cramps, leggendaria band di Sacramento che a New York si imporrà tra i pionieri della nascente scena punk della Grande Mela di fine anni 70. Benchè il loro album Songs The Lord Taughts Us del 1979 venga considerato un disco seminale dello psychobilly furono però proprio gli stessi Cramps a volersi smarcare da quest'etichetta: 
"Non avevamo intenzione di descrivere la nostra musica quando scrivemmo psychobilly sui vecchi manifesti; stavamo solo usando termini d'effetto per suscitare interesse. 
Non stava ad indicare uno stile musicale".

Sarà infatti giusto un oceano un po' più in là, in quel di Londra, che lo psychobilly troverà i suoi più fieri padrini (e paladini) e risponderanno al nome di P. Paul Fenech, Nigel Lewis e Mark Robertson. In arte: The Meteors. Formatisi nel 1980, cominceranno a farsi un nome nei club rockabilly, costruendosi un nutrito zoccolo di fans soprannominati "The Crazies" e poi "The Wrecking Crew", per il loro caratteristico modo di ballare caratterizzato da un "pogo" aggressivo ed ai limiti del dissennato ("the wrecking" appunto). Del 1981 e 1983 sono rispettivamente le pietre miliari del genere In Heaven e Wreckin' Crew, nei quali i Meteors trasportano le intuizioni dei Cramps su sonorità più pulite ma non per questo meno selvagge e travolgenti, portando a compimento due album che seppur incuranti di perdersi a tratti in una certa ripetitività rivelano anche un impatto estremamente convincente e trascinante. Questo grazie ad una ritmica che tiene il tempo come un orologio svizzero impazzito, a riff di basso sempre coinvolgenti, a chitarre che affondano il colpo puntali come un coltello a serramanico. 

Il mondo aveva dunque davvero bisogno dello psychobilly? In fondo cosa debba oggi il rock a questa subcultura è difficile stabilirlo. Ma che possiamo dirvi? Ci limitiamo a constatare come In Heaven e Wreckin' Crew oggi girino sul piatto spaccando ancora, e molto meglio di altri prodotti loro coetanei, e ci sollazziamo a sapere di come questi tre bastardi, ormai con 24 album all'attivo ed una caterva di singoli pubblicati, se ne vadano ancora in giro per il mondo a scoperchiare tetti di locali, scatenando ovunque un pogo infernale.
Ma quali meteore?!?

3 commenti:

  1. Lunga vita allo psychobilly, grandi che parlate dei vecchi Meteors, autori oltretutto di una cover bellissima di Paranoid dei Black Sabbath, cercatela!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Vero, anche sul fonte covers i Meteors non scherzano. Saprai anche che sull'album qui proposto per l'ascolto c'è un'altrettanto strepitosa versione di Get Off my cloud dei Rolling Stones, per esempio.

      Elimina
  2. Peccato che sia sempre uno zoccolo di fans e mai zoccola di fans. Solito machismo da quattro soldi, peccato.

    RispondiElimina