1986. Sono quasi 30 gli anni trascorsi dagli esordi di Ride of The Tiger. Gli Yo La Tengo hanno cavalcato tre decenni con sinuosa maestria e in punta di piedi sono entrati nella storia del rock. Senza proclami, senza "awards", senza nemmeno probabilmente dischi d'oro o d'argento. Creando un suono unico e distinto, eclettico e riconoscibile al primo batter di ciglia. Un suono che condensa magistralmente l'insegnamento dello zeitgeist alternativo newyorkese degli anni '70 con i Velvet Underground in prima fila, e l'ansia rumorista dei primi '80. Meno psichedelici dei figliocci di Andy Warhol più pacati e schivi dei giovani sonici della No Wave hanno creato uno stile proprio sorretto dal talento chitarristico di Ira Kaplan e dal romanticismo vocale di Georgia Hubley. Pur mantenendo un "marchio di fabbrica" e un assetto quasi invariato con l'ingresso del bassista James Mcnew del 1992, la loro abbondante discografia spazia dal rock alternativo classico al country passando per una psichedelia moderna e chitarristica fino ad arrivare a un pop-rock melodico, etereo. Ironici e intellettuali, nel senso migliore del termine, gli YLT hanno sfornato veri capolavori dell'alt rock e opere di puro divertissment create anche per rendere omaggio ai miti della musica di loro gusto dal country al rock al krautrock. Alcuni punti bassi e molti punti altissimi di una carriera che non è affatto arrivata al capolinea come dimostra l'ottima produzione degli anni '00.
Per quanto il loro apogeo dal punto di vista della visibilità sia stato sul finire degli anni '90 consiglio di entrare nel magico mondo degli YLT attraverso l'esordio, citato sopra, e che pur in forma grossolana raccoglie in nuce la visione della musica del gruppo per gli anni a venire.
Da qui si passa all'accoppiata May I Sing With Me e Painful rispettivamente del 1992 e del 1993 con l'entrata in pianta stabile di Mcnew e il protagonismo vocale della Hubley. Gli YLT spiegano la loro idea di noise e di fatto si fanno conoscere come quelli di Hoboken in contrapposizione con i Sonic Youth. Il noise degli YLT affonda le proprie radici nella psichedelia e nell'idea quasi catatonica o catartica dei riffs le cui trame vengono intessute ossessivamente e delicatamente da Kaplan, meno acidi e rockeggianti dei compagni di merende della grande mela. Tra raccolte e collaborazioni alcune veramente notevoli come Fakebook (1990) si arriva alle pietre miliari della band.
Mi riferisco a I Can Hear The Heart Beating As One (1997) e l'obbligatorio And Then Nothing Turned Itself Inside Out (2000) dove come mai in passato gli YLT ammorbidiscono i rumorismi e i toni confezionando un disco di alt-pop di rara bellezza, dalle mille sfumature, notturno e magico. Segno probabilmente della raggiunta maturità artistica il disco del 2000 definisce un ulteriore salto di qualità o cambio di rotta nello stile degli YLT, che pero' non si fermano qui e dopo un paio di prove opache nella direzione di un sound sempre più etereo sfornano sul calar degli anni '00 I'm Not Afraid Of You And I Will Beat Your Ass (2006), Popular Songs e Fade (2009 e 2013) che dimostrano che gli Yo la Tengo sono ancora qui e forse non se n'erano neppure mai andati. Consigliatissima per questi ultimi anni la raccolta del 2005: Prisoners Of Love. Siamo noi che ci siamo distratti per un momento. Facciamo ammenda chiedendo scusa a loro e assurgendoli a Dio del Mese di Maggio di questo fantasmagorico blog...fatto da cani e prigioniero di Maurisio Seimani. BAU!
Mi riferisco a I Can Hear The Heart Beating As One (1997) e l'obbligatorio And Then Nothing Turned Itself Inside Out (2000) dove come mai in passato gli YLT ammorbidiscono i rumorismi e i toni confezionando un disco di alt-pop di rara bellezza, dalle mille sfumature, notturno e magico. Segno probabilmente della raggiunta maturità artistica il disco del 2000 definisce un ulteriore salto di qualità o cambio di rotta nello stile degli YLT, che pero' non si fermano qui e dopo un paio di prove opache nella direzione di un sound sempre più etereo sfornano sul calar degli anni '00 I'm Not Afraid Of You And I Will Beat Your Ass (2006), Popular Songs e Fade (2009 e 2013) che dimostrano che gli Yo la Tengo sono ancora qui e forse non se n'erano neppure mai andati. Consigliatissima per questi ultimi anni la raccolta del 2005: Prisoners Of Love. Siamo noi che ci siamo distratti per un momento. Facciamo ammenda chiedendo scusa a loro e assurgendoli a Dio del Mese di Maggio di questo fantasmagorico blog...fatto da cani e prigioniero di Maurisio Seimani. BAU!
Io me lo tengo 'sto dio del mese
RispondiEliminaAlbum studio
RispondiElimina1986 - Ride the Tiger
1987 - New Wave Hot Dogs
1989 - President Yo La Tengo
1990 - Fakebook
1992 - May I Sing with Me
1993 - Painful
1995 - Electr-O-Pura
1997 - I Can Hear the Heart Beating as One
1998 - Strange But True (con Jad Fair)
2000 - And Then Nothing Turned Itself Inside Out
2002 - The Sounds of the Sounds of Science (colonna sonora)
2003 - Summer Sun
2006 - I Am Not Afraid of You and I Will Beat Your Ass
2009 - Fuckbook (come Condo Fucks)
2009 - Popular Songs
2013 - Fade
"Zeitgeist alternativo newyorkese" lo dici a tua sorella, chiaro?
RispondiEliminaDefinire "obbligatorio" AND THEN NOTHING.... è semplicemente ...SACROSANTO!
RispondiEliminaper apprezzare il mondo YLT suggerisco anche di iscriversi alla loro newsletter e gustarsi il tono delle mail che ogni tanto manda Georgia...
Electr O Pura, I can hear the heart beating as one, And then nothing turned itself inside out secondo me sono tutte e tre pietre miliari obbligatorie e sacrosante.
EliminaPer mio gusto personale la punta di diamante è sempre stato il secondo citato, perchè dei tre è quello volutamente meno monolitico e più "fuori controllo". Quindi più vario.
(PS: di Electro O Pura decorre proprio questo mese il ventennale)
Io consiglio la raccolta genius+love del 1996....
EliminaMa dai Chiccoe Spillo de che? Piantatela!
RispondiEliminaUn capolavoro....l'hai mai ascoltata o ti sei per caso fermato/a al maglione di Bersani?
EliminaVolano paroloni!
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