Musicanidi di Maurisio Seimani: Motorama, Alabama Shakes, Follakzoid

a cura di...Maurisio Seimani

Motorama - Poverty

Non ci si deve sempre inventare qualcosa di nuovo per stupire. A volte già il saper reinterpretare il passato con freschezza ed originalità è più che sufficiente, ma certo in tal caso servono anche buone dosi di talento ed ispirazione per non scadere irrimediabilmente nella banalità. E' quanto mostrano i russi Motorama anche in questo loro terzo album Poverty, dove l'evidente rimando alla new wave più tradizionale non impedisce la forgiatura di pezzi immancabilmente coinvolgenti e trascinanti. Merito di un'efficacissima quanto semplice capacità compositiva, ben espressa da arrangiamenti che anziché poggiare su chissà quali effetti speciali si affidano alla naturalità con cui una voce molto "Joy Division" si adagia su una scarna line up composta da chitarra, basso, tastiera, batteria, splendidamente incollata a suoni puliti, precisi e perfettamente intrecciati tra loro. Severamente vietata qualsiasi tipo di distorsione. A questo si aggiunga un atipico piglio sostanzialmente solare, che rende ogni brano arioso e...relaxing. Immaginatevi insomma un Murmur reinterpretato appunto dai Joy Division, oppure pensate ai Cure in versione unplugged che rifanno Just like heaven. Oppure lasciate stare tutte queste scempiaggini e andatevi subito ad ascoltare questo bel disco. Ne vale la pena.
In una parola: arioso
Giudizio: 4 palle




Alabama Shakes - Sound & Color

Sarò sincero, nonostante le buone parole spese da molti critici non avevo trovato nulla di realmente entusiasmante o straordinario in Boys & Girls, acclamato disco d'esordio degli Alabama Shakes. Doppia è stata dunque la sorpresa nel constatare come l'ultimo Sound & Color brilli invece di non comune intensità. Anche qui, come nel precedente, i nostri guardano alla musica americana delle radici, esaltandone però decisamente la vena soul e black, a discapito di quel piglio anche folk-rock, che li aveva resi celebri col singolo Hold On. La scelta si rivela vincente, perchè appunto trasforma la compagine di Athens da ordinaria band di musica roots-amerikana a convincentissima macchina rhytm&blues, capace di sfornare pezzi di grande graffiante eleganza. Ovvio dunque che per stimare un disco siffato si debba anche apprezzare il genere cui appartiene, ma ciò non toglie che Sound & Color sia una di quelle opere che risulta perfettamente riuscita per quanto voleva essere. In sintesi: mentre Boys & Girls suonava come un anonimo disco d'amerikana, prescindibile nel suo ambito, l'ultimo album degli Alalabama Shakes è un'impeccabile creatura R'N'B dei nostri tempi.
In una parola: R'N'B
Giudizio: 3 palle e mezza



Follakzoid - III

Di questi tempi è davvero difficile collocare geograficamente l'enorme varietà di scelte musicali con cui la rete è in grado d'investirci. Il mese scorso mi occupai di un gruppo di ragazzi della baviera che si sarebbe detto provenire dalle spiagge soleggiate della California (gli Aloa Input, per dettagli leggere QUI!). Questo mese invece mi imbatto in un album che sembra registrato da qualche navigato dinosauro teutonico del kraut-rock e vengo a scoprire che invece è prodotto da tre ragazzi poco più che ventenni provenienti dal Cile (paese nel quale ultimamente si sta comunque muovendo qualcosa di molto interessante in ambito musicale, non a caso infatti già il disco del gruppo rock psichedelico La Hell Gang finì tra i nostri dischi dell'anno). Ad ogni modo: solo quattro brani in questo III, di cui tre con durata superiore ai 10 minuti. Il comune denominatore sono linee compositive minimaliste, cicliche, dal battito leggero ma incalzante su cui ondeggiano suoni trasognanti che permettono ai brani di planare attraverso stratosfere sonore di non comune bellezza. Un progetto siffatto poteva però mantenere la sua validità solo mantenendosi sempre in quota ed è quanto avviene in un album che mantiene alta la tensione fino alla fine. "Dagli Appennini alle Ande" scriveva un tempo il De Amicis. "Dalle Ande alla Foresta Nera", potremmo dunque scrivere ora: quello dei Follakzoid sarà sicuramente un viaggio da seguire con attenzione.
In una parola: cicli
Giudizio: 3 palle e mezza.



(Tutte le recensioni sono di Maurisio Seimani)

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