Kaufman - Le tempeste che abbiamo

di Maurisio Seimani

E' successo venerdì sera, e non a caso alla Latteria Artigianale Molloy, realtà che se non fosse per il suo consolidato presente, si potrebbe comunque definire la culla della scena musicale bresciana anche solo riferendosi a ciò che l'elefante allungato ha rappresentato per la musica di questa città nell'arco degli ultimi 10 anni (e forse più). Non stupisce dunque che proprio questo luogo sia stato scelto dai bresciani Kaufman per presentare il loro ultimo lavoro Le tempeste che abbiamo, in uscita il 14 ottobre per Irma Records, e non dovrebbe stupire, conseguentemente, che Musicanidi non potesse e non volesse assolutamente mancare. 

E infatti noi non c'eravamo (la foto sopra l'abbiamo rubata ad un utente di facebook che speriamo non venga a chiederci denaro che peraltro non abbiamo). Perchè non c'eravamo? Beh, anzitutto si tenga sempre presente che questo è, per sua stessa definizione, un blog di musica fatto da cani e secondo poi non ci si dimentichi mai che potessimo sempre fare tutto quello che vogliamo adesso saremmo Keith Richards e non un manipolo di quadrupedi intenti a tirare avanti questa vecchia carretta musicale. You can't always get what you want, no?...Problemi, imprevisti, impedimenta...E' la vita, folks. Oggi non ci resta dunque altro da fare che parlarvi invece del disco, che il sottoscritto ha ascoltato con molto piacere, seppur oltretutto vittima di una fastidiosissima otite che ormai da 4 giorni sta uccidendo il suo orecchio sinistro. (Problemi su problemi, folks, problemi su problemi...)

Voglio giocare però a carte scoperte: in alcune sporadiche occasioni ho avuto il piacere di incontrare personalmente Lorenzo Lombardi, mente pensante e pulsante dei Kaufman, constatando così in prima persona l'assoluta buona fede ed il sincero entusiasmo con cui da anni porta avanti questo progetto, qualità riguardo alle quali non potevo che mettere dunque le mani sul fuoco a priori. Mi incuriosiva però, e molto, verificare il risultato finale cui sarebbero convogliate queste prerogative, oltretutto se sospinte dal contributo non trascurabile di un artista poliedrico e di grande esperienza come Alessandro Raina (fra le altre cose: Giardini di Mirò, Amor Fou, collaboratore freelance per Blow Up e Rumore, autore per Emma e Malika Ayane, in tour con Colapesce come chitarrista...)

E' un universo visceralmente pop quello dei Kaufman. Qualcuno direbbe dream-pop. Sicuramente soft-pop... Un tempo la chiamavano semplicemente musica leggera, poi sotto tale etichetta qualcuno ha prodotto talmente tante schifezze da fare apparire il termine quasi dispregiativo. E invece no. Perchè passando minuzionamente al setaccio note e parole, onde raccoglierne solamente il succo dai sapori più intensi è possibile produrre anche dell'ottima musica leggera italiana, soprattutto se ci si circonda dei musicisti giusti, capaci di dare al tutto una costante intensità e profondità. 
E' così un universo pop a tratti burroughsiano, fatto di alieni, vampiri, astronauti e zombie quello dei Kaufman, che racconta le tempeste che abbiamo, da intendersi come irrinunciabili imprevisti attraverso cui eroicamente portiamo a termine le nostre giornate, giorno dopo giorno. Ci tocca gente. Perchè crediamo ancora al senso di una canzone, perchè abbiamo storie da raccontare, perchè siamo sottovuoto, siamo cacciatori di zombie, abbandonati come sfere in case in cui vivono fantasmi...E c'è qualcuno che vuole succhiarci l'anima e sputarci via il cuore. Eppure forse non siamo mai stati più forti di così. E' una questione di sguardi...
Ne consegue che nelle canzoni di Le tempeste che abbiamo (e in questo di burrogughsiano v'è ben poco) si respiri infine un piglio che rasserena e rinfranca, perchè le liriche, ben appoggiate su linee melodiche finemente costruite ma sempre molto orecchiabili, esaltano un eroismo quotidiano e provinciale che ognuno può fare in qualche modo suo, che ognuno può riconoscere come parte di sè.
Ma forse sbaglio a scrivere "ognuno"...diciamo che ciò che ho appena scritto sopra può capitare almeno a qualcuno. E insomma: sarà 'sta cazzo d'otite, saranno i problemi che si incontrano talvolta a portare avanti il blog di musica fatto da cani più bello del mondo, sarà la vita folks, sarà quel che sarà (come dicevano i Ricchi e Poveri, si veda che si scriveva sopra della musica leggera italiana), questo disco mi ha fatto sentire uno di quei qualcuno che si possono riconoscere in queste canzoni ed ecco perchè a questi ragazzi non posso che rivolgere un sincero in bocca al lupo. Questa roba ci è sembrata roba buona (vedi foto sopra). Rocknroll!


(PS: ci ha segnalato un nostro apprezzato collaboratore che anni fa inviò ai Kaufman un'intervista di cui non ricevette mai delle risposte. Riprovateci un'altra volta e poi l'anima ve la succhiamo noi e cosa sputiamo fuori ancora non lo sappiamo. Ocio!)

16 commenti:

  1. Nella foto in alto Seimani è quello a destra vero?

    RispondiElimina
  2. Organizzazione Onlus "Seimani è il Male"13 ottobre 2014 alle ore 09:11

    Come succhia l'anima e sputa cuori Seimani nessuno mai.

    RispondiElimina
  3. Seimani, ti bucherei il cranio con un cacciavite a stella per regalarti un viaggio spaziale...

    RispondiElimina
  4. Vorrei avere dei fili intermentali per arrivare di spalle a Seimani e strangolarlo senza alcuna pietà

    RispondiElimina
  5. Piove governo ladro...

    RispondiElimina
  6. Caccia i soldi Seimani, caccia i soldi....
    Ruberesti anche l'ultimo soldino alla piccola fiammiferaia, piromane che non sei altro....

    RispondiElimina
  7. Ho visto le menti migliori della mia generazione leggere Seimani e scoppiare come uova in un microonde.

    RispondiElimina
  8. Maglio 6 nani in casa che un Seimani alla porta.

    RispondiElimina
  9. Eh va bè ma dove si trova sto disco, dove si può ascoltare????

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Qui: http://www.dlso.it/site/2014/10/07/kaufman-tempeste-abbiamo-premiere/

      Elimina
    2. Comunque ci dicono che da oggi è anche su Spotify.

      Elimina
  10. Che l'è chi Getter Robot...me lo mai sintìt!

    RispondiElimina
  11. Seimani sbruffone a spalare insieme all'altro coglione

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Il popolo è sempre bue14 ottobre 2014 alle ore 16:43

      Che poi se andava lì a spalare se ne sarebbe sentite un sacco perchè spalava.

      Elimina
    2. Spero solo che passi di lì il Gabibbo e che lo facciano a pezzi una volte per tutte.

      Elimina