Penso che un sogno così
non ritorni mai più,
mi dipingevo le mani
e la faccia di blu,
poi d'improvviso venivo
dal vento rapito,
e incominciavo a volare
nel cielo infinito…
(“Nel blu dipinto di blu”)
non ritorni mai più,
mi dipingevo le mani
e la faccia di blu,
poi d'improvviso venivo
dal vento rapito,
e incominciavo a volare
nel cielo infinito…
(“Nel blu dipinto di blu”)
E’ tragico il finale
di questa storia. Triste, strappalacrime come nessuno potrebbe mai
osare immaginare. Due attori protagonisti da premio Oscar, Domenico
Modugno e la signora Natura, bella e crudele come solo lei può
essere. Due attori non protagonisti, delle semplici comparse, due
giovani volontari del WWF. Un film amaro girato in una location che
toglie il fiato, che fa urlare al miracolo, in una cala di Lampedusa
che guarda alla vicina Africa, davanti a un mare meravigliosamente
blu, sotto un cielo blu spaventosamente sempre blu.
Son già passati più di vent’anni da quel fatale 6 agosto ’94. Mister Volare era un super-privilegiato, aveva la fortuna di abitare in una piccola e isolatissima villa affacciata sulla spiaggia bianca dell’Isola dei Conigli, zona ambientale protetta. La casa era uno di quei vecchi avamposti militari abbandonati che il Mimmo nazionale aveva acquistato e fatto sistemare per poter passare una vecchiaia in armonia con la Natura che proprio lì si esprimeva al massimo del suo splendore. Oltre al mare cristallino, ogni anno, fra Maggio e Giugno, erano solite arrivare sulla spiaggia le tartarughe Caretta Caretta per depositare le preziose uova che venivano presidiate dagli ambientalisti per evitare che i predatori ne facessero banchetto. Erano quindi nate delle liti fra Modugno e gli ambientalisti. La sua natura di Senatore Radicale privilegiato lo metteva in cattiva luce agli occhi dei volontari. Le liti e gli screzi oramai non si contavano più, erano all’ordine del giorno.
Son già passati più di vent’anni da quel fatale 6 agosto ’94. Mister Volare era un super-privilegiato, aveva la fortuna di abitare in una piccola e isolatissima villa affacciata sulla spiaggia bianca dell’Isola dei Conigli, zona ambientale protetta. La casa era uno di quei vecchi avamposti militari abbandonati che il Mimmo nazionale aveva acquistato e fatto sistemare per poter passare una vecchiaia in armonia con la Natura che proprio lì si esprimeva al massimo del suo splendore. Oltre al mare cristallino, ogni anno, fra Maggio e Giugno, erano solite arrivare sulla spiaggia le tartarughe Caretta Caretta per depositare le preziose uova che venivano presidiate dagli ambientalisti per evitare che i predatori ne facessero banchetto. Erano quindi nate delle liti fra Modugno e gli ambientalisti. La sua natura di Senatore Radicale privilegiato lo metteva in cattiva luce agli occhi dei volontari. Le liti e gli screzi oramai non si contavano più, erano all’ordine del giorno.
In quei primi giorni
d’Agosto si era tentata l’ennesima riappacificazione. Mister
Volare avrebbe dovuto liberare in mare una tartaruga ferita dalla
rete dei pescatori e curata nell’ospedale del WWF di Lampedusa.
Doveva essere una cerimonia semplice, silenziosa, quasi privata. Ma
Modugno era Modugno, era un uomo da decine di milioni di dischi
venduti, era uno degli artisti italiani più conosciuti al mondo.
Ogni cosa che faceva diventava un evento, si muoveva e attirava a sé
curiosi e giornalisti. Quella mattina tutto era pronto. La
tartarugona da 25 chili era già fra le sue mani mentre una piccola
folla si accalcava per immortalare l’evento. Due giovani volontari,
mossi da chissà quale strana volontà divina, decisero allora di
strappare dalle sue mani l’animale per evitare tutta questa
messinscena e liberarlo in mare. Quello che doveva essere
un atto di riappacificazione diventò in un istante uno sgarbo per il
vecchio Senatore. Che offesa, che umiliazione davanti ai giornalisti!
Modugno si ritirò subito fra le mura di casa. Il cuore batteva,
l’affanno era evidente, il fiato diventava sempre più corto fino
al tragico blackout coronarico. Un infarto, un corpo inerme sul
pavimento, la Morte non si era fatta alcun riguardo, era entrata in
casa e si era portata via uno dei più grandi cantanti del XX
secolo.
Uno
strano gioco del destino aveva regalato, a una splendida tartaruga,
la vita e la libertà che aveva tolto all’improvviso a una
meravigliosa voce. Lì, a Lampedusa, Domenico Modugno volava per
sempre nel suo cielo infinito e quell’animale volava leggero nel
mare blu dipinto di blu. Le sue grandi pinne erano diventate le sue
ali, era finalmente libera e inconsapevole della tragedia che aveva
lasciato su quella spiaggia.
Ma tutti i sogni /
nell'alba svaniscon perché / quando tramonta la luna / li porta con
sé / ma io continuo a sognare / negl'occhi tuoi belli / che sono blu
come un cielo / trapunto di stelle.
Ora in quel mare blu
ci sei tu e la stelle più luminosa sei tu.
Domenico Modugno sings Nel blu dipinto di blu also known as Volare on Ed Sullivan's show in 1958. Music by Domenico Modugno,
Brividi! Grande Fragola!
RispondiEliminaLampedusa è pericolosa, ruba l'anima alla gente.
RispondiEliminasi, a volte anche il corpo...
Eliminaricordiamoci sempre che non è Lampedusa a rubare i corpi ma le organizzazioni nordafricane che gestiscono il traffico in Libia (terra di nessuno)....e ricordiamoci sempre che Lampedusa è al centro di un raggio di circa 100 km ....tutto quello che le succede intorno viene sostanzialmente riportato come cronaca lampedusana dai media nazionali....
EliminaLampedusa è un'isola, non ha nessuna colpa delle miserie umane...
EliminaI Gerontofag mi fanno sbudellare le budella per via anale.
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