Storie dal vivo : 4/quarti VI Edizione, Parco Castelli - Brescia

di Maurisio Seimani

Non so se abbia senso scrivere del 4/Quarti. Quando viene consumato un siffatto rituale collettivo o se n’è fatto parte (ed a quel punto di sapere che abbia da scriverne un qualsivoglia scalzacane della rete risulterà del tutto indifferente) o non se n’è fatto parte (ed allora il suddetto scalzacane si ritroverà nella scomoda situazione di dovere descrivere qualcosa di indescrivibile a chi comunque difficilmente riuscirà a capire). E vabbè…vediamo comunque di fare del nostro meglio.

Assolutamente unico nel suo genere, il 4/Quarti vede alternarsi sul palco qualcosa come 100 band, tutte appartenenti ad una scena musicale, quella bresciana, che proprio a fronte di quanto mostrato sabato nell'ambito di questa maratona rock credo si possa ad oggi posizionare fra le più coinvolgenti e variegate del nostro panorama nazionale. One shot and go: ogni band suona un solo pezzo e stop, lasciando subito lo spazio all’artista successivo. In tal senso risulta perciò impossibile non spendere due parole sull’importantissimo contributo di Diego Spagnoli, già stage manager per Vasco Rossi (ma anche per Almamegretta, 99 Posse, PFM, Miles Davis, Barry White e Rem, tra gli altri…) la cui presenza sulla scena, uno spettacolo nello spettacolo, rende rapidissime le pause dei sound-checks e garantisce una qualità del suono invidiabile per tutta la durata dello show.
E’ proprio Alberto Belgesto, organizzatore di punta della rassegna, a spiegare dal palco che forse senza il contributo di Spagnoli il 4/Quarti non sarebbe mai esistitio: un gruppo aveva dato buca per una data alla Latteria Artigianale Molloy, celeberrimo locale cittadino, Belgesto aveva inviato un sms a tutti i gruppi della zona che conosceva per vedere di riempire la serata e tutti avevano incredibilmente dato la disponibilità. Diego Spagnoli, che in quei giorni si trovava in città, informato della cosa, avrebbe intimato al nostro: 
“Falli venire tutti. Anzi, chiamane altri, so io come fare.”

Qualità, dunque, si diceva. E’ anzitutto questa a fare la differenza al 4/Quarti. Senza questa peculiare caratteristica, che va a toccare qualsiasi dettaglio organizzativo ed artistico della rassegna allontanando efficacemente anche qualsivoglia connotazione provinciale dalla stessa, probabilmente nulla di tutto il resto sarebbe diventato ciò che è diventato.  Al 4/Quarti quel palco non è più un palco, ma si trasforma in un esplosivo super-jukebox, una perfetta macchina musicale in cui le bands dal canto loro, vincolate al singolo pezzo, propongono sistematicamente il meglio al loro meglio, dimostrando usualmente livelli di maturità espressiva semplicemente stupefacenti. L’effetto è detonante, l’esperienza nel lungo termine psichedelica: si parte nel primo pomeriggio sulle note del blues e “la cosa” cresce di ora in ora fino ad un’esplosiva sarabanda finale con tanto di fuochi artificiali nella notte. E’ un rituale appunto. Ed è liberatorio.

Manca solo un ultimo aspetto da sottolineare...la perfetta macchina organizzativa messa in moto da Belgesto e soci, il valore aggiunto di Diego Spagnoli, l’ottimo livello medio delle band della nostra provincia e…
...la gente!
Il 4/Quarti è il 4/Quarti anche per la strepitosa risposta collettiva che vede fondersi per una notte musicisti, spettatori e semplici cittadini “di passaggio” in un meraviglioso tutt'uno. Ho sentito gli organizzatori parlare di una proposta fatta al comune per spostare l’evento in Piazza Loggia negli anni a venire. Bello. Attenzione però, perché per quanto l’arena del Parco Castelli si riveli a tratti poco capiente a fronte dell’ottima risposta cittadina a questo appuntamento, d’altro canto spostandolo da lì si rischia anche di perdere qualcosa di prezioso.
Aggirarsi sabato per il parco era una meraviglia. Gente di tutte le età, giovani da ogni dove venuti per la musica, famiglie con passeggini, anziani a passeggio, bambini che giocavano a pallone, e là in fondo quel perfetto super-jukebox che intanto pompava a mille! Ognuno, a suo modo, dentro il 4/Quarti, ognuno, in qualche modo, parte dello show.
La gente. La città...è stato divertente, per esempio, notare sugli spalti una coppia di pensionati che pur storcendo il naso assisteva divertita all’esibizione dell’ Uomo Involtino e il Putrido Liquame…ecco, quello che qui si vuole arrivare a dire (ovviamente con tutta l'umiltà di un blog di musica fatto da cani) è semplicemente: 
spostate questo festival dove volete ma che tutto resti così, che il rituale si mantenga intatto, che il super-jukebox continui a chiamarli tutti a raccolta. Per carità di Dio.

14 commenti:

  1. Pane al Cane e vino al pino9 giugno 2014 alle ore 13:03

    Seimani sempre sintetico, piacevole ed efficace...però dillo che hai paura che ti spostino il 4/Quarti da lì perchè stai a Mompiano, maledetto Maurisio! Sempre infido cazzo...

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    1. Ammetto un conflitto d'interesse.

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    2. Seimani sgualdrina delle multinazionali musicali, il peggior conflitto di interessi che la storia di questo paese abbia vissuto negli ultimi 20 anni, al confronto quello del Cav. Spernacchioni è una schittata di fagiano, ti ammazziamo Seimani!

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  2. ahahah, ma chi cazzo è l'uomo involtino e il putrido liquame????

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  3. Spiedo polenta e upupe9 giugno 2014 alle ore 13:40

    Caso che paura la notte dell'upupa...

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  4. Seimani tigre di Mompracem!

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  5. Seimani è l'unica persona di questa città che poteva scrivere un articolo sul 4/4 senza citare il nome di una band (a parte ovviamente uomo involtino e putrido liquame ma giusto perchè l'avevano commosso una coppia di pensionati...) E' pazzo.

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  6. Ma non avete fatto neanche un cazzo di video?

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  7. Alice in Wondertanga10 giugno 2014 alle ore 00:23

    Bellooooo!

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  8. Diego Armadio Stramadonna10 giugno 2014 alle ore 15:45

    Seimani ti rigo la faccia

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    1. Ti coloro la ghigna con un pennello intinto nella diarrea di cane

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  9. BELLISSIMO LEGGERE QUANTO HAI SCRITTO, grazie da parte di tutto lo staff!

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    1. Scriviamo quello và scritto. Il 4/Quarti è una cosa meravigliosa.

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