Musica e parole: William Faulkner - Santuario / Robert Johnson - The Complete Recordings

di Thelonius Mork

"Guardò l'ultima luce condensarsi nel quadrante dell'orologio, e il quadrante trasformarsi da tondo orifizio nella penombra a disco sospeso nel nulla, il caos originale, e di nuovo trasformarsi in una sfera di cristallo che nelle sue immobili, misteriose profondità conteneva il caos ordinato del mondo intricato e indistinto sui cui fianchi sfregiati le antiche ferite roteano a folle velocità verso la tenebra entro la quale si appostano nuove sciagure."

Da qualche parte tra Missisippi e Missouri, su strade dimenticate da Dio che attraversano prati ricoperti d'erba selvatica e boschetti di cedri. E' un luogo non luogo quello sul quale va a posarsi l'oscura lente di Santuario, straordinario romanzo pubblicato nel 1931 dal celeberrimo autore americano William Faulkner e definito dal francese Andrè Malraux "L'irruzione della tragedia greca nel romanzo poliziesco". Una lente diabolica che non si sposterà mai più da quel posto, così come l'occhio del lettore intrappolato tra le pieghe di una storia dalla quale a tratti si vorrebbe invece scappare più lontano possibile.
Da qualche parte tra Mississippi e Missouri, Faulkner porta le nostre anime a perdersi in gironi infernali sempre più profondi e cruenti, come un cinico Dante disilluso che non trovi più motivi di meraviglia o stupore.

Da qualche parte tra Mississippi e Missouri, dunque, negli anni del proibizionismo e della Grande Depressione, si trova una "casa buia desolata e meditabonda", trasformata da una banda di balordi in una distilleria clandestina. A questa, in cerca d'alcolici, fa capolino assieme ad un suo coetaneo Temple Drake, studentessa diciottene "non più proprio bambina, non ancora donna", "dritta come una freccia nel vestitino succinto". E' l'agnello sacrificale inviato da Faulkner sull'altare del demonio, dal quale verrà immediatamente scaraventato in un un vortice atroce di degradazione, umiliazioni, soprusi, stupri e violenze. E' la storia non scritta di Cappuccetto Rosso che incontra lo sguardo del lupo nel bosco, qui rappresentato dagli occhi come "grumi di gomma" di Popeye, capobanda dei banditi e creazione letteraria semplicemente agghiacciante. Ma è il dipanarsi inesorabile della storia, ed il suo ricompattarsi didascalicamente nel più buio dei vicoli ciechi a fare di Santuario uno di quei "singhiozzi ardenti" assoluti, biblici, e definitivi che solo l'altissima letteratura sa talvolta regalare.
"Forse è nell'istante in cui ci rendiamo conto, in cui ammettiamo che nel male vi è un disegno logico, è allora che moriamo", dice ad un certo punto uno dei personaggi del libro.
Ecco, arrivare in fondo a Santuario è come venire ammazzati da una profonda pugnalata nel petto e rendersi conto che, l'attimo dopo, si è invece ancora in piedi vivi e vegeti a domandarsi 
"E adesso?".

Da qualche parte fra Mississippi e Missouri, su strade  dimenticate che attraversano prati ricoperti d'erba selvatica e boschetti di cedri, si può dunque talvolta incontrare il diavolo. Come già scritto succede alla povera Temple Drake nel romanzo di Faulkner, sembra successe a Robert Johnson il giorno in cui egli decise di vendergli l'anima in cambio di un ineguagliabile talento alla chitarra. Questa leggenda musicale, peraltro più volte alimentata dallo stesso Johnson, sembra trovi un fondo di verità nel fatto che egli ebbe effettivamente per maestro tale Ike Zinneman, sinistra figura celata ancor oggi di mistero, del quale fu però comprovata l'abitudine di suonare nei cimiteri tra le tombe, nota al punto da venire additato quale emissario del demonio.
Sia come sia, quale colonna sonora migliore potrebbe dunque trovare un libro come quello d Faulkner se non la recente bellissima raccolta definitiva The Complete Recordings- The Centennial Collection, pubblicata nel 2011 dalla Sony Columbia-Legacy in occasione del centenario della nascita dello stesso Johnson? 
Camminando su un "atomo opaco del male" d'altro canto, con l'Uomo Nero si sente il bisogno di trovare ogni tanto un accordo. Ecco perchè il blues è l'unica musica che potrà sempre darci conforto.

Early this morning when you knocked upon my door...



And I said "Hello Satan!", I believe it's time to go....

21 commenti:

  1. S.S.S. - Seimani Satanista Sodomita

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  2. questo post è un succoso antipasto che mi ha fatto venire un'acquolina..... Santuario sarà il prossimo dei miei pasti letterari... Grazie!

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  3. Grazie Werner, a disposizione.

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  4. Sono andato su Spotify a vedere se c'era il cofanetto di Robert Johnson citato sopra e l'ho trovato, ma non capisco una cosa...Johnson nella sua vita non incise solo 29 mitiche tracce??? Com'è che nel cofanetto ce ne sono di più? Qualcuno di voi cani ne sa qualcosa?

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    1. Hernest, ma come stai messo misericordia, sono 29 anche lì! E' solo che di alcune esiste anche una "alternative take" quindi sono ripetute due volte ;-)! Ciao.

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  5. Me and the Devil was walking side by side...

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  6. Ma quanti sono i Linherd Skinheads?

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  7. Ma quelli non sono i Li-nerds Sky-nerds sono i capelloni del Grande de na olta in vacanza a Tampa.

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  8. Il nome Mayrysyy Syymyny è una storpiatura di Maurisio Seimani noto rottinculo di Smerdown definito dal Washington Pork la geisha più potente dell'Idaho. La band era usa adoperarlo come bambola gonfiabile nei propri riti eroticosatanici e perquesto adottò quel nome con fini cazza minchia dispregiativi cambiando però in y tutte le consonanti a perenne simbolo del culo rotto del sig. Maurisio.

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  9. Avrei preferito che morisse Seimani.

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  10. Pubblico di merdaaaaaa!!!!!!12 febbraio 2014 alle ore 13:50

    Largo all'avanguardia pubblico di merda Tu gli dai la stessa storia tanto lui non c'ha memoria Sono proprio tutti tonti vivon tutti sopra i monti Compran tutti i cantautori come fanno i rematori quando voglion fare i cori che profumano di fiori Me mi piace scoreggiare non mi devo vergognare non c'ho niente da salvare Me mi piace giocare giocando coi giochi ne ho pochi ma buoni Me mi piace volare facendo dei giri non brevi ma lunghi Me mi piace scoreggiare non mi devo vergognare non c'ho niente da salvare L'avanguardia è alternativa non fa sconti comitiva l'avanguardia è molto dura e per questo fa paura Fate largo all'avanguardia siete un pubblico di merda applaudite per inerzia ma l'avanguardia è molto seria (Io) vado contro corrente perché sono demente e sono ribelle con l'urlo nella pelle

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    1. Largo all'avanguardia è una poesia.

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    2. Grazie di cuore...Skiantos per sempre

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    3. "Compran tutti i cantautori
      come fanno i rematori
      quando voglion fare i cori
      che profumano di fiori
      Me mi piace scoreggiare
      non mi devo vergognare n
      on c'ho niente da salvare..."

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    4. Sembra sia quello che urlò Freak Antoni al pubblico quando nel 79 al PalaDozza gli Skiantos si presentarono sul palco ed al posto che suonare, inspiegabilmente si misero a cucinare degli spaghetti.

      "Brucia le banche, bruciane tante!!!"

      Grande Freak!

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  11. Eptadone più bella canzone punk italiana di sempre

    "Sono andato alla stazione
    ho cercato l'eptadone
    poi m'ha preso l'emozione son scappato col furgone
    Le massaie fan la coda
    per sentire la mia broda
    e quest'anno è di gran moda io ci metto anche la soda!!!"

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  12. Cazzo culo figa tette merda
    merda cazzo culo figa tette
    merda cazzo tette culo
    culo figa figa cazzo culo tette merda
    eh, eh, eh!
    (le parole sono mie, Eccellenza!)

    Figa cazzo culo tette merda
    merda cazzo culo figa tette
    cazzo cazzo cazzo figa merda
    cazzo culo figa tette merda

    Italiano ridi, dai!
    Ridi Italiano
    Adesso ridi, dai dai,
    ridi italiano!

    Eh, eh, eh!
    Cazzo culo figa tette merda
    merda cazzo culo figa tette
    figa cazzo culo tette merda
    merda merda cazzo culo figa tette

    Italiano ridi, dai!
    ridi Italiano
    Adesso ridi, dai
    ridi italiano!

    Eh, eh, eh!
    Pompino, ho detto “pompino”, eh, eh, eh!

    Cazzo, cazzo, cazzo, caazzo
    cazzo, cazzo, cazzo, caazzo
    Figa, figa, figa, fiiga,
    figa, figa, figa, fiiga
    Culo, culo, culo cuulo,
    culo, culo, culo, cuulo
    Merda, merda, merda, merdaa, merdaaa!

    Cazzo in culo, figa sfondata, ho detto pompino, e culo rotto,
    Eccellenza, ho detto “pompino”….
    Pronto, sono Wanda, la vacca dei telefonini, interessa?!?

    Italiano ridi. Adesso ridi!
    Ridi Italiano.
    Adesso ridi, italiano!
    Italiano ridi, ridi italiano
    Italiano ridi, dai, dai,
    ridi italiano!

    Merda! Merda!
    Merda, Merda, Merda!
    Eh, eh...

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    1. Come è noto in quanto a finezza non ce lo ficca in culo nessuno!

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  13. E "Sono un ribelle mamma" dove la mettiamo?

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