Musica e Parole: J.K. Toole - Una banda di idioti / Dr. John - In the right place

di Thelonius Mork

"Quando viene al mondo un genio autentico, lo si può riconoscere dal fatto che gli idioti sono tutti coalizzati contro di lui."
Jonathan Swift

"Mi piacerebbe davvero sapere che cosa direbbero i nostri gloriosi Padri Fondatori se vedessero questi bambini spinti alla corruzione per reclamizzare il Clerasil. Io lo sapevo che la democrazia ci avrebbe portati a questo!"
Ignatius J. Reilly

Ignatius J. Reilly non è propriamente un genio. Spocchioso ed egocentrico, patetico e pedante, scassapalle e sociopatico, il protagonista di Una banda di idioti di John Kennedy Toole può anzi risultare l'esatto opposto...Sempre incostantemente oscillante tra il baldanzoso ed il vigliacco, tra il codardo e l'irruento, il suo è il grido frustrato di un'intelletto rifiutato e incompreso dalla società, che però altri sfoghi non trova che il rigurgito grottescamente lamentoso o l'invettiva auto-distruttiva e fine a se stessa ("...Cercasi elemento dinamico, fidato, portato ai contatti umani...Signore santo, vogliono un mostro! Temo che non potrei mai lavorare per una ditta che ha una tale visione del mondo") .

Eppure, proprio per queste caratteristiche, Ignatius si rivela uno dei personaggi letterari più geniali che siano stati creati nel XX secolo. Solitario Don Chisciotte post-moderno, abbandonato finanche dal fido compare Sancho Panza, Ignatius trascina la sua enorme mole per le strade di New Orleans divenendone quasi l'epicentro gravitazionale, tra accanite battaglie contro il cinema contemporaneo e sofferte dissertazioni sull'assenza di "teologia e geometria" nel mondo, mentre una serie di grotteschi personaggi stravolti dal suo sguardo impietoso, vanno a comporre attorno a lui quella presunta "banda di idioti" incapace di comprendere il suo presunto genio.
"Uno straordinario sciattone, un Oliver Hardy impazzito, un Don Chisciotte ingrassato, un Tommaso d'Aquino perverso, il tutto allo stesso tempo", così descriverà il protagonista del libro Walker Percy, il professore di letteratura che per primo si accorgerà del valore dell'opera, dopo averla letta solo perchè incalzato dalla tenace madre dell'autore, morto suicida già otto anni prima. 
Una banda di idioti vedrà infine la sua pubblicazione negli States solo nel 1980, ben undici anni dopo quel tragico evento, rivelando al mondo uno scrittore dal talento non comune, scomparso nello stesso anno in cui ben otto case editrici si rifiutarono invece di pubblicargli quella stessa opera, monumento definitivo a uno dei più grandi antieroi della letteratura occidentale e a una città, New Orleans, che forse nessuno (Faulkner a parte) aveva mai saputo mettere su carta usando così tanti colori...
(Nella foto, la statua in bronzo dedicata al protagonista del libro, posta al numero 800 di Canal Street di  New Orleans, esattamente dove la storia di John Kennedy Toole ha inizio)

"I been in the right place, but it must have been the wrong time
I'd have said the right thing, but I must have used the wrong line
...
My head was in a bad place, but I'm having such a good time..."
Dr. John, Right Place Wrong Time

Venendo al pentagramma, invece, non si può certo dire che New Orleans non sia stata messa in musica nelle gradazioni di colore più disparate. Dal cajun allo zydeco, dallo swamp blues fino al jazz, la Big Easy è il fulcro della musica contaminata americana. In nessun'altra città degli States le radici più profonde della musica a stelle e striscie si sono imbevute tanto di influssi caraibici, tradizioni rituali voodoo, remote ritmiche africane...
Eppure, dovendo scegliere la colonna sonora ideale per un libro come Una banda di idioti in mezzo a tutto questo, la mia scelta non può che ricadere immediatamente su In the right place di Dr. John. Anche Gumbo (dello stesso autore) potrebbe funzionare, ma quest' album sembra realmente plasmarsi sulle parole di Toole come fosse stato pensato esattamente per sottolineare i passi d'orso di mr. Ignatius J. Reilly nella sua New Orleans. Se Gris Gris, del 1968, reinventava il voodoo trasformandolo in musica psichedelica con risultati straordinari e il precedente Gumbo era un sentito omaggio alla musica tradizionale della Big Easy, In The Right Place afferma definitivamente Dr.John come paladino di un funk contaminato che rimarrà per sempre il suo marchio di fabbrica più distintivo. Un funk-groove variopinto e scoppiettante che, fra una strampalata invettiva e l'altra, forse finamai il vecchio Ignatius J. Reilly non avrebbe disprezzato...

20 commenti:

  1. Rispettosamente aggiungo una curiosità al bel post del signor Mork, direttamente da Wikipedia:

    "La struttura letteraria di Una banda di idioti rispecchia la struttura del libro preferito di Ignatius, il De Consolatione Philosophiae di Anicio Manlio Torquato Severino Boezio, più noto semplicemente come Boezio. Così come l'opera del filosofo latino, il romanzo di Toole è diviso in capitoli, a loro volta suddivisi in sotto-capitoli. Sezioni chiave di alcuni capitoli rimangono al di fuori della narrativa principale. Nel De Consolatione Philosophiae, alle parti in prosa si alternano altre in versi. Similmente nel romanzo, la narrativa viene inframezzata di tanto in tanto dall'utilizzo di versi poetici, commenti scritti dal protagonista nel proprio diario oppure dalle periodiche lettere scritte da Ignatius J. Reilly alla sua controparte femminile, Myrna Minkoff. Inoltre, nella narrazione di Una banda di idioti appare una copia del testo di Boezio, rendendo ancora più esplicito il suo stato di veicolo narrativo."

    RispondiElimina
  2. "In casa aiuto a spolverare e, in più, sto scrivendo una lunga accusa contro il nostro secolo. A volte, quando il cervello comincia a fondersi per il troppo lavoro intellettuale, mi metto a fare la crema di formaggio."

    RispondiElimina
  3. E anche auguri a Dr.John che proprio oggi compie 73 anni.

    RispondiElimina
  4. Qua c'è puzza di Seimani.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. L' ispettore Sconcertano21 novembre 2013 alle ore 12:32

      Cioè tu vuoi dire che Thelonius Mork potrebbe celari niente meno che l'Immondo? O mio Dio....

      Elimina
    2. No, no...intendevo solo dire che su questo blog c'è odore di merda, odore di Seimani.

      Però, pensandoci bene, dietro al libro recensito potrebbe esserci lo zampino di Seimani. Il titolo potrebbe essere il sottotitolo perfetto per il blog.

      "Musicanidi - Una banda di idioti"

      Elimina
    3. E' la vecchia storia di sempre: una banda che parla di musica di tutto il mondo...devono essere poliglotta.

      Elimina
    4. I soliti idiomi di quest'uccello che devi venire a ciucciarmi godendo, caro il mio I Soliti Idiomi e il suo compagno di sborrate di nome Mumble Mumble, brutti ammassi di merda prodotta da eserciti di Scilipoti malati di diarrea...non c'è niente di solito in un paese dove non s' è mai ascoltata musica più merdosa, prodotta da gruppi più merdosi, incoraggiati da un pubblico sempre più merdoso. Parli di musica, cerchi di consigliare alcune scelte selezionate, ed è la solita roba per questi saccentoni della sifilide che sanno sempre tutto di tutti e che sono ovunque...però se questi saccentoni sono così tanti e ne capiscono così tanto non si capisce perchè poi vivi in un paese di merda dove gira solo musica di merda, dove di musica apparentemente sembra non capirne più un cazzo nessuno e dove qualsiasi gruppo locale del cazzo sarebbe un gruppo superfigo, ma poi se inviti uno ad ascoltare l'ultimo dei Black Angels stai rompendo il cazzo. E invece no stronzi bolliti nel vomito che producete con i vostri commenti democristiani delle vostre genitrici impestate...prendiamo Brescia: ci sono solo quattro nomi decenti: 4 axid butchers, Giuradei, e forse altri due che non sto qui neanche a dirvi, brutte capre di figa...annusalo bene quel fetore, I soliti idiomi, perchè è la puzza di tutto il resto che è pura spazzatura. Perciò: la solita banda una bella figa impestata di pus, caro il mio ISoliti Idiomi. Qui il solito è quello schifo che hai nella testa ormai da anni, te e tutti quelli come te, Seimani non c'enta niente, forse Seimani è anzi la cura. Noi veniamo a inculartii un tuo caro quando vogliamo a baita tua, ricordatelo.

      Elimina
    5. Solo una cosa non mi e' chiara caro Dio Cane. Esattamente cosa intendi dire quando dici e apro le virgolette "saccentoni della sifilide" chiudo le virguolette. Ti sarei grano se potessi spiegarmeglielo. Grazie
      Marco Luca Stracci

      Elimina
    6. Sei un duro tu Dio...

      Elimina
  5. La maledizione di atuk!

    RispondiElimina
  6. E' tornato ITALIANO FIERO!!! che figataaaaa!!!! ciao vecio, come stai 'nculat?

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Tu ci vedi lungo. Però ora sono il Dio Cane e quindi sono il vostro Dio. Seimani sta a me come Don Rodrigo all' Innominato. Chiunque osi attaccare questo blog sarà oggetto di inaudite violenze e qualsiasi personaggio femminile suo conoscente conoscerà la mia lussuria.

      Elimina
  7. Questo è davvero uno dei blog più volgari sui quali mi sia capitato di mettere piede.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Guarda, in verità è così solo da ieri. Non a caso a seguito della comparsa di certo signor Il Dio Cane.

      Elimina
  8. Ma, scusate Dio Cane non e' una bestemmia? cioe', si puo' scrivere una bestemmia?

    RispondiElimina
    Risposte
    1. No, in questo caso è solo il mio nome. Studiati la storia anche gli egizi avevano Anubi che era un dio cane. E allora?

      Elimina