Bruce Springsteen - The Wild, The Innocent And The E Street Shuffle (40 Years Anniversary)

di Johnny Clash

"Volano scintille per la E Street quando i ragazzi profeti la percorrono belli e carichi.
E tutte  le ragazzine diventano fragili quando l’uomo bambino dà loro una doppia dose.
E i papà degli scolaretti annullano tutti i divieti il venerdì sera e adolescenti vagabondi in pantaloni di pelle aderenti danzano l’E Street Shuffle e va tutto bene...In un duello all’imbrunire brillano come fantasmi in un torrente pieno di stelle
per sentieri di fuoco
in notti d’argento..."
(Bruce Springsteen, The E Street Shuffle)


Nel luglio del 1973, per 6 sere di seguito, al mitico Max’s Kansas City Club di New York, si esibirono due artisti allora misconosciuti al grande pubblico: ad aprire le serate era un certo Bob Marley, frontman di un gruppo giamaicano chiamato The Wailers, l’altro era un giovane del New Jersey di nome Bruce Springsteen, accompagnato dall’ossatura di una band che nei decenni a venire si sarebbe resa celebre come E Street Band.


Apriamo non a caso il post con questo sciccoso aneddoto che ben pochi conoscono, perché lo strambo abbinamento proposto dal celebre locale newyorkese mette in chiara evidenza le difficoltà che all'epoca incontrarono molti addetti ai lavori nel classificare la proposta musicale con la quale Springsteen aveva fatto capolino nello scenario rock americano quello stesso anno, ovvero l'album Greetings from Asbury Park, NJ, cui sarebbe seguito a pochi mesi di distanza l'altrettanto incompreso The Wild The Innocent and The E Street Shuffle. Un biglietto da visita evidentemente accolto con certo sconcerto, se si considera che al Max's fu ritenuto degno di potersi affiancare a quanto di più stravagante fosse stato proposto quell'estate a New York, ossia una musica in levare di origine giamaicana che nessuno aveva mai sentito prima. 
Ora. Chi non conoscesse a fondo la musica di Bruce potrebbe manifestare dello stupore di fronte a quanto appena riportato. A cosa era dovuto tanto disorientamento e che ci sarebbe di così  bizzarro nel tradizionalissimo rock del Boss? Va dunque chiarita una cosa: Born to run, album pubblicato due anni più tardi, avrebbe rappresentato un importantissimo spartiacque nella carriera di questo cantautore, cosicchè oggi si può tranquillamente affermare che, musicalmente parlando, forse sono esistiti addirittura due Springsteen. Lo Springsteen pre-Born to run, a onor del vero normalmente sconosciuto ai più, è quello di cui andremo qui ad occuparci.

Ci troviamo ad Asbury Park, nei primi anni 70, e l’attuale decadentissima località balnerare del New Jersey è ancora al massimo del suo splendore. C’è un Luna Park sul lungomare, c’ è una zingara che ti legge la mano raccontandoti tutto del tuo futuro, ci sono band che ogni sera si fronteggiano nei suoi variopinti locali dandoci dentro fino all’alba, ci sono giovani che sfrecciano lungo il boulevard su auto rombanti, ci sono spacciatori, affabulatori e prostitute, e a poche ore d’auto, eppur lontanissima, c’è la città dalle mille luci, l’ammaliante sogno di una notte...New York. 

E c’è un giovane dalla barba incolta e con la testa piena di sogni. Lo si può vedere la sera esibirsi dal vivo nei locali di Asbury, solo con la sua chitarra o con una band sempre diversa al seguito, oppure lo si può trovare addormentato sulla spiaggia nelle calde notti d’estate o incontrare per i freddi vicoli in inverno, mentre s'accompagna ad un gigantesco uomo di colore con un sax sbarluccicante a tracolla. Il suo nome è Bruce Springsteen. Nella sua testa confusa ci sono le canzoni di Bob Dylan e dei Rolling Stones, ma ci sono anche il funk, il jazz, i vecchi successi roots degli anni 50 e 60, i grandi classici della Sun Records, della Motown, della Stax…non ha ancora minimamente capito cosa farne di tutta questa roba, ma ha un contratto discografico appena firmato fresco fresco nelle tasche, alcuni dei migliori musicisti della zona per amici, e due album da portare a termine entro la fine dell’anno. 

Ho adorato fin dal primo istante The Wild, The Innocent & The E Street Shuffle, perché, come un fuoco d’artificio che esploda in una lontana notte d'estate sul lungomare di Asbury Park, è la fotografia perfetta di tutto quanto scritto sopra. L’energia creativa che verrà incanalata più tardi nel cannone di Born to Run, qui si muove ancora in tutte le direzioni senza alcuna logica o continuità. Si passa così dal caleidoscopico funk di The E Street Shuffle alla tenera ballata estiva 4th of July, Asbury Park (Sandy), ci si perde in una lunga improvvisazione doorsiana in Kitty’s Back, per poi ritrovarsi d’improvviso nel Nebraska con The Wild Billy's Circus Story, non si fa in tempo a commuoversi per la poesia urbana di Incident on 57th Street che già ci si è invischiati in una latin love-story nei quartieri messicani con Rosalita (Come out tonight), fino a giungere ai bassifondi della grande metropoli nel capolavoro finale di New York City Serenade

Adoro The Wild, The Innocent & The E Street Shuffle perché nasce dal caos e si nutre di caos ed è come se rappresentasse il magma primordiale, ed il senso, di tutto quanto Springsteen avrebbe prodotto in seguito: il sogno di Born to run, le ombre di Darkness on the edge of town, il rocknroll polticamente impegnato dei suoi anni 80…
The Wild, The Innocent & The E Street Shuffle è dove si deve tornare per incontrare una cricca di ragazzi che continua a darci dentro fino a tarda notte nei locali di una piccola cittadina della East Coast, aspettando la giusta occasione. 
Questo album è insomma il punto a cui si deve tornare per ri-ascoltare una musica che si può trovare solo qui. Perchè poteva succedere solo in quegli anni e ad Asbury Park. Perché nessuno, in seguito,  l’avrebbe mai più potuta ricreare in questo modo.
E nonostante i capolavori che sarebbero seguiti: Springsteen incluso.



Tracklist:
The E Street Shuffle
4th of July, Asbury Park (Sandy)
Kitty's Back
Wild Billy's Circus Story
Incident on 57th Street
Rosalita (Come Out Tonight)
New York City Serenade

15 commenti:

  1. Mi son sempre chiesto del nome E Street Band...perchè E? Why?

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  2. La E Street era la strada di Belmar (altra cittadina balneare del New Jersey a 3 km da Asbury Park) dove abitava la madre del primo tastierista della band David Sancious (il terzo da sinistra nella foto sopra), che concesse il suo scantinato ai ragazzi come prima sala prove. La casa stava peraltro all’angolo fra la E Street e la 10th Avenue, che ispirerà a Springsteen la canzone 10th Avenue Freeze Out, secondo pezzo dell’album Born to run, e brano che racconta appunto della vita di Bruce ad Asbury e dell’entrata nella band del sassofonista “The Big Man” Clarence Clemmons.

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  3. Pentavo che Brus fosse un campagnolo non che venisse dal mare...

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    1. A noi che siamo gente di pianura
      Navigatori esperti di citta'
      Il mare ci fa sempre un po paura
      Per quella idea di troppa liberta'
      .
      Eppure abbiamo il sale nei capelli
      Del mare abbimo le profondita'
      E donne infreddolite negli scialli
      Che aspettano che cosa non si sa

      Gente di mare che se ne va
      Dove gli pare, dove non sa
      Gente che muore di nostalgia
      Ma quando torna dopo un giorno muore
      Per la voglia di andare via.

      (Gente di mare)
      E quando ci fermiamo sulla riva
      (Gente di mare)
      Lo sguardo all' orizzonte se ne va
      (Gente di mare)
      Portandoci i pensieri alla deriva
      Per quell' idea di troppa liberta'

      Gente di mare che se ne va
      Dove gli pare, dove non sa
      Gente corsara che non c'e' piu'
      Gente lontana che porta nel cuore
      Questo grande fratello blu

      Al di la' del mare, c' e' qualcuno che
      C'e' qualcuno che non sa niente di te

      Gente di mare che se ne va
      Dove gli pare, dove non sa
      Noi prigionieri in queste citta'
      Viviamo sempre di oggi e di ieri
      Inchiodati alla realta'...
      E la gente di mare va..

      Gente di mare che se ne va (che se ne va)
      Dove gli pare, dove non sa (ma dove non sa)
      Noi prigionieri in queste grandi citta'
      Viviamo sempre di oggi e di ieri
      Inchiodati alla realta'...
      E la gente di mare va...

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  4. ma se li faceva i giri sul cignone di plastica della foto?

    PS: Seimani merda.

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    1. Sì, ma solo se c'era anche il cylooooooooom!

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  5. Il video di NYC Serenade a Roma da brividi, grazie per la chicca...io quest'anno ho visto il Boss per la prima volta nella mia vita a Padova e ci ha fatto un'altra sorpresa grandissima lì, perchè in mezzo al concerto durato come al solito più di tre ore ha rifatto per intero tutto l'album Born to run!!! A Padova?!? Che se l'aspettava a Padova??? Una tournè incredibile quella di WB, forse l'ultima che può essere così...
    Luca

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    1. Perchè dici "forse l'ultima"?

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    2. A bbrutto uccellacio del malaugurio, glie stai a tirà la malasorte ar Bosse?

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    3. Ahahah! No, Bruce può campare altri cento anni, ma solo io sento un'aria da "Lungo Addio" in questo fantastico tour che va avanti ormai da due anni? Quanto ancora può andare avanti così e io credo che Bruce lo sappia...anche il recente film "Springsteen & I" mi è suonato molto come un grande saluto finale a tutti...E' stato a suonare in Sudamerica, in Sudafrica, in paesi dove non s'era nemmeno mai esibito prima. dappertutto ha tirato fuori una chicca, un'omaggio, una scaletta imperdibile. A Milano ha fatto il secondo concerto più lungo di tutta la sua vita, è sceso giù fino a Napoli per cantare O Sole Mio dalla terra di sua madre...c'è stato qualcosa di magico in questo tour, la carriera del Boss è fatta fin da sempre di tour leggendari, ma qui c'è davvero un'aria da grande finale con i fuochi d'artificio. Sbaglierò, ma non mi stupirei se presto rompesse le righe della band e si ridesse ad album e tour acustici...questo volevo dire.

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    4. Tutto può essere, ma riguardo al resto io credo che conti di più il fatto che se un tempo Springsteen avesse rifatto tutto Born to run a Padova non l'avrebbe saputo nessuno, mentre ora, tramite You Tube e social networks vari, questa cosa riesce ad avere molta più risonanza.Dieci anni fa, sotto una tempesta perfetta, a san Siro, vidi un concerto di Springsteen non meno memorabile di quelli che sta facendo ora. E di quel concerto in rete oggi spesso non ci sono che filmati fuori fuoco dall'audio pessimo...mentre adesso si trova molto più materiale in rete e di maggiore qualità...credo anzi che soprattutto questo abbia contribuito a ri-alimentare un mito che da sempre s'è nutrito di più del passaparola legato alle performance live che non ai dischi in sè.

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    5. In ogni caso voci di corridoio parlano di un nuovo album a breve. Vedremo.

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  6. Grandi canidi! Qui c'è l'E Street Shuffle rifatto in Tv da Springsteen + E Street Band + The Roots + Tom Morello dei Rage against the machine...delirio:
    http://www.youtube.com/watch?v=7SVY43TbibY

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    1. Al posto che riunirsi per menare Seimani a che cazzo si riuniscono a fare sti stronzi...

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    2. ma Tom Morello chi è? quello col cappellino che fa il Repetto degli 883?

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