Un pianto che si scioglie,
la statua nella piazza,
la vita che si sceglie,
è il sogno di una pazza.
La sera è già calata,
comincio a camminare
sperando di incontrare
qualcuna come te.
Triste triste
troppo triste è questa sera,
questa sera, lunga sera.
la statua nella piazza,
la vita che si sceglie,
è il sogno di una pazza.
La sera è già calata,
comincio a camminare
sperando di incontrare
qualcuna come te.
Triste triste
troppo triste è questa sera,
questa sera, lunga sera.
Cos’è Livorno? Dov’è Livorno? Per molti, forse per tutti, è un ponte per altri lidi, una strada oltre un cancello che ti porta in un altro mondo, verso la Corsica o verso la Sardegna. Per molti, Livorno significa “finalmente vacanze”. Quanti l’avranno attraversata senza preoccuparsi minimamente di cosa li circondava? Quanti se ne sono bellamente fregati delle bellezze che custodisce, della storia racchiusa in quel porto di mare sul Mar Tirreno? Il nostro caro dio dell’anno, Piero Ciampi, lì è nato nel ’34, vi è cresciuto a fatica nel quartiere Pontino fra “fossi, scali e cantine”. Lì si è fatto le ossa, l’ha abbandonata più volte e più volte vi è tornato. Per tutta la sua vita Livorno è stata una tana, un rifugio dal mondo schiamazzante e incomprensibile dello spettacolo (che fosse Parigi, o Milano, o Roma, poco importava). Per la sua anima errabonda Livorno rappresentava una certezza, seppur stretta e difficile da assecondare.
Ho trovato una nave che salpava
ed ho chiesto dove andava.
Nel porto delle illusioni,
mi disse quel capitano.
Terra terra
forse cerco una chimera,
questa sera, eterna sera.
Piero Ciampi l’ha cantata, meravigliosamente e tristemente. Nell’album
omonimo del 1971 ha scritto pochi versi per la sua città, molto sentiti.
“La vita che si sceglie / è un sogno di una pazza”. Inconfutabile, come
andargli contro? Nessuna regola, nessuna possibilità di scelta, puro
caso, la vita è puro caos. Lo vediamo avvinazzato camminare, nella
notte, fra le vie e nelle piazze alla ricerca di una Donna, fiera e
sicura come Livorno.
Una donna che possa accoglierlo tra le braccia, che
lo possa consolare, che possa amarlo senza alcuna remora o incertezza.
Piero passeggia nella sua tristezza, la sera pare non finire, forse
piove, di donne nemmeno una all’orizzonte. Arriva al suo porto, navi che
vanno e navi che partono chissà per dove. Un viavai senza fine come i
pensieri addomesticati o eccitati dall’alcool che passano veloci per la
sua mente, entrano ed escono senza tregua. Piero cerca di aggrapparsi a
un’idea passeggera, crede di trovare una nave pronta a partire per lui
con un intero equipaggio al suo comando. “Capitano Ciampi buongiorno, ha
finalmente deciso che rotta tenere?”. Ma è solo un’illusione, la nave
partirà, solo nella sua mente, per un luogo inesistente, un porto che
nessun marinaio troverà segnato sulle cartine geografiche
E’ solo una chimera nella sua eterna sera.
Nella campagna bresciana è stato avvistato un losco individuo, tale Maurisio Seimani, in atteggiamenti sospetti con alcune pannocchie di mais. Tralasciamo i particolari più scabrosi e vergognosi ma pare che al contadino Pietro Losi abbia rilasciato un'incredibile dichiarazione: "Mi prudeva il culo".
RispondiEliminaSareste molto più fighi se il blog si chiamasse musicanidi.280
RispondiEliminaInvece ci chiamiamo musicanidi.fatti i cazzi tuoi!
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