Rancio Sinistro
("il mio sogno è un mare acido")
di Jebediah Wilson
("il mio sogno è un mare acido")
RUDERI SGRETOLANTI - Cani amici, lettori di Musicanidi, ben trovati. Se sbassate il volume un attimo mi fate un favore. (Grazie). Questa è "Music Off" e quello nella foto in alto è l'ultimo progetto a cui stava lavorando Adam (degli "Adam&Eve") prima di essere assorbito da un brufolo di Steve Jobs. Che scoppola il risultato delle ultime elezioni amministrative! Che la musica stia cambiando? Chissà... Purtroppo, per cambiare davvero dovremmo ripensare RADICALMENTE molte, moltissime cose. Troppe, forse, per la nostra irritante ignavia da privilegiati petroldipendenti. Per quanto mi riguarda, scrivovi dal posto più sicuro del mondo (il cesso di casa). Un pensiero profondo (dopo aver otturato il suddetto, complice maestosa ondata escrementizia) giunse a solleticare le lise sinapsi dello scrivente: in questo paese non c'è uomo o donna di "destra" che non caschi nel tranello del populismo (salvo rarissime eccezioni). Così Geppe Grillo, pesca abilmente (scientemente) dall'elettorato banano (e destronzo in generale), sloganando razzismi alla portata di tutti e shackerando il brodo con una bella dose di retorica liberal fankulista. Usa "il sistema" alla rovescia per "intortare" i mal-destri. Intendiamoci: liberissimo di farlo. Per intenderci ancora meglio: il "sistema" è quello inventato dal compagno Silviov Sburrasconic, a dire: "Pioggia di minchiate acchiappa pance". C'è da dire però che Grillo almeno non si accompagna ad eserciti di baldracche sucabanane, anzi, le liste elettorali dei 5stelle sembrano composte da persone normali (e non è poco di questi tempi), all'apparenza serie, sicuramente incensurate (e non è poco di questi tempi) e comunque - sempre all'apparenza - motivate ed entusiaste (e non è poco di questi tempi).
Nel frattempo, ci sono ruderi della Prima Repubblica che resistono. Un esempio su tutti? Aldo Rebecchi (lo spocchioso reperto post comunista nella fotina) è ancora lì (e non si schioderà MAI!). Pare che per rimuoverlo serva l'autorizzazione dalla Sovrintendenza ai beni archeologici. Se qualcuno riuscisse a sollecitare gli uffici preposti...
PROIETTIAMOCI - Prendetela così, "non possiamo farne un dramma". Secondo le ultime proiezioni sembra che il P2l si decomponga alla velocità della merda secca immersa in un mare d'acido (lo diceva anche Pièrouh: "il mio sogno è un mare acido"). E così il partito che non c'è mai stato, ora non c'è più. Non conta una mazza. Qualcuno per favore, avvisi anche la "povera" Maria Stalla (nella foto mentre afferma: "ho gli occhiali, quindi: so quel che dico"). Essa crede ancora di essere persona importante, eh già, essa credesi Vip. Qualcuno le dica che conta come una brioche al cioccolato nel bel mezzo di un orgia lesbo (può essere un piacevole diversivo, niente più).
BASTA SCORTE! - La suddetta potrebbe pure rinunciare alle tre (dico "tre") auto blu che l'accompagnano (non si sa bene per quale ragione) durante i suoi soggiorni vacanzieri sul Benaco. Non più di due settimane fa, alcuni uomini addetti alla scorta delle tre (dico: "tre") autoblu con a bordo la Stallatica ex ministrina della distruzione, bloccavano, muniti di regolamentare paletta, il traffico della gardesana (Sp 42 bis) in località Gardone Riviera, ma mica per ore, giusto il tempo di traversare il guado. L'ingente volume di traffico che spesso soffoca la Gardesana, non consentiva alla poveretta l'agevole uscita dal parcheggio dell'albergo Savoy (il modesto ostello, nella foto sopra, dove la bananiera berlusconista è solita trascorrere le vancanzine bresciote). Conosciamo bene il traffico che "circola" (si fa per dire...) su quella strada; c'è gente che, il sabato pomeriggio, per riuscire ad immettersi dallo "Stop", venderebbe l'anima della propria madre a Gheddafi (che la sua anima si contorca per l'eternità in srazianti ululati sotto il letto di Sifilo Sburrasconi). Non è questo il caso della Maria Staller a cui basta un colpo di paletta per fermare le auto e traversare il guado senza noia. Il vero problema è che questi piccoli "BerluSchettini", fuori dai loro palazzi, credono di essere in pericolo, credono che tutti ce l'abbiano con loro, che la loro vita e quella dei loro cari sia in qualche modo messa a repentaglio. A questo punto, vorremmo rassicurare la signora: non c'è mica bisogno di scorta, nessuno vuole farvi male, anzi - "stando alle ultime proiezioni" - qui non vi si fila proprio nessuno. Ergo: vuoi la scorta? Pagatela! (P.S. Dei legaioli banani non parlo perchè infierire sui disabili non è mai stato il mio sport).
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