di Maurisio Seimani e Tommy ThecaT
Un'esibizione dal vivo dei Tortoise è senz'altro un'esperienza da consigliare a cuor leggero a qualsiasi amante della buona musica, quand'anche non ci si stia rivolgendo ad un cultore di certo rock strumentale d'avanguardia di cui i nostri sono sempre stati esponenti di spicco. Facile sarà infatti per ognuno trovare la propria dimensione all'interno dello show: chi cercherà di porsi sotto il palco per osservare da vicino che stiano facendo i musicisti coinvolti (uno spettacolo nello spettacolo), chi preferirà bersi un cocktail all'aperto scambiando due chiacchere con qualche amico o con la propria compagna, facendosi trasportare dal piacevole sottofondo, chi oscillerà in mezzo ai presenti con gli occhi persi aprendosi totalmente al flusso sonoro messo in scena dalla band.
Pubblico delle grandi occasioni comunque alla Latteria ed un palco ricco, ricchissimo: tre tastiere, due batterie, due xilofoni, due chitarre, il basso, e cinque vecchi yankee con una tale padronanza della materia da suscitare spesso applausi a scena aperta. Un continuo tripudio di idee in cui tutti si scambiavano di tutto: chi dal basso passava alla batteria, chi dallo xilofono alla chitarra, chi dalle tastiere al basso.
Fra il pubblico più machista serpeggiava anche il dubbio che si scambiassero senza problemi anche mogli e fidanzate. Chissà...W l'amore libero ad ogni modo.
Venendo infine alla performance: lasciate da parte la composta tranquillità e la morbidezza degli album, il quintetto dell'Illinois scatena sul palco una forza e un'irruenza inaspettata grazie soprattutto alla presenza di ben due batterie, come già segnalato, poste significativamente in primo piano sul palco. Saranno dunque le sfuriate jazz dei "tamburi" a lasciare il segno nella serata, benchè finemente accompagnate dai giochi geometrici dei due xilofoni, dalle tastiere che a tratti sembravano riferirsi alle divagazioni vintage di Perrey and Kingsley, e dalla chitarra dal vago sapore malinconico tropicalista.
Prima parte dedicata all'ultimo lavoro e poi un vivace saccheggio degli storici TNT e Millions Now Living Will Never Die. Finale pirotecnico con una magistrale Seneca (da Standards del 2001), aperta da dissonanze noise, ed una conclusione clap hands a coinvolgere un'uditorio ormai completamente appagato.
Prima parte dedicata all'ultimo lavoro e poi un vivace saccheggio degli storici TNT e Millions Now Living Will Never Die. Finale pirotecnico con una magistrale Seneca (da Standards del 2001), aperta da dissonanze noise, ed una conclusione clap hands a coinvolgere un'uditorio ormai completamente appagato.
Sarebbe forse troppo parlare di mito, i Tortoise sono soprattutto un culto ed un culto a cui è bello partecipare. E poi...noi li amiamo i musicisti dell'Illinois!
(Sotto parte del live a Louisville a marzo di quest'anno)
Seimani scroccone!
RispondiEliminaSeneca capolavoro assoluto https://www.youtube.com/watch?v=0muak01p6k8
RispondiEliminaSeimani in miniera a bere cicuta!!