Serge Gainsbourg - Comic Strip (1996)

di Johnny Clash , a cura di Joe The Dog

Alcolizzato, quasi cieco, ed ormai completamente alienato, il 2 marzo del 1991, quindi esattamente 25 anni fa, ci lasciava stroncato da un attacco cardiaco l'artista francese Lucien Ginsburg, al secolo Serge Gainsbourg. Se ne andava così una delle figure più indecifrabili e controverse della controcultura francese, un uomo che, dedicando tutta la sua vita all'arte, aveva finito per renderla essa stessa un'opera d'arte, quasi come fosse (e da ciò segue la sua dovuta inclusione in questa rubrica) una lunga striscia a fumetti pulp, pensata per stupire il lettore ad ogni bozzetto.

Nato da una famiglia di ebrei russi, immigrati nel quartiere di Pigalle negli anni 30, fu indirizzato fin da subito dal padre agli studi artistici. Proprio alla frequentazione dell'Istituto D'Arte si lega la sua prima storia d'amore con una fotomodella, Elizabeth Levitsky, anch'essa russa ed incidentalmente segretaria di un amico di Salvador Dalì, nella cui cerchia il giovane riuscì subito ad introdursi. Sposatosi e divorziatosi con Elizabeth nel giro di sei anni, nel 1957 già ventinovenne inizia la sua carriera di chansonnier, dopo essere stato per diverso tempo paroliere per la leggendaria interprete francese Juliette Greco. Nel decennio che segue il suo inquieto ed irrefrenabile spirito artistico lo portano così a cimentarsi con alterne fortune prima nella canzone d'autore più tradizionale, nella quale però Gainsbourg fa confluire testi spiazzanti, provocatori, eleganti e raffinati ispirati soprattutto alla poesia di Boris Vian, poi con il jazz e la musica afro, ed infine anche con il pop più orecchiabile. Nel suo stile si riconosce subito un'indole narcisista, ma proprio per questo insofferente verso qualsiasi convenzione modaiola o estetica e votata dunque principalmente al raggiungimento della più completa libertà espressiva, che non alla ricerca del plauso da parte di critica o pubblico. Nel contempo l'amica e cantante Michele Arnaud lo introduce nel mondo del cinema sia in veste d'attore (interpreterà soprattutto parti da cattivo ed in generale personaggi malvagi) sia come autore per colonne sonore. Siamo nella prima metà degli anni Sessanta e Serge sposa una ricca donna aristocratica, tale Michelle Pancrazi, che riuscirà per un breve periodo a placarne slanci ed eccessi, ma destinata ad eclissarsi quando, nel 1966, durante lo show televisivo The Sasha Show, Gainsburg farà l'incontro che cambierà indelebilmente la sua vita privata ed artistica.

Brigitte Bardot. E a chi non avrebbe cambiato la vita un'incontro nel 1966 con Brigitte Bardot? Per tre anni lei e Gainsburg diventanto inseparabili nella vita come nella propria attività artistica, conseguenza scontata di due vite in cui profilo artistico e vita reale, appunto, sono sempre stati inscindibili. La figura di B.B. entra prepotentemente nelle creazioni di Serge, l'opera di Serge coinvolge completamente quella della Bardot. Almeno fino al loro progressivo allontanamento solo tre anni più tardi.

Su questo particolare periodo della vicenda umana ed artistica del chansoniere francese si focalizza la bellissima raccolta Comic Strip, disco ideale da cui partire nell'esplorazione dell'universo Gainsburg e del suo cantautorato provocatorio e provocante. Musica da film, pop, jazz, cabaret, funk vengono maestralmente intessuti in composizioni dall'atmosfera e dal groove unico, che conducono a pezzi magistrali come Bonnie and Clyde, Initials B.B, Requiem pour un C., Black and White, fino all'orgasmo finale della celeberrima Je t'aime moi non plus, registrata sempre con B.B. in una sola notte, ma diventata famosa in tutto il mondo nella versione incisa con Jane Birkin (altra futura illustre compagna di Gainsburg) negli anni successivi.

Comic Strip è un'efficace spaccato di un artista incontenibile ed irrequieto, che negli anni successivi si perderà nel progressive e nel reggae, fra Francia, viaggi in Giamaica, provocazioni e nuovi amori (rimarrà celebre anche per aver dichiarato a Whitney Huston, durante una diretta TV degli anni 80, che avrebbe desiderato fare l'amore con lei al termine della trasmissione) fino a ritrovarsi perduto e divorato dal suo stesso incontenibile ego. Non così la sua arte che invece ancor oggi mostra fiera la sua contemporaneità vintage ed il suo carattere perennemente ribelle.

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