William Golding - Il Signore delle Mosche (1954)

di Fragoladibosco e DeMarga

Finalmente ho letto un libro che non mi è piaciuto.

Lo so, parole strane e, forse per qualcuno, assurde per il capolavoro di William Golding, Premio Nobel per la Letteratura nel 1983. Dico finalmente perchè era da tempo che leggevo solo o bei libri o capolavori assoluti (per chi fosse interessato sono disponibile a fornire una lista degli uni e degli altri). Iniziavo a preoccuparmi del mio giudizio critico, della mia capacità di comprensione, della mia estrema facilità di adattamento.

"Il Signore delle Mosche" non mi è piaciuto non per la storia che l'autore racconta ma soprattutto per come viene raccontata. La lettura non scorre, manca fluidità nell'azione e il collante tra molte scene. Ho fatto molta fatica a entrare nel mondo chiuso e isolato del gruppo di bambini e adoloscenti che, sopravvissuti a un disastro aereo durante una fantomatica guerra, riescono a salvarsi su una calda isola tropicale. Soli, senza la presenza degli adulti, il gruppo cerca di riorganizzarsi per soddisfare gli elementari bisogni primari e per cercare una via di salvezza. Tutto sarà inutile, la "primitiva" società di ragazzini si sfalderà in una guerra selvaggia fra clan nemici. Il loro piccolo mondo diventerà il terreno di guerra come quella che gli adulti stavano combattendo a livello mondiale.

L'innocenza dei bambini viene stuprata dal seme del male e della violenza che cresce, capitolo dopo capitolo, nelle loro anime; la crudeltà è insita in ogni loro azione, il sangue e la morte entrano brutalmente nella storia. S'insinua il sovrannaturale, la paura della "bestia", il belzebù incarnato nella testa di maiale infilzata su un palo in mezza a una radura della foresta tropicale. La democrazia, come spesso accade, è bella a parole ma nei fatti viene superata dalla volontà di dominio che si manifesta nelle figure fondamentali di Ralph (il democratico) e Jack (il dittatore).

"Il Signor delle Mosche" è un libro che mi ha completamente spiazzato. L'ho sempre associato a un "classico" per ragazzi, a una lettura da "scuola superiore". Mi son ritrovato in mano un romanzo profondamente sociologico e antropologico, pessimista e quasi apocalittico nel finale. L'uomo è irrazionale, istintivo e feroce come il primitivo che, uscito dal suo rifugio nella grotta, andava a caccia per procurarsi il cibo.

Libro brutale dove l'ancora di salvezza finale è troppo timida e isolata per liberare dal peccato e per riscattare delle anime macchiate indelebilmente dal sangue. Il libro forse accusa l'età, decolla solo negli ultimi capitoli, nella spaventosa "soluzione finale", nella caccia indiscriminata.

Il male e il bene si affrontano, come è sempre stato e come sempre sarà. Chi sarà il vincitore è facile, ahimè, immaginarselo.

Mi è difficile abbinare della musica a una lettura simile. Vediamo come mi consiglia il buon motore (eco-diesel) di ricerca. Iron Maiden - Lord of Flies. Oh my god, gli Iron Maiden non li conosco per un cazzo. meglio chiedere all'esperto! DeMarga, ci sei?
Certo, parto con il dire che per qualunque buon vecchio metallaro, come il sottoscritto, gli Iron rappresentano l’ABC dell’Heavy Metal, insieme a pochissime altre band. La mia conoscenza della musica Metal è iniziata nei primi anni ottanta, con l’ascolto dei primi cinque dischi fondamentali degli inglesi; poi inevitabile c’è stato qualche passaggio a vuoto fino all’abbandono di Bruce Dickinson dopo l’album del 1992 Fear Of The Dark. Viene quindi reclutato un altro cantante, Blaze Bailey, per registrare il nuovo disco che uscirà nel 1995; trattandosi del decimo album in studio viene intitolato The X Factor. Album purtroppo fiacco, molle, con pochissime impennate come appunto il brano Lord Of The Flies, classica canzone maideniana che cresce di intensità con il trascorrere dei minuti. Penalizzata purtroppo dalle deficitaria prestazione vocale di Blaze, troppo diversa da quella del buon Bruce.
Andranno ancora avanti per un altro album in studio con il nuovo cantante, fino al ritorno del figliol prodigo Bruce avvenuta nel 1999; ed è di tutt’altro spessore gustarsi in rete il brano riproposto dal vivo con alla voce lo storico cantante (senza per questo nulla togliere a Paul Di Anno, il primo altrettanto valido vocalist degli Iron).

6 commenti:

  1. Seimani, il male supremo, è una schifosissima testa di maiale

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  2. Bibliografia William Golding12 ottobre 2015 alle ore 10:12

    Poems (1934)
    Il signore delle mosche (The Lord of the Flies) (1954) Martello, 1958
    Uomini nudi (The Inheritors) (1955) Martello, 1958
    La folgore nera (Pincher Martin) (1956)
    Farfalla d'ottone (The Brass Butterfly) (1958)
    Caduta libera (Free Fall) (1959) Martello, 1959
    La guglia (The Spire) (1964) Martello, 1965
    The Hot Gates (1965)
    La piramide (The Pyramid) (1967) Rizzoli, 1968
    The Scorpion God (1971)
    L'oscuro visibile (Darkness Visible) (1979) - vincitore del James Tait Black Memorial Prize. Longanesi, 1984
    Riti di passaggio (Rites of Passage) (1980) Longanesi, 1982. Primo volume della trilogia Ai confini della Terra (To The Ends of the Earth) - vincitore del Man Booker Prize nel 1980
    A Moving Target (1982)
    Gli uomini di carta (The Paper Men) (1984) Longanesi, 1986
    An Egyptian Journal (1985)
    Calma di vento (Close Quarters) (1987) Longanesi, 1988. Secondo volume della trilogia Ai confini della Terra (To The Ends of the Earth)
    Fuoco sottocoperta (Fire Down Below) (1989) Longanesi, 1990. Terzo volume della trilogia Ai confini della Terra (To The Ends of the Earth)
    La doppia voce (The Double Tongue) (1995) - pubblicato postumo. Corbaccio, 1996

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    1. Qualcuno ha letto qualcos'altro di Golding?

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  3. Non conosco il libro che stronchi così inesorabilmente; come è da stroncare senza dubbio alcuno il decimo album degli Iron Maiden, uscito ormai vent'anni fa. Lo ascoltai un paio di volte e di li a poco lo rivendetti da tanto povero dal punto di vista musicale; non mi sono mai pentito della mia decisione. Mi tengo ancora buono i loro cinque primi dischi, autentica manna dal cielo per un vecchio metallaro come il sottoscritto. Alegar bel fiol.

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    1. NO-NO-NO, la mia non è una stroncatura netta.
      Non mi è piaciuto il "modo di scrivere" che, per una lettura, penso sia una delle cose più importanti.
      L'idea è bella e buona ma è sviluppata male dal punto di vista stilistico.

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    2. DISCOGRAFIA IRON MAIDEN

      1980 – Iron Maiden
      1981 – Killers
      1982 – The Number of the Beast
      1983 – Piece of Mind
      1984 – Powerslave
      1986 – Somewhere in Time
      1988 – Seventh Son of a Seventh Son
      1990 – No Prayer for the Dying
      1992 – Fear of the Dark
      1995 – The X Factor
      1998 – Virtual XI
      2000 – Brave New World
      2003 – Dance of Death
      2006 – A Matter of Life and Death
      2010 – The Final Frontier
      2015 – The Book of Souls

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