Fabri Fibra Live @ Fabrique, Milano 17.10.2015

di Maurisio Seimani

"Del successo me ne sbatto:
l'ho fatto. 
Lo farò, lo sto facendo, 
l'ho fatto."

Squallor (recensione qui) non è un disco come tutti gli altri. Non lo è soprattutto per Fabri Fibra che spogliatosi delle vesti di popolare rapstar ha deciso, non a caso, di promuoverlo solo attraverso i social network, rinunciando completamente a passaggi in radio e TV. Album spigoloso, amaramente intimista e punk, a tratti, nel suo piglio, è una creatura aliena difficimente inquadrabile all'interno delle usuali proposte offerte dal panorama hip hop italiano. Il primo a saperlo è lo stesso rapper di Senigallia, che dopo avere eseguito i primi tre pezzi dello show ringrazia con sentita sincerità tutti i presenti, per avere capito un'opera siffatta ed averla sostenuta portando il Fabrique al sold out. Fra i presenti, anche due musicanidi ormai avviati verso la quarantina: il sottoscritto ed il sempre valido amico Jebediah Wilson, che proprio Squallor è riuscito ad avvicinare un po' di più a certo rap che prima d'oggi avevamo sentito sempre un po' lontano.
Qui sotto, vi racconto il resto.

Arriviamo a Milano con largo anticipo, complice una liberissima Bre-be-mi che ci fa planare fino all'ingresso del Fabrique con incredibile comodità. Prima del concerto ci concediamo quattro passi per il quartiere Forlanini, che ci regala inaspettatamente un caratteristico borgo rurale adagiato all'interno di un vasto e verdissimo parco (Parco Monluè), ma anche l'aperitivo meno convincente degli ultimi dieci anni e probabilmente la pizza peggiore che uomo abbia mai concepito.

Agilmente entriamo al Fabrique e ci buttiamo nel mezzo, il pubblico è più variegato di quanto ci si potrebbe immaginare: tanti ventenni, ma anche coppie sulla trentina ed una sparuta presenza di gente più attempata (tra cui noi). Lo show inizia puntuale verso le ore 21: è lo storico rapper napoletano Lucariello (per anni militante anche negli Almamegretta) ad aprire le danze con DJ Double S alla console, introducendo Fabri Fibra che attacca con la title track dell'ultimo disco, seguita a ruota dal medley Rock that shit, Troie in Porche e Amnesia (anch'esse tutte dall'ultimo). E' un incipit che non lascia dubbi: non è serata in cui verrà concesso tanto spazio a vecchi classici del repertorio fibriano, è Squallor che si sta celebrando, e sarà Squallor a dettare i ritmi della festa: quanto il progetto stia a cuore al suo autore lo dimostra infatti  anche la sua decisione di fissare la data al Fabrique proprio il giorno del suo trenanovesimo compleanno. Il rapper di Senigallia è sciolto, genuino, sereno, autoironizza su se stesso ("c'ho questo problema che ci sono i ragazzini di 8 anni che mi insultano sui social networs...") e la serata diventa davvero una festa allargata fra "compari di ventura". Nel prosieguo dello show sul palco appaiono tutti gli amici rappers presenti sull'ultimo album, arrivano così a rendere omaggio all'amico: Gue Pequeno, Marracash, Clementino, Gemitaiz, Madman, Nitro e Salmo. Nel tutto viene presentato un nuovo brano molto convincente (Lo sto facendo), entra una torta psichedelica, ogni tanto si insinuano festaioli cori da taverna ("Paga da bere, dai Fabri paga da bere"...) talvolta lanciati con ironia dallo stesso rapper. Così scritta la proposta potrebbe apparire troppo grezza, ma in verità è proprio l'atmosfera serena, genuina, e conviviale che si avverte fra gli abbracci, le pacche sulle spalle, e gli scambi di battute tra un pezzo e l'altro a rendere l'esperienza divertente e coinvolgente. Pochi appunto i pezzi storici proposti, ma nella parte conclusiva dello show Fibra propone due esecuzioni trascinanti di Io non ti invidio e Non crollo (dal mitico Mr. Simpatia) e Panico, chiudendo lo spettacolo con A me di te (dal precedente Guerra e Pace). 

In sintesi: un incalzante house-party di due ore dal quale riemergiamo divertiti ed appagati, che non fa altro che confermare quanto scrivemmo già altre volte in merito a questa scena: bistrattati nei salotti virtuali votati al sacro Dio del Rock, questi artisti, anche visti dal vivo, mostrano un'autenticità ed una genuina spontaneità da cui molti attuali esponenti nazionali di indie rock e affini avrebbero in verità molto da imparare, anche quando questa sconfina in una sana strafottente cafonaggine. E' lo stesso contenuto di Squallor a mettere in guardia dal cattivo gusto e dalla volgarità presente in tanto rap prodotto sulla penisola.  Ma nella scena hip hop italiana non c'è solo questo. Al Fabrique ieri sera è stato messo in scena il meglio. O, almeno, parte di esso.



La scaletta:

Intro+Lucariello 
Squallor 
Medley (Rock that shit – Troie in Porche – Amnesia) 
Lamborghini 
Come vasco 
Alieno 
Il rap nel mio paese 
E tu ci convivi (con Gué Pequeno) 
Lo sto facendo (INEDITO) 
Trainspotting 
Playboy (con Marracash) 
Vita da star (con Marracash) 
Pablo Escobar 
E.u.r.o. (con Clementino) 
Chimica (con Clementino) 
Medley (Sento le sirene- N.M.N.F.U.C) (con Gemitaiz e Madman) 
Io non ti invidio 
Non crollo 
Dexter (con Nitro e Salmo) 
A volte (con Gel)
A casa 
Panico 
A me di te

21 commenti:

  1. Bistrattati nei salotti virtuali? Ok ci sta ma la verità è un'altra, questo è un genere che o ti piace o non ti piace non è una questione di snobismo è una questione di orecchio.

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  2. Raramente sento pero' porre la questione in questi termini.quanto dici e' vero,ma che nei giudizi poi si usi spesso un certo snobismo musicale mi sembra innegabile.

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  3. Ciao Mauris(z)io; mi sono fermato, inorridito, alla parola punk. Per un "vecchio" quasi cinquantenne come il sottoscritto tale termina usato per codesto artista (?) mi ha fatto venire i brividi. Ovviamente brividi non d'amore. Io il punk l'ho sempre associato, tanto per fare un nome, a quei quattro ragazzi che nel 1974 misero a ferro e fuoco la grande mela, iniziando un'avventura musicale diventata leggenda. Teenage Lobotomy forever...AZZ...

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    1. Cristo, non volevo...Ho scritto che è punk, nel piglio. Non riferendomi ovviamente al piglio prettamente musicale, ma intendendo che è un'album che a tratti lo ricorda nell'atteggiamento e negli intenti. Ossia: se un certo genere nato come alternativo diventa parte di quella cultura di massa che nei paesi anglossassoni chiamano di "mainstream", allora rimettiamone in discussione regole ed estetica. Su larga scala questo fu proprio del punk nei contronti del rock, ma se vogliamo lo furono anche quei tre ragazzi di Seattle che in un attimo fecero apparire vecchio tutto quel rock che sul finrie degli anni 80 scalava le classifiche. Ecco, nel piccolo, Squallor si pone nello stesso modo nei confronti della scena rap italiana. Volevo dire solo questo.

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    2. Hai fornito la risposta che in qualche modo mi attendevo; chiaramente la mia era una provocazione, nemmeno troppo velata, che ha scatenato un bel dibattito. Torno a ripetere che da sempre, è una mia caratteristica, ho il massimo rispetto per ogni tipologia di musica e soprattutto per chi la ascolta: sui gusti personali potremmo aprire un dibattito infinito senza riuscire ad arrivare ad una conclusione. Comunque non credo ascolterò mai Squallor; preferisco gli Squallor...ARRAPAHO...

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  4. Musicanidi si vanta, a ragione, di lasciar spazio a qualsiasi cosa che sia definibile come musica. Quindi, spazio a tutti e pure al Fabrizio da Senigallia, senza problemi o vergogna.

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    1. Nei primi anni novanta ho seguito la primissima ondata rap hip-hop nata sul suolo italico: artisti come "Onda Rossa Posse", "Assalti Frontali", "Sud Sound System", "Isola Posse All Star" ecc...ecc...si facevano ben ascoltare anche da me, allora giovane e lungocrinito. Ho il massimo rispetto per chi ascolta e ama l'hip hop odierno in Italia ma resto del parere che quel termine troppo abusato non ci azzecca per nulla e mi fa venir il voltastomaco. Poi fate benissimo a pubblicare tutto quello inerente la musica, ci mancherebbe. Un saluto da Domodossola.

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    2. Devi provare ad ascoltare Squallor almeno una volta. Ti renderesti conto che va contro proprio a quel rap che da il voltastomaco che dici...se mai la stranezza è che un disco del genere arrivi da Fabri Fibra che di quel rap ne è stato pioniere e protagonista e non da un ragazzino con la voglia di spaccare il mondo. Riguardo ai nomi che citi, grandi maestri, ma oggi il rap non può più essere quella cosa lì (e comunue, Assalti a parte, di belle schifezze ne hanno prodotte anche quelli)

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    3. Sig. DeMarga, non capisco in cosa un disco come Squallor sarebbe inferiore ai dischi storici di 99 Posse, Assalti Frontali o Frankie Hi Nrg o dei gruppi che cita e perchè non possa essere trattato con la stessa serietà. Musicalmente è all'altezza se non addirittura superiore, ma diciamo solo all'altezza se può dare fastidio. Ha testi non meno intelligenti di quelli. Il punto allora qual'è, che quelli erano dischi apertamente politici e questo parla d'altro? E dunque fatemi capire: se vi interessa tanto il messaggio politico, perchè se si parla di rock invece non diciamo che i Modena City Ramblers sono il più grande gruppo italiano e sono migliori di Battiato, Verdena ecc??? Può essere questo il punto cruciale di un giudizio musicale? Non sono qui a cercare uno scontro, sono qui a cercare un confronto, ma spiegatemi perché non ci si può limitare a dire: "A me il rap FA SCHIFO!" e punto senza dovere tirare in ballo i fasti di un passato di una volta dove LI SI CHE ERANO FORTI! o dire che è oggettivamente una musica di merda! Ma cosa? Squallor è meglio del 90% di tutto ciò che Frankie Hi NRG e Caparezza possano avere fatto in carriera, migliore anche di certi album sottotono di 99 Posse o Assalti Frontali che alla fine hanno ottenuto buone recensioni solo perchè portano quel nome....es e si parla di "musica di merda". Non sapete quanti ne conosco che al bar se ne escono a dire che "il jazz alla lunga rompe i coglioni" ma poi su un forum se si tira fuori un disco jazz fanno quelli che ooohhh ahhh e sbavano. Allora, tiriamo le somme: se il jazz non piace è giusto dire umilmente "non lo capisco", ma se il rap non piace fa comodo dire "è musica di merda". Non sono qui a cercare lo scontro ma un confronto, ma spiegatemi perchè io non dovrei trovare questa cosa una buffonata.

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    4. A me il rap FA SCHIFO, ma gli Assalti Frontali mi sono sempre piaciuti. Ti va bene così? Mi sa che state facendo delle polemiche a cazzo.

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    5. @ MR POST EAT; mai usato il termine musica di merda e ti giuro che mai lo farò. Non mi interessa ascoltare il rap italiano odierno perché i miei infiniti ascolti si dirigono da tutt'altra parte. Ritornando ai primi anni novanta ho scritto che ho voluto approfondire l'ascolto dei gruppi che cito, ci aggiungo anche gli AK 47, ma dopo qualche tempo mi sono "rotto" anche di loro, rivendendo buona parte dei vinili che avevo acquistato. Aggiungo anche che non mi sono mai fatto attrarre dai testi per così dire politicizzati perché non mi interessava allora come non mi interessa tutt'oggi. E concludo riaffermando per la milionesima volta che tu fai benissimo ad ascoltare l'hip hop di oggi; e per sdrammatizzare il tutto W la F...A. Saluti.

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    6. Mr. Post Eat, una risposta alla tua domanda potrebbe anche essere: chi è causa del suo mal pianga se stesso. Io non posso dirmi un appassionato di rap, ma sono quello che ha definito geniali Mr. Simpatia e Squallor, che si è quindi comprato il biglietto per il Fabrique, e che solo il mese scorso ha messo fra i dischi del mese l'ultimo di Noyz Narcos con Fritz De Cat. Ma detto questo: quanta spazzatura c'è in giro in quello stesso ambito, non ti trovi d'accordo? Non è questione di genere o tematiche, perchè ormai posso concedermi il lusso di approcciarmi a un disco sbattendomene altamente e del genere e delle sue tematiche. Chiamala vecchiaia, per me è appunto un lusso a cui si arriva a 39 anni a forza di ascoltare sempre musica. E' black metal, è hard core, è reggae, è blues, è rap? Chi se ne frega, la domanda vera resta: è valido? Perciò il problema non è il COSA, ma il COME. C'è in giro chi certa roba la fa bene e sono pochissimi. I più fanno la stessa cosa senza alcuna arte e talento. E' un fatto. Da questo mi sembra nascano molti dei pregiudizi nei confronti del rap italiano che dici. Da questo e sì, quello te lo posso concedere, anche dal'atteggiamento sempre più "rigido" di un mondo indie italiano che tende spesso solo ad autoincensarsi, incensando in questo modo un'altra montagna di spazzatura, che è cio che normalmente produce e che forse è anche peggio di quell'altra. In sintesi: forse sarebbe meglio che ognuno badasse ai problemi che c'ha in casa senza preoccuparsi troppo di mostrare quanto è più figo agli occhi della controparte. Allora forse la smetteremmo di vedere tanti concerti rap invasi solo da 20enni e tanti concerti rock invasi solo da quasi 40enni. Con tutto che, ti concedo anche questo, forse le domande più profonde dovrebbe porsele chi c'ha vent'anni e sotto il palco vede solo i quasi 40enni. Parafrasando DeMarga, dunque: W il Fibra che s'è festeggiato allegramente i 39 fra 20enni e musicanidi!

      (PS: ora però a chiudere farò una cosa molto poco professionale: FUCK FEDEZ!)

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  5. Secondo me, la vera domanda è:

    è giusto, se sei alto circa 1, 90 m, al concerto di Fabri Fibra, limonare duro (con tutta la lingua che hai, per tutto il tempo) con la tua ragazza (di 1,60 m) chinando voluttuosamente la tua infoiata testa di cazzo dall'altezza di uno e novanta per ostruire regolarmente la visuale di chi (alto 1,80 m suo malgrado) vorrebbe solo vedere un concerto rap? Questo è il punto...

    Proverò a spiegare le mie sensazioni...

    Ah bbbbelllo
    tu che copri la tua testa col cappello
    se limoni con la tipa ad un concerto
    è certo
    che ostruisci la mia vista da inesperto
    e frapponi con cervello da una libra
    la tua smania da infoiato
    tra
    me
    e
    Fibra


    Sei un Bastardo!
    ti farei saltar la testa col petardo,
    ma animato da rognosa tolleranza
    non ti faccio uscire a calci dalla stanza

    lascio
    che
    ti
    arrappi

    E sappi!

    che il tuo corpo animato dagli ormoni
    non produce per chi scrive effetti buoni
    ma soltanto giramento di coglioni.


    E FUCK FEDEZ!

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    1. Speriamo che sto watusso di merda venga su musicanidi e legga tutto il nostro odio.

      Peace.

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  6. Tutte cazzate!!!!!!!!!!!!!!!!!!! Parliamo molto semplicemente di uno dei dischi di rap più belli e rivoluzionari che siano mai stati pubblicati in Italia. Ha ragione quello sopra che ha scritto che se non fosse di Fibra ma di una "nuova leva" se ne sarebberro accorti tutti, anche quei sapientoni che si riempiono la bocca con Sangue Misto e compagnia bella o che il rap gli fa schifo. Solo che siccome è di Fibra a qualcuno fa imbarazzo dirlo o non ascolterà mai il disco. Per questo non cambierà un cazzo nel rap italiano, perchè Squallor resterà un disco di culto che abbiamo capito in quattro e fra quelli che ascoltano rap forse in tre,perchè i restanti hanno i timpani così pieni di spazzatura che ormai non sentono più niente. Sturateveli merde!
    FUCK FEDEZ!

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  7. "Addio giornalista non ti reggo. La tua rivista neanche la leggo!"

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  8. pentastellatomancopersogno22 ottobre 2015 alle ore 12:39

    per la precisione vorrei far notare che il "compagno Fedez" è in realtà fiero supporter del Movimento 5 Stelle...
    cosa che non è sufficiente per inquadrarlo in negativo, anche se ... insomma....

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    1. Nessuno qui ha inquadrato in negativo nessuno, in verità, abbiamo solo riportato i fatti. Seimani non fa testo perchè s'è invasato di Fibra mesi orsono e non ragiona più. E' un soggetto molto malato.
      (E pericoloso)

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