Il Dio del Mese: Wire

di Fragoladibosco

Ogni tanto la vita riserva delle discrete "botte di culo". Quando mai potrà ricapitare di avere gratis sotto casa i WIRE, i nostri dio del mese di Agosto?

Correva il 1976 quando a Londra il giovane studente Colin Newman decideva di formare l'ennesimo gruppetto musicale sulla scia del movimento punk che aveva travolto tutta la scena britannica. Nascevano i Wire, una storia semplice come tante altre, un gruppo che nel giro di tre album in tre anni ("Pink Flag" del '77, "Chairs Missing" del '78 e "154" del '79) avrebbe ribaltato la storia della Musica del XX secolo. Potrebbero sembrare parole grosse e senza senso, una sovra-valutazione esagerata dettata dal mio amore sconfinato per questo gruppo, ma basta buttare un ascolto al loro trittico iniziale per rivalutare e riconsiderare molto di quello che sarebbe poi accaduto musicalmente nei famigerati anni '80.


I Wire presero il punk e lo plasmarono in una nuova forma d'arte. Lo resero ancora più minimale, gli costruirono addosso una geometria spaziale e rarefatta, gl'introdussero la maestosità e la sollenità delle tastiere, gli diedero quell'eleganza che i punkettari (a ragion veduta) non avrebbero mai avuto, gli dettarono il ritmo glaciale (la loro accoppiata basso più batteria sarebbe diventata uno standard per le migliaia di band che seguirono i loro passi), gl'impostarono il timbro vocale freddo ed estraneo, gl'imposero le rasoiate affilatissime di chitarra, gli cancellarono il frastuono. E fu così che in tre album il punk trapassò in post-punk. E sul già robusto alberello del post-punk fiorì tutto il filone new wave, il mondo dark gothic e tutto il synth-pop-rock anni '80. Grazie alle loro idee e alle loro intuizioni, mille gruppi riuscirono a entrare nell'olimpo della Musica e a vendere centinaia di milioni di album. E pure qui non sto assolutamente esagerando! Solo per citare i più famosi, senza Wire probabilmente non ci sarebbero mai stati The Cure, U2, Bauhaus, Joy Division, Echo & the Bunnyman, Simple Minds, Duran Duran, Depeche Mode, Interpol e perchè non ricordare anche i nostri cari Litfiba (i primi Litfiba, naturalmente) o i grandissimi fiorentini Diaframma
Dopo l'esplosione di fine anni '70, i Wire si sciolgono, ritornano insieme, cambiano mille formazioni e continuano a pubblicare album molto belli, ma strettamente connessi ai loro archetipi iniziali. Album sicuramente da ascoltare, ma non pietre miliari come i primi tre.

Non capita tutti i giorni di avere sotto casa un dio del mese di musicanidi (giustamente in anticipo rispetto alla canonica data dei primi giorni del mese), di trovarseli a distanza di pochi metri al Parco Castelli di Brescia. Non capita spesso di godere in diretta di una delle più grandi e importanti band (misteriosamente rimasta sempre ai margini del successo popolare) della Storia della Musica. Capita molto spesso nella vita di fare grandi cazzate. Cercate di non farla venerdì 31 luglio, cercate di esserci all'ARENASONICA del Parco Castelli di Mompiano.

Noi ci saremo, e tu?

Ps: E se proprio proprio il concerto vi farà schifo, quel pezzente di Seimani sarà pronto a rimborsarvi i soldi del biglietto.


Discografia:

1977 - Pink Flag
1978 - Chairs Missing
1979 - 154
1987 - The Ideal Copy
1988 - A Bell Is a Cup...Until It Is Struck
1989 - It's Beginning to and Back Again
1990 - Manscape
1991 - The Drill
1991 - The First Letter
2000 - The Third Day
2003 - Send
2008 - Object 47
2011 - Red Barked Tree
2013 - Change Becomes Us
2015 - Wire

35 commenti:

  1. E grazie al cazzo che Maurisio Seimani è pronto a rimborsar biglietti, l'ingresso è gratuito. Maledetto Seimani, più diabolico di Diabolik.

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    1. Più donna di Eva Kant anche.

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  2. I Wire o GLI Wire? Siete sicuri che sia più giusto I WIRE?

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    1. Ti rispondiamo con i versi del grande Montale:

      Non Chiederci La Parola

      Non chiederci la parola che squadri da ogni lato
      l'animo nostro informe, e a lettere di fuoco
      lo dichiari e risplenda come un croco
      perduto in mezzo a un polveroso prato.

      Ah l'uomo che se ne va sicuro,
      agli altri ed a se stesso amico,
      e l'ombra sua non cura che la canicola
      stampa sopra uno scalcinato muro!

      Non domandarci la formula che mondi possa aprirti,
      sì qualche storta sillaba e secca come un ramo.
      Codesto solo oggi possiamo dirti,
      ciò che non siamo, ciò che non vogliamo.

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    2. Io non c'entro, giuro!

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    3. Ci sarò una qualche regola grammaticale del cazzo che nessuno sa.

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  3. 154 è un disco mostruoso!

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    1. Il postpunk ve spacc 'r culo!30 luglio 2015 alle ore 15:36

      154 è uno dei dischi più belli di sempre.

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    2. Semplicemente il primo capolavoro post-rock della storia.

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  4. Ma se si viene da fuori Brescia qual'è l'uscita migliore dell'autostrada? Centro, Est o Ovest? E' lontano poi il posto? Mi potete dire? Grazie.

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    1. uscita brescia centro
      segui per lo stadio per circa 6/7 km
      il concerto è sotto la curva nord

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    2. se hai la targa BG o VR, nascondila

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    3. Più che un hippie è un grillo30 luglio 2015 alle ore 12:09

      Se vieni da ovest anche Brescia Ovest va bene, più o meno è quasi lunga uguale, ma salti la città arrivandoci dritto da una tangenziale. Anche da lì segui per lo stadio ovviamente...i Musicanidi scherzano quando dicono che devi corpire la targa. Peace & Love.

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  5. incredibilmente sprovvisto a casa di un qualsiasi supporto sonoro dei Wire / degli Wire presenzierò senz'altro all'Arena Castelli.

    dopo che gli altri musicanidi hanno posto una così alta asticella delle aspettative, in caso di delusione temo che mi ritroverò a meditare sull'uso di droghe pesanti...

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    1. Anche meditare se usufruirne PRIMA del concerto è comunque un ottima idea.

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    2. ma tu Wild sei così radicale che non ascolti nemmeno i brani su You Tube ti po quello qui sopra? Solo supporto fisico 100%?

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    3. è morto anche il Mullah Omar... come potrei essere talebano fino a quel punto?

      probabilmente non mi sono mai del tutto ripreso dal senso di colpa per aver scaricato "smell like teen spirit" da Napster agli albori degli anni 90 e quindi rimangono ad oltranza un fautore della spesa in CD e Vinili...

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    4. Il Dottor Azzeccacanuzzi30 luglio 2015 alle ore 16:57

      Lei è un ladro sig. Wildcatter ed io la denunzio!

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    5. Punto tutto sulla prescrizione!

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  6. Io se deludono gli spacco le ossa.

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    1. Attento che quello di Montale qui sopra ti corregge, si dice "spacco loro le ossa".

      ;) ;)

      poi fai come credi, sia con l'italiano sia con gli wire.

      ti chiedo di avere solo pietà con la mia petulanza

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    2. Spacco loro le ossa di seppia

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    3. Se deludono è la volta che vado a vivere in Kazakistan (sì, fin da piccolo il mio sogno era cagare nel deserto)

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    4. Pierfulgenzio D'A'aroma30 luglio 2015 alle ore 17:49

      Stima incommensurabile per te, fratello, stima incommensurabile...

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  7. Se deludono segnalo questo blog al garante.

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    1. SEIMANI!!! questo è quello che ti aspetta se mi deludono...
      http://www.youreporter.it/video_Volo_da_Fiumicino_per_Barcellona_cancellato

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  8. Se non ci fossero stati gli Wire non ci sarebbe stato Nicolò Allevi !?
    Maledetti Wire stasera pagate voi da bere.

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    1. No, Allevi ci sarebbe stato lo stesso. Lui deve tutto a Richard Clayderman.

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  9. Non potete toglierla la verifica del "non sono un robot" per lasciare commenti? E' razzista, scusate, se uno è un robot, perchè non può postare? Cosa avete contro i robot?

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  10. Montale, proprio lui! Incredibileeee!!!!31 luglio 2015 alle ore 13:46

    PER TUTTI QUELLI CHE A MEZZANOTTE DI STASERA SI SCOPRIRANNO DELUSI E DEPRESSI PER UN'INGIUSTIFICATA FOTTA PER QUESTI WIRE FINO AD ALTRO GIORNO RIVERITI SOLO DA FRAGOLADIBOSCO


    Spesso il male di vivere ho incontrato

    era il rivo strozzato che gorgoglia

    era l'incartocciarsi della foglia

    riarsa, era il cavallo stramazzato.



    Bene non seppi, fuori del prodigio

    che schiude la divina Indifferenza:

    era la statua nella sonnolenza

    del meriggio, e la nuvola, e il falco alto levato.



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  11. Comunque se deludono sono botte che volano, this is not fucking poetry.

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  12. Se deludono chiedo di proiettare dopo il concerto il video del senatore Razzi che balla al Gay Village con Vladimir Luxuria, così è chiaro a tutti che al peggio non c'è mai fine

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