John Carpenter: grosso guaio a Musicanidi

 They Live We Sleep
 Loro vivono noi dormiano

di TommyThecat  e RSK

John Howard Carpenter. Mi pare di averlo già sentito nominare, non è un nome nuovo! 
Alla bella età di 67 anni decide di debuttare nel mondo della musica con il suo primo album "Lost Themes". Ma, se proprio proprio vogliamo dirla tutta, il mitico regista sceneggiatore attore produttore cinematografico montatore statunitense (e chi più ne ha, più ne metta) è dai primi anni '70 che compone le colonne sonore delle sue horroriFIKE pellicole. Cosa aspettarsi dunque dal suo nuovo lavoro? 


Nulla più, nulla meno che le atmosfere inquietanti e thrillereggianti dei suoi film. Le tastiere si fanno solenni, i riffoni di chitarra si fanno sempre più minacciosi, l'atmosfera musicale degli anni '70 (soprattutto negli sviluppi elettronici ambient-krauti e progressivi) incombe in ogni pezzo. 

Nove temi che potrebbero tranquillamente (si fa per dire) essere la perfetta colonna sonora del suo prossimo capolavoro. Nove canzoni che esaltano il lato oscuro e misterioso di Carpenter, quello che ha sempre voluto percorrere nella sua quarantennale carriera. Un album assolutamente da ascoltare nonostante non aggiunga nulla di innovativo al mondo della musica. Le commistioni con le colonne sonore dei vecchi horror di Argento e Bava sono evidenti (per chi avesse voglia di ascoltarle, segnate pure i nomi di Claudio Simonetti e dei "Goblin" di Simonetti/Morante) ma è tutto molto ben fatto, ben eseguito, ottimamente composto. Un piccolo gioiello prezioso, di quelli che i ladri ruberebbero volentieri anche ficcando il coltello nella schiena alla povera vecchietta di turno. Lasciatevi coinvolgere e fate ben attenzione a chiudere bene le finestre e le porte di casa. Auguri. TTT




Halloween, La Cosa, Fuga da New York, Grosso Guaio a Chinatown, Essi Vivono, Il Seme della Follia, Fuga da Los Angeles, Fantasmi su Marte. Una manciata di titoli alla rinfusa che segnano un percorso chiaro, evidente. Quello della carriera di uno dei più grandi cineasti del '900 capace, come solo i migliori, di creare uno stile inconfondibile ma imitabile, capace di utilizzare come uno strumento, un genere cinematografico, l'horror, per plasmarlo e assurgerlo a cavallo di troia per un messaggio visivo, visionario e politico.

Ognuno di noi ha negli occhi o nella mente visioni o parole dei film e dei personaggi di John Carpenter eppure il regista, sceneggiatore, compositore, montatore e produttore di Carthage stato di New York è uno che a Hollywood è (quasi) sempre passato inosservato, sicuramente non è mai piaciuto. 

Tutti però ricordiamo Kurt Russell con l'occhio bendato, con un lungo spolverino nero e la perenne sigaretta in bocca, oppure gli occhiali che fanno vedere a Roddy Piper l'altra realtà in cui viviamo o il ghigno perso di Sam Neill nell'apocalittico Seme della Follia o ancora una giovanissima Jamie Lee Curtis brandire un coltellaccio con l'aria vacua o di nuovo Kurt Russell perso trai misteriosi ghiacci dell'antartide o alla guida di un Truck in compagnia di una strana e orrenda creatura proveniente dai bassifondi di Chinatown e per citare qualcosa di più recente Pam Grier e ICE T alle prese con i fantasmi sulla nuova colonia: Marte! 

Tutti abbiamo con noi una fotografia, una sequenza, un immagine o la musica di questo immaginario creato da un autore unico che seguendo un filo logico, un discorso evidentemente politico collega tutta la propria cinematografia dal 1974 (Dark Star) al 2010 (The Ward)
Carpenter sceglie di ricreare il cinema tutte le volte che fa un film, sceglie di ripartire da zero, restituire quella magia primigenia alla settima arte e, al diavolo computer, animazione e star, utilizzare il mezzo come tale cioè come strumento per raggiungere uno scopo. Il suo fine è raccontare storie: storie di uomini e donne giusti, quasi sempre anti-eroi, sempre contro. Contro il male, com'è ovvio, che si riflette in una enorme metafora della società occidentale dei nostri tempi, dove per nostri tempi si veda dagli anni '80 in poi. Lo fa con uno stile inimitabile privo di fronzoli, unico, visivamente parlando, difficilmente deludente dal punto di vista dell'intrattenimento (per dirla all'americana). E questo è uno dei suoi numerosi punti di forza, saper raccontare e utilizzare il genere a beneficio del messaggio, un messaggio che non piace soprattutto in quella società da cui proviene e che critica soprattutto quando è diretto come in Essi Vivono, geniale capolavoro maltrattato da critica e botteghino anche per la scarsa professionalità degli attori.

Come se non bastasse Carpenter scrive e compone le colonne sonore di tutti i suoi film, poche le eccezioni, una, notevole quella de La Cosa con musiche di un altro Dio del Mese di questo blog: Ennio Morricone.
Un invito dunque a riscoprire o scoprire il cinema di questo grandissimo regista che forse potrà risultarvi visivamente datato ma che vi stupirà per la freschezza del linguaggio e delle tematiche trattate. RSK.


12 commenti:

  1. Risposte
    1. Paiura?

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    2. The Real Estate Autunno e Inferno2 marzo 2015 alle ore 18:23

      guarda ho detto pauRRRRRRRRR

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  2. Filmografia John Carpenter2 marzo 2015 alle ore 15:09

    Lungometraggi

    Dark Star (1974)
    Distretto 13 - Le brigate della morte (Assault on Precinct 13, 1976)
    Halloween - La notte delle streghe (Halloween, 1978)
    The Fog (1980)
    1997: Fuga da New York (Escape from New York, 1981)
    La cosa (The Thing, 1982)
    Christine - La macchina infernale (Christine, 1983)
    Starman (1984)
    Grosso guaio a Chinatown (Big Trouble in Little China, 1986)
    Il signore del male (Prince of Darkness, 1987)
    Essi vivono (They Live, 1988)
    Avventure di un uomo invisibile (Memoirs of an Invisible Man, 1992)
    Il seme della follia (In the Mouth of Madness, 1995)
    Villaggio dei dannati (Village of the Damned, 1995)
    Fuga da Los Angeles (Escape from L.A., 1996)
    Vampires (1998)
    Fantasmi da Marte (Ghosts of Mars, 2001)
    The Ward - Il reparto (The Ward, 2010)

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  3. Essi Vivono...essi ciellano e continuano a ciellare...l'è tutto collegato...lo volete da capireeeee...maremma mmaaa....remmaaaaaaa

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  4. Bello Fantasmi da marte, il resto spazzatura.

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    1. Ma per favore...

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    2. Spero che lo psicopatico assassino Michael Myers venga a trovarti presto

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  5. Un Maestro insolitamente polemico, no?

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  6. Jeanpaul Rosciolì4 marzo 2015 alle ore 18:38

    Sono io vecchio e rincoglionito o le cose migliori di questo 2015 le ho sentite dai Verdena e da un attempato regista prestato alla musica? Sto ascoltando 20 dischi alla settimana, ci fosse qualcosa di decente!!!

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  7. RIP grande Roddy Piper essi vivono e tu anche!!!

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