The Final Days: Ten Second After

di RSK

Aspettando una scintilla di fine anno che accenda il fuoco sacro del rock, mi accingo a scrivere queste righe destinate all'ultimo capitolo di Ten Second After; almeno per il 2014. Dopo l'attesa, l'uscita e l'ascolto, con strascichi più o meno polemici, dell'"ultimo disco" dei Pink Floyd per questo giro ho raccattato un cospicuo numero di dischetti, nessuno dei quali all'altezza di un capolavoro, nemmeno per finta. Detto questo ci sono piacevoli ritorni e piacevoli sorprese.

TRAIL OF DEAD: IX

Ho sempre adorato il modo in cui questo gruppo texano del nuovo millennio rivisita, edulcorandoli, certi cliché tipici dell'hard rock vecchio millennio compreso quello caro ai grandissimi The Who di distruggere completamente la strumentazione alla fine dei concerti. Per loro sono stati scomodati termini come post hardcore soprattutto all'uscita di Source, Tags & Code del 2002 (per un momento sembrava potessero rappresentare l'evoluzione moderna del noise sound); nel 2006, dopo alcune sbandate che mettono in dubbio la continuità del progetto, pubblicano So Divided, che personalmente ritengo il loro capolavoro, spiazzante per l'affrancamento a certo classicismo rock, Motorpsycho in primis. Vivacchiando su una linea di confine stilistica poco chiara i ...And You Will Know Us by the Trail of Dead (questo il nome completo del gruppo) arrivano oggi alla pubblicazione del loro nono disco, IX per l'appunto, che sembra un'esatta sintesi dei due estremi stilistici citati poc'anzi. Il disco è come una summa o una presentazione dell'idea musicale del gruppo che scorre via senza sbavature tra una furiosa cavalcata e un ralenti ghiacciato, con un po' di elettronica qua e là, ma con molta consueta elettricità e sudore. Il merito di IX in sintesi è di presentare i Trail Of Dead alla perfezione e per questo è consigliato a chi voglia farsene un'idea. Tuttavia non riesce mai a spiazzare o stupire come in passato e percio', mestamente, lascia l'impressione che il meglio sia alle spalle e che un ascolto in più dell'imprescindibile So Divided sia più che giustificato.
Quindi seimanizzandomi  dico: tre palle


JEFF TWEEDY: SUKIERAE


Probabilmente si potrebbe azzardare il paragone con The Endless River nel parlare di questa attesissima prova solista di uno dei piu' grandi musicisti e compositori rock degli ultimi anni, ovvero Jeff Tweedy capoccia degli Wilco. Il paragone di cui sopra nasce spontaneo nel momento in cui, un po' delusi, riascoltiamo una e più volte questo doppio disco frutto di una selezione tra, pare, più di novanta demotapes realizzati dal nostro e ci accorgiamo che trattasi di abbozzi, spunti e, per stessa ammissione del deus ex machina, brani accennati e volutamente non riarrangiati, ripensati o semplicemente riveduti e corretti. Trattasi cioè di quasi cazzeggio, un cazzeggio famigliare, visto che alla batteria c'è il figlio (d'arte) ma comunque un signor cazzeggio perché proprio non ce la sentiamo di sconsigliarlo vista la qualità media dei pezzi e della musica del signor Tweedy. Il problema pero' esiste ed è esattamente quello: si tratta di pezzi non di canzoni. Nel disco poi fioccano,  a volte pesanti come macigni, i rimandi alla musica dei fab four, evidente pallino di Jeff Tweedy ma anche pericoloso termine di paragone per uno come lui che ha fatto della originalità un marchio di fabbrica. Probabilmente le aspettative erano troppo alte o forse tra le righe non avevamo letto che questo voleva essere una sorta di divertissment domestico ma ammettiamo che la delusione bruciacchia e che forse questa volta non era il caso di scomodare le fanfare per un disco che non se le merita.
In una parola: disco a metà



CULT OF YOUTH : FINAL DAYS


Figlio del fragore industriale teutonico il Cult Of Youth di Final Days è un gruppo ormai al quarto disco che conferma e consolida quanto di buono fatto in passato. I rimandi al punk più furioso sembrano del tutto svaniti, lasciando il passo a una poetica più decadente ed apocalittica, figlia della personalità di Sean Ragon che del gruppo è anima e cervello. Dal punto di vista stilistico si passa dal neo folk del passato a citazioni infinite agli anni '70 e '80 tra Joy Division, Bad Seeds e Jesus And Mary Chain. Personalmente quel genere di musica che non mi stanco mai di ascoltare e che riporta al periodo migliore della new wave anche italiana! Ricordate i primissimi Litfiba? Dall'iniziale accattivante Todestrieb passando dall'elettrica God's Garden tra le cui pieghe fanno capolino i Pixies, fino alla conclusive Sanctuary e Roses il disco convince assai con la caratteristica di un pugno di ottime canzoni e un timbro vocale che sia nella foga degli urli che nella quiete dei sussurri cattura e sorprende. Prova superata a pieni voti.

17 commenti:

  1. Ma ci sarà come ogni anno anche la classifica dei migliori insulti per Murisio Seimani?

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    1. Stiamo cercando di organizzare, ma vista la quantità industriale di insulti arrivati non sarà facile.

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    2. Aggiungeteci questo, per cortesia: grazie per averci rovinato anche questo 2014 pezzo di merda!

      Grazie.

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    3. Il post Fuckin Seimani sta arrivando e si prospetta piu' natalizio che mai! Seguiteci e vedrete nel frattempo...W SEIMANII!!!

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  2. Dei tre proposti, qual'è il primo da ascoltare? In poche parole, qual'è il migliore?

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    1. Ma scusa Gennaro non è meglio che leggi le recensioni, già abbastanza esaustive, e ti fai un'idea tu? Dipende anche da che musica ti piace, sono tre proposte completamente diverse...

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    2. NO dai il primo si capisce subito basta guardare la copertina...piuttosto non capisco una cosa! Dei tre proposti qual'è il secondo da ascoltare? in poche parole qual'è quello che viene dopo il primo?

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    3. Perchè non tiri i dadi e vai a culo Gennaro...

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  4. ma che senso ha che ieri è morto mango e oggi il fratello di Mango?

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    1. Forse sarebbe meglio chiedersi a priori che senso ha la domanda.

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    2. Complotti everywhere9 dicembre 2014 alle ore 13:42

      E come chiedersi: ma che senso ha che Mango è morto lo stesso giorno di John Lennon? Cosa c'è sotto?

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  5. A me non sembrava poi così shtolta la domanda di Gennariello. Uno non ha mica tutto 'ste po-pò di tempo da deddicare alla musica. C'è da selezzionare con attenzione e cura.
    In quattro parole, qual'è il migliore?

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