Qluster, Fragen: Colpo di Fulmine!

di DJ Macionela

Non mi capita spesso di vedere il Po. Una volta, forse due al mese.

Fine Novembre 2014, lo attraverso con la mente pensierosa al lavoro e con gli occhi sulla distesa d'acqua che lenta e inesorabile tende al mare. Oggi è ancora più bello, più maestoso, è immenso. È largo due o tre chilometri (non sto esagerando), la piena delle sciagurate piogge novembrine è appena passata, l'acqua ha preso possesso della pianura, ha invaso i pioppeti e i campi golenali. Tutto scorre, panta rei, in continua evoluzione.
Kluster e poi Cluster, ora Qluster, l'evoluzione della specie che a piccoli passi chissà dove andrà a finire. Dalla fine degli anni sessanta, attraverso quattro decenni, sono arrivati a noi.

Tutto pare fermo, la musica pare sottolinearlo. Suoni lenti che si propagano per sette pezzi che a fatica riesco a distinguere. Musica elettronica che riempe il vuoto pneumatico della mia auto, una bolla meccanica sospinta da chissà quale chimica organica su una strada che sembra un ponte infinito. L'ottantenne Hans Joachim Rodelius alla tastiere e il quarantenne Onnen Bock per l'elettronica elevano il mio pensiero, lo lasciano fluttuare nel silenzio interplanetario. Incrocio vetture che sembrano asteroidi, tutto è tranquillo, maledettamente tranquillo. Pace, serenità. Troppa pace e troppa serenità. Il mio viaggio continua, il mio prossimo appuntamento è vicino, sono troppo rilassato. "Fragen" (2011) è musica per un viaggio statico, non per uno dinamico. E' un album schizzoide e alieno, fuori tempo massimo. Nel 2014 è un'elettronica oramai di maniera, forse non scontata ma già sentita, tastiere su tastiere senza alcuna struttura riconoscibile, improvvisazioni mistiche, musica per micro nicchie, pura avanguardia (pure troppa per i miei gusti).




La ricorderò sempre quella piena e sempre la accosterò ai Qluster con la "q". Non si incazzino i tedeschi se non li farò forse mai più accomodare in macchina con me. Rimarranno però sempre incollati nella mia memoria a quella superficie fluida, solcata da cadaveri di legno, che al calare del sole riuscirono per incanto a infiammare il mio animo un po' depresso da un improvviso calo di zuccheri.
Tutto scorre, ogni cosa è in movimento, non esiste un punto fermo. Ed è questa la nostra tragedia.

 Tracklisting:
1. Los geht’s (5:42)
2. Auf der Alm (5:44)
3. Zartbitter (3:19)
4. Wurzelwelt (12:55)
5. Fünf nach eins (2:01)
6. Haste Töne (5:14)
7. Josef Z. (3:15)

5 commenti:

  1. Minkia ma Rodelius ha la faccia da nazista

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  2. 1970 - Klopfzeichen
    1970 - Zwei Osterei
    1971 - Eruption

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  3. 1971 - Cluster
    1972 - Cluster II
    1974 - Zuckerzeit
    1976 - Sowiesoso
    1977 - Cluster & Eno - con Brian Eno
    1978 - After the Heat - con Brian Eno
    1979 - Grosses Wasser
    1980 - Live In Vienna (live)
    1981 - Curiosum
    1984 - Stimmungen (compilation)
    1985 - Old Land (compilation)
    1990 - Apropos Cluster
    1994 - One Hour
    1996 - Japan Live 1996 (live)
    1997 - First Encounter Tour 1996 (live)
    2009 - Qua

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  4. 2011 - Rufen
    2011 - Fragen
    2012 - Antworten
    2013 - Lauschen

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  5. Seimani è la somma algebrica dei nei di Bruno Vespa e dei rotoli di grasso di Giuliano Ferrara elevata alla decima stupidità di Matteo Renzi

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