Outsider - Interpol, "El Pintor" (2014)

di TommyThecaT

....sventurateddu.....
                                                                                                                                       ("Tidal Wave")

Prima di parlare del nuovo album degli Interpol è necessaria una piccola premessa.
Fin dal lontano Agosto 2002 quando pubblicarono "Turn On The Bright Lights" (se per caso qualcuno non l'avesse mai ascoltato, lasci pure perdere la recensione e voli sul tubo), mi resi disponibile, nel pieno delle mie facoltà mentali, a essere schiavizzato dal gruppo statunitense. Da più di dieci anni sono lo zerbino all'ingresso del loro studio e ogni santo giorno mi faccio calpestare e riempire di schifezze. Nei ritagli di tempo vengo usato come posacenere umano: non so quante sigarette son state spente sulla mia povera lingua. Non sono pertanto la persona più attendibile per parlare di "El Pintor", quinta uscita discografica del trio della grande mela dopo l'uscita dal gruppo del bassista Carlos Dengler.

Cosa potrei dire di sensato evitando il ricorso a salamelecchi vari? Gli Interpol son rimasti, più o meno, gli Interpol (su questo penso che nessuno avesse dubbi). Dopo la lentezza e la pesantezza e la ridondanza dell'ultimo album omonimo, il suono pare tornato quello delle origini, forte e carico, a tratti rabbioso e violento (per conferme si ascolti con attenzione il singolone "All The Rage Back Home"). Il basso (rilevato dal leader Paul Banks) è decisamente meno presente nei 10 pezzi. La chitarra di Damiel Kessler regala sempre grandi emozioni, è la colonna portante di sempre insieme alla caldissima voce, romantica e decadente, del frontman che in "My Blue Supreme" duetta meravigliosamente e inaspettatamente con una misteriosa miss XXX. Cos'altro? Impossibile dimenticare le incalzanti ritmiche alla batteria di Sam Fogarino, gli archi di "Twice As Hard" e le tastiere di "Tidal Wave", come non rimanere sorpresi di ascoltare un breve estratto in dialetto siculo alla fine di "Breaker 1".

Non mi pare di aver tralasciato nulla. Anzi, devo chiedere perdono: dimenticavo di ricordare che tipo di musica suonano gli Interpol. Ma a fine 2014 c'è ancora qualcuno che veramente non li conosce? Dunque....dovete sapere.....fin dal loro esordio si sono contraddistinti per....
"TOMMYTHECAT, WHERE ARE YOU? WE NEED THREE BOTTLES OF COLD BEER"
"OK GUYS, I'M COMING".

Sono sotto, perennemente sotto, ascoltateli, non posso dirvi altro.

 
Tracklist:

1. All the Rage Back Home
2. My Desire
3. Anywhere
4. Same Town, New Story
5. My Blue Supreme
6. Everything is Wrong
7. Breaker 1
8. Ancient Ways
9. Tidal Wave
10. Twice as Hard

22 commenti:

  1. 2002 - Turn On the Bright Lights (Matador Records)
    2004 - Antics (Matador Records)
    2007 - Our Love to Admire (Capitol Records)
    2010 - Interpol (Matador Records)
    2014 - El Pintor

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    1. Vasco dio del secolo.

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    2. ma soprattutto: no Vasco no Vasco, mettiti il casco.

      Jovanotti dio del lustro.

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  3. ma agli Afterhours gli ha dato di volta il cervello? Va bene, Prette e Ciccarelli hanno deciso di andarsene, ma proprio perchè come scrivono loro le cose serie della vita sono altre era il caso di scrivere una lagna del genere? Andate a lavorare!
    http://www.afterhours.it/un-messaggio-dagli-afterhours/lang/it/

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    1. Non entro nel merito della questione, anzi sì...anch'io trovo che il semi-tragico tono del messaggio rischi d'apparire esagerato. Credo che nessuno oggi nel suo intimo si stia crucciando poi così tanto per questa questione.

      Ma comunque quello che mi premeva di più dire è altro: la musica E' un lavoro, un lavoro molto serio, ed ultimamente anche malpagato, soprattutto se parliamo di prodotti di qualità. Andate a lavorare? Gli Afterhours hanno sempre lavorato e sono sempre stati dei grandi lavoratori.

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    2. Secondo me ci sono gli estremi per spaccare il cruscotto a Manuel Agnelli!

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  4. NUCLEO RIVOLTA A SEI MANI10 novembre 2014 alle ore 15:58

    E' inutile che giri la frittata Seimani, secondo me gli Afterhours non hanno mai fatto un trasloco, perchè hanno la faccia dentro di chi non l'ha mai fatto e gurrrda non sei un verrrro uomo se non hai mai fatto un trasloco! SEIMANI CHIEDICI PERDONO!

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    1. Aspetta stiamo ascoltando il disco, siamo in piena botta...poi ti facciamo saPere...

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    2. Una camicia coi baffi11 novembre 2014 alle ore 16:40

      Boni...state bbbboniiiiiiiiiiiiiiiii.....

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  6. Sante parole Orso DJ, anzi mi ha dato l'idea ed ora mi ritiro fuori Disintagration e me lo ascolto tutto, ma ricordiamoci che serve anche avere un buon sistema idrico dalle proprie parti, perchè in questo paese ormai bastano due gocce e creare disastri a destra e sinistra...DISINTEGRATION VERA!

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  7. Visto che è il vostro Dio del mese qualcuno qui sa come è nato il fatto che a Springsteen lo chiamano il Boss?

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    1. Posto che il diretto interessato non l'ha mai chiarito, la versione più accreditata sarebbe la seguente, riportata in diverse biografie ed anche da Wikipedia, che qui citiamo:
      "Nel 1971 Springsteen e gli amici con cui condivideva un piccolo appartamento a Asbury Park, tra i quali Steve Van Zandt, erano soliti ritrovarsi per giocare a una versione modificata del Monopoli. Pare che sia stato lo stesso Springsteen ad attribuirsi il soprannome di "Boss" perché lui era quello che in poco tempo, vista la sua arguzia nell'interpretare il gioco, riusciva ad acquisire tutte le proprietà sconfiggendo gli avversari. Nei primi anni il soprannome era rimasto confinato all'interno del circolo dei suoi amici più stretti, dei musicisti e dello staff, ma nel 1974 venne alle orecchie di qualche giornalista che lo sentì usare probabilmente da un membro della E Street Band o della staff e iniziò a diffonderlo pubblicamente."

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    2. Questa la capiscono in 312 novembre 2014 alle ore 09:19

      Bisognerebbe fargli incontrare il Re del Risiko, allora...

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  8. Quella del Re del Risiko non la so proprio, chi era il Re del Risiko?

    Ma anche questa la sanno in 3 musicanidi:in quegli anni Springsteen aveva fondato un gruppo allargato che si chiamava Doctor Zoom and the Sonic Boom. Allargato perchè suonavano Steve ed altra gente della sua solita cricca, ma i musicisti cambiavano ogni volta e il Monopoli se lo portavano anche sul palco. Questo perchè avevano dei "componenti" adibiti a giocare con qualcuno del pubblico che voleva partecipare, mentre gli altri suonavano, così che questa persona poi poteva tornare a casa e dire a tutti "I played with the band tonight! I played Monopoli!" ("Ho suonato con la band stasera, ho suonato il Monopoli!" doppio senso giocato sul fatto che play in inglese significa "giocare", ma anche "suonare").
    Ma la vera chicca è che se cercate su you tube Doctor Zoom and the Sonic Boom ci trovate un intero concerto di questa band: https://www.youtube.com/results?search_query=doctor+zoom+and+the+sonic+boom

    CIAO MUSICANIDI: THE DOGS ON MAIN STREET HOWL CAUSE THEY UNDERSTAND!

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    1. Grazie Loosender, del video non si sapeva, ma non sottovalutare i canidi: la storia invece sì. Per spiegarti chi è il Re del Risiko servirebbe un blog apposito. Non ne abbiamo il tempo, sorry.

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    2. 27 minuti di silenzio per Warren Clark/Tim e un brindisi al latte+

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