Musicanidi di Maurisio Seimani: Clap! Clap!, Erlend Oye, Finistere

a cura di...Maurisio Seimani

Clap! Clap! - Tayi Bebba

Poche opere riescono ad avvicinarsi tanto bene alla sostanza di ciò che dovrebbe significare arte moderna quanto un'ispirato progetto di musica elettronica. Non posso dirmi un'intenditore del genere, ma Arte (sì, quella con la A maiuscola) è il termine che  credo più s'addica a Tayi Beppa, concept album di una cinquantina di minuti, facente capo a Clap! Clap!, sigla sotto cui ho scoperto nascondersi Cristiano Crisci, già Digi G'Alessio, apprezzatissimo beatmaker e produttore fiorentino. Difficile, d'altro canto, trovare altre parole adatte a definire un'opera come questa. Siamo, si diceva, nei territori cari all'elettronica più raffinata e sperimentale, che nel frangente si fa ispirare, come ben preannunciato dalla bellissima copertina del disco, dall'arcano calore della grande Mama Africa. Su ritmiche sempre cangianti e caledeoscopiche, rumori, suoni e suggestioni provenienti dalla culla dell'umanità vengono sapientemente passati al setaccio fino a creare una vera e propria pioggia melodica proveniente da nembi lontani, custodi di tutti gli arcani colori primordiali del mondo. L'effetto è vintage ed ipermoderno al senso stesso e se in qualche modo il termine afro può essere utilizzato per questo disco, preparatevi a ricondurlo a suggestioni in cui raramente vi sarete già imbattuti.
In una parola: Arte
Giudizio: 4 palle
(Maurisio Seimani)




Erlend Oye - Legao

Nonostante su questo blog il sottoscritto si occupi esclusivamente di reggae (come in questo caso del resto), devo dire d'avere sempre apprezzato le trame melodiche intessute dai Kings of Convenience, duo norvegese composto dai due giovani di Berghen Erlend Oye e ed Eirik Glambaek Boe, che ripercorrendo strade un tempo tracciate da Simon & Garfunkel, si erano fatti apprezzare soprattutto per i ben riusciti Quiet is the new loud e Riot on empty street.
In Legao troviamo dunque il solo Oye, che qui si fa accompagnare niente meno che da un gruppo reggae islandese (sic!) di nome Hjalmar, il quale per l'occasione cerca di fondere le sonorità care ai Kings of Convenience con quella world music in levare di cui ci occupiamo spesso nella nostra rubrica Reggae Tales. Il risultato, se non completamente convincente, è per lunghi tratti inconfutabilmente piacevole ed ampiamente soddisfacente. L'operazione si rivela cioè estremamente gradevole nei momenti più giamaicani del disco (Fence me in, Garota, Say Goodbye, Whistler, Lies become part of  who you are)  e meno nelle tracce più ancorate al passato di Oye, che francamente non fanno che ripetere con meno forza quanto di buono i Kings of Convenience ci mostrarono già dieci anni or sono. A fine ascolto prevale perciò l'ipotesi che un'album interamente votato al levare, ed ancor più spinto verso il suo lato world ,avrebbe potuto imporsi come un vero e proprio piccolo gioiello. Sarà per la prossima. Ad ogni modo, nel complesso, si raggiunge un risultato finale assolutamente discreto.
In una parola: quasi...
Giudizio: 3 palle.
(Sir Old John Pajama)



Finistere - Alle porte della città

La scelta avrebbe potuto cadere sull'ultimo di Mark Lanegan o sulla freschissima nuova fatica degli A Toys Orchestra. E invece, per quel che può valere, ci è sembrato giusto dare spazio a loro.  Il cantautore di Ellensburg e la band campana se ne staranno perciò felicemente accampati in spalla. Qui in zona non siamo però i primi ad accorgerci dei Finistere, a cui già il Giornale di Brescia dedicò una bella intervista poco tempo fa. Cerchiamo dunque almeno di essere fra i primi a segnalare fra le proposte del mese un disco pop cantato in italiano, che merita di stare in questa rubrica per più d'un motivo. Anzitutto perchè è un esordio, e mettere in evidenza una prima prova meritevole di plauso dà sempre un particolare piacere anche a chi ne scrive. E poi perchè, poggiandosi su un'orecchiabilissima ed accattivante semplicità, questi ragazzi lombardi (provenienti da città diverse e con esperienze diverse) hanno costruito un gioiellino pop d'amabilissimo ascolto. Senza particolari effetti speciali le canzoni di Alle porte della città (pubblicato da Costello's Records) piacciono semplicemente perchè hanno delle gustose linee melodiche, efficacemente impreziosite da chitarre e tastiere impiegate con sapiente gusto ed appropriata misura. Una sezione ritmica pulita e puntuale completa un tappeto sonoro sul quale vanno ad innestarsi testi abbastanza semplici da potersi adagiare su un mood che è appunto pop, ma anche ricercati quanto basta da evitare noiose banalità. In sintesi: non si è qui a gridare al capolavoro (nè porsi come capolavoro ci è sembrato l'obbiettivo primario di quest'opera), ma a segnalare un album perfettamente riuscito per quel che voleva essere: l'incipit, col giusto piglio, di una nuova, interessante, avventura musicale.
In quattro parole: in bocca al lupo
Giudizio: 3 palle.
(Maurisio Seimani)

21 commenti:

  1. Wow, è che è stamattina, un Seimani a bomba!

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    1. Anonimo stai rischiando grosso.

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  2. Vedo che finalmente avete mostrato i vostri brutti musi qui a sinistrastupidi cani pulciosi...

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  3. "una vera e propria pioggia melodica proveniente da nembi lontani, custodi di tutti gli arcani colori primordiali del mondo."

    Seimani ma che cazzo ti sei fumato? Meno droga e più dieta!

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  4. Only for Maurisio:

    Vaffanculo (Italiano)
    Fuck you (Inglese)
    Vaffadanterculo (Alcune zone del centro italia)
    Otvaly (Russo)
    Encule (Francese)
    Fick dich (Tedesco)
    Lech tiezdayen (Israeliano)
    Vipierdalaj (Polacco 1)
    Spierdalaj (Polacco 2)
    Bai 'e fadi coddai (Sardo)
    Va te faire enculè (Francese-belga)
    Mavvattelappija'nderculova (Romano di Cencio)
    mavadavialkul (Bergamasco 1)
    'ncules (Bergamasco 2)
    'nculet (Bresciano)
    da ti eba maikata (Bulgaro)
    Borocunbede (Persiano)

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    1. Finalmente capiamo una volta per tutte che significano tutte queste parole che intasano quotidianamente tutti i nostri centralini.

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  5. Associazion per l'annullamento dell'entità Seimani dallo scibile umano30 ottobre 2014 alle ore 09:13

    Seimani l'unica pioggia sonora che ti meriti è quella di tutte le papine che ti arriveranno dritte in ghigna!

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  6. Seimani abbassi i manganelli.

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  7. Grace Slick bellissima pe davero...

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  8. "In un’occasione ebbe modo di dare prova del proprio spirito ribelle e provocatorio. Lontana compagna al Finch College di Tricia Nixon (figlia del presidente statunitense, allora in carica), Grace Slick ricevette l’invito a partecipare a un tè alla Casa Bianca. Infischiandosi della prudenza che l’evento avrebbe dovuto richiedere, si fece accompagnare da Abbie Hoffman, un notissimo attivista della sinistra radicale americana, e cercò di penetrare all’interno dell'appartamento presidenziale con l’intento di versare della polvere di acido lisergico nella teiera; all’ingresso fu però riconosciuta da un addetto alla security, fermata e poi allontanata poiché risultava negli elenchi dell’FBI, e perciò un “pericolo per la sicurezza”
    AHAHAHAHAH, questa è peggio di Joe The Dog...

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  9. Non mi sono presa la briga di essere la culla dell'umanità per vedermi citata dal suo elemente peggiore.
    Aspettatevi querele.
    Maurisio sei fango.

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  10. FINISTERE, ma quanti soldi avete pagato per avere una recensione su musicanidi?

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    1. Come osi insinuare che su questo blog si recensicano dischi in cambio di soldi quando tutti sanno che accettiamo solo droghe, donne, armi, ed alcool?

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    2. Il blog fatto da cani più di tendenza del mondo.

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    3. Ballotteli prima di andare dal parrucchiere ormai chiama Seimani.

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  11. Ascoltato ieri quello dei Clap Clap. Notevole. Oggi mi ascolto questi Finistere.

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    1. Non so, vuoi un applauso? Clap, clap

      Sei contento?

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    2. ***MUSICANIDI: IL BLOG CHE SE LO LEGGI DAVVERO ARRIVA QUALCUNO A DIRTENE 4**

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  12. ma anche tananana clap! clap!

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  13. Seimani è meglio che ti prepari anche tu a ricondurrre il termine afro a suggestioni in cui raramente ti sei già imbattuto, perchè qui c'è un possente palo d'ebano che grida al tuo assssshooooole!

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