Rodan: Agosto "Dio del Mese" non ti conosco...

di Fragoladibosco



A quei tempi nel mondo del rock alternativo U.S.A. erano un po’ tutti incazzati (hardcore, post-hardcore, grunge…). Il nostro dio del mese vagava nelle pacifiche e sconfinate campagne del Kentucky, intorno alla cittadina di Louisville che già qualche anno prima aveva dato i natali a un altro gruppo fondamentale e seminale per la “Storia della Musica”, gli Slint (ma questa sarà un’altra storia e, naturalmente, un’altra divinità). 


I RODAN non erano che quattro ragazzi normali che sprizzavano energia pura al semplice contatto con uno strumento musicale: Jeff Mueller (chitarra/voce), Jason Noble (chitarra/voce), Tara Jane O'Neil (basso/voce) e Kevin Coultas (batteria). Decisero di raccogliere quanto c’era di carico-aggressivo-duro-inkazzato della scena hardcore statunitense e di miscelarla sapientemente con le dilatazioni sonore, i falsi “crescendo” e i passaggi acustici degli Slint, raccolti magistralmente in “Spiderland” del 1991. Furono il perfetto anello di congiunzione tra l’hardcore anni ’80 e il post-rock/math-rock anni ’90. 

Uscì “Rusty” nel 1994, unico e meraviglioso album della loro carriera (non si vogliono tralasciare i demos, gli EP e le raccolte postume ma nulla aggiungono alla grandezza e all’importanza del loro esordio sulla “lunga distanza”). Una band, un dio del mese, un’opera solitaria scolpita nel miglior pezzo di marmo mai estratto da una cava a furia di colpi secchi di batteria, chitarre violente e schizofreniche, urla aggressive e rabbiose, voci “parlate” sussurrate
Non durarono molto, anzi. Nel 1995 il nostro dio del mese decise che era meglio sciogliere il gruppo, che era meglio che ognuno prendesse la propria strada e, come i tre mitici figli di Noè (Sem, Cam e Jefet) che se ne andarono dall’arca per essere i capostipiti dell’intera popolazione mondiale, si allontanarono dal loro progetto per seminare altrove la loro cultura musicale. 

Si ritrovarono molto vicini in altre situazioni, altrettanto belle e altrettanto importanti: Jeff Mueller finì nel supergruppo dei June Of '44 e nei Shipping News, Jason Noble fondò i Rachel's e collaborò con i Shipping News, Tara Jane O'Neil suonò nei Sonora Pine e nei Restin e proseguì infine con una dignitosa carriera solista, Kevin Coultas passò dai Sonora Pine e dai Rachel’s.  

Carissimo dio del mese, porta uno squarcio di luce e di calore nel nostro blog e nel nostro Agosto, violentaci con le tue ruvidezze e cullaci con la tua dolcezza, aiutaci a combattere il clima impazzito o, almeno, a sopravvivere alla tristezza del mondo odierno. Carissimo dio del mese, trattieni le nostre inquietudini nelle tue note impazzite, senza alcun bussola dacci una direzione. Indicaci la nostra stella polare e noi la seguiremo, sicuri che il viaggio sarà duro o scontroso o, a tratti, rilassante solo se accompagnato dalle tue idee e dalle tue intuizioni. Caro dio del mese, faremo nostra la tua lezione: dovremo essere arrabbiati (rusty) come il gigantesco mostro volante (rodan) dei film di Godzilla perché, di questi tempi e in quelli a venire, i mostri che dobbiamo affrontare sono e saranno sempre più cattivi e bastardi. E così sia. 


Tracklist: 
1. Bible Silver Corner 
2. Shiner 
3. The Everyday World of Bodies 
4. Jungle Jim 
5. Gauge 
6. Tooth Fairy Retribution Manifesto

3 commenti:

  1. Album
    Rusty (LP/CD, 1994)
    The Machines: Simple Machines 7"s (1990–1993) Simple Machines Records (1994)
    Fifteen Quiet Years (raccolta, 2013)

    EP
    Aviary (cassette demo, 1993)
    How the Winter Was Passed (3 Little Grils 1993)

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  2. La bellezza di "The Everyday World of Bodies" è inversamente proporzionale a quella di Seimani dopo una serie di pugni e schiaffi

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  3. La rivoluzione della grafica di musicanidi non sarà mai pari alla rivoluzione, a forza di sberle, della ghigna di seimani.

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