Se una persona cava l'occhio a un altro,
gli venga cavato l'occhio.
Codice di Hammurabi
Se il critico musicale inglese Simon Reynolds ha avuto l’intuizione di coniare nel 1994 un termine oramai divenuto fondamentale come “POST-ROCK”, chi sono io per far esordire su musicanidi, a caratteri cubitali, il termine “ANTE-ROCK”? “Ma chi sei tu per proporre l’ennesimo sottogenere musicale”, diranno subito i miei gentili lettori.
Nessuno anche se sono uno dei pochi che ha ascoltato e apprezzato “Assyrian Vertigo”, stranissimo album del 2011 dei francesi Picore alla loro terza uscita dopo “Discopunkture” (2003) e “L'Hélium Du Peuple” del 2006.
Parte l’album e, improvvisamente, veniamo scagliati con estrema violenza indietro nel tempo (migliaia di anni fa) sul punto più alto di uno ziggurat, caratteristica costruzione templare delle zone mesopotamiche (do you remember il Tigri e l’Eufrate?) destinate al culto per le religioni sumere, babilonesi e assire. Diventiamo i sacerdoti di un rito misterioso e occulto, pronti a scaldare e ad eccitare la folla per sottometterla al volere divino, pronti a sacrificare la vita e il sangue a un dio celeste, iroso e vendicativo. Le bordate “industriali” dei Picore si mescolano a un tribalismo di percussioni violento e ossessivo che frastornano per raggiungere l’estasi estraniandosi dal proprio corpo materiale.
La volontà di annullamento dell’io e la ricerca dell’elevazione mistica s’inseguono nelle 13 tracce tra mazzate strumentali, oscuri affreschi cinematografici, interludi riposanti, momenti noise e sferzate metalliche, tra atmosfere epiche e angosciose. I pezzi disegnano un pezzo di storia lontana, quella che si studiava con attenzione e interesse alle elementari: la mezzaluna fertile, i Babilonesi, gli Assiri, la scrittura cuneiforme, il re Nabucodonosor, Gilgamesh (che fu nel ‘92 anche un’opera in due atti del Maestro), il codice di Hammurabi.
Album violento e sanguinario come tutta la nostra Historia, sospeso tra le brutture industriali dei “siano sempre lodati” Einstürzende Neubauten e le schitarrate elettriche degne del miglior post-rock in circolazione. Album fuori dagli schemi, aperto al caos e al noise più strisciante. Album per orecchie ben allenate al rumore e al dolore, per chi adora sottoporre la proprio anima alla cerimonia sacra di purificazione musicale per allontanare i miasmi spirituali e materiali che la vita moderna ci butta addosso.
Musica fuori dal mondo, una vertigine che ci riporterà prima del tempo, prima del rock, ANTE-ROCK.
P.s. Il video di “Meurs Menace” è stato pubblicato sul tubo il 19 ottobre 2012 e, ad oggi, conta ben 97 visualizzazioni.
TRACKLIST
1. Eau 01:00
2. Ziggurat 04:35
3. Meurs Menace 05:56
4. Aubade 05:46
5. Fiasco 05:18
6. Sable 01:08
7. Equus 03:58
8. Ellipsis 04:23
9. Sabarnapal-I 02:35
10. Gilgamesh 08:59
11. Nynias 04:54
12. Sabarnapal-III 07:13
13. Vertigo 06:02
Disco fichissimo!
RispondiEliminaSe uno caverà un occhio a seimani, sarà benedetto nei secoli a venire
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