La Meccanica di Franco Battiato

di TommyThecaT

Meccanici i miei occhi
di plastica il mio cuore
meccanico il cervello
sintetico il sapore
meccaniche le dita
di polvere lunare
in un laboratorio
il gene dell'amore
("Meccanica", Franco Battiato)



 Non esiste alcun motivo apparente perché oggi, 22 aprile 2014, si scriva del Maestro e della sua “Meccanica”. Nulla se non il puro piacere di ascoltare Battiato in uno dei suoi pezzi storici del periodo prog dei primi anni ’70. “Meccanica” venne pubblicata nel 1972 all’interno di “Fetus”, album concettuale che tratteggiava una realtà anti-utopica dove l’uomo e la donna venivano creati artificalmente in laboratorio da un novello scienziato pazzo.



“Meccanica” è il pezzo principe e paradigmatico dell’intero album. Tutto è artificiale nell’individuo: la vista non è più un “senso” ma una specializzazione tecnica di dispositivi materiali, il cuore non è più l’organo vitale di ogni organismo ma un pezzo stampato in serie, il cervello è diventato sintetico e sintetiche sono diventate tutte le sue elaborazioni. Anche l’amore è diventato innaturale, è diventato una semplice porzione di codice genetico da installare artificalmente all’interno di una cellula.
E’una realtà assurda e inconcepibile quella che ci descrive il Maestro. Oggi facciamo già meno fatica a immaginarcela. Non abbiamo problemi a pensare alle modificazioni genetiche, ai travasi cellulari, alle manipolazioni tecniche sui geni. Non è assurdo pensare a un figlio cresciuto da una madre sconosciuta, al concepimento fuori da un organismo vivente, al congelamento di migliaia di embrioni. Forse è assurdo oggi cercare di comprendere cose al di fuori dell’umana concezione come poteva parere assurdo solo cent’anni fa il dialogo tra il presidente Nixon e l’equipaggio lunare dell’Apollo 11, gli astronauti Armstrong e Aldrin. Battiato, sul finale della canzone, ce lo vuole riproporre ma, da gran Maestro qual è, ci offre un’ancora di salvezza: sa che certe cose sono molto più grandi di noi e quindi ci regala un attimo di consolazione sull’ “Aria Sulla Quarta Corda (Air On The G String)”, il secondo movimento della Suite orchestrale n. 3 in Re maggiore BWV 1068 di Johann Sebastian Bach, scritta tra il 1717 ed il 1723 in onore del suo mecenate, il Principe Leopoldo di Anhalt.
Consoliamoci e cerchiamo conforto.

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