"Non farò mai quello che vuoi!" - Roberto Freak Antoni Dio del Mese

di Frank Pozzanghera

"Brucia le banche, bruciane tante, calpesta le piante!"
Skiantos, Panka Rock

Sul palco una cucina, un tavolo, un televisore, un frigobar. Gli Skiantos non avrebbero suonato quella sera del 2 aprile 1979 al Bologna Rock e non tutti avrebbero capito. A dividersi con loro la scena c'erano i migliori gruppi punk e new wave dell'underground italiano del periodo e perché quei dementi avessero deciso di imbastire una gag del genere ai più non risultò molto chiaro. Che avrebbe voluto significare?
Partirono anche dei fischi. Fu a quel punto che Roberto Freak Antoni, rivolgendosi al pubblico, avrebbe sbottato a pieni polmoni:
"Non capite un cazzo, questa è avanguardia, pubblico di merda!"


Bene, va spiegata una cosa. Gli Skiantos arrivavano su quel palco dall'album MONOtono, uscito solo l'anno prima, e diventato disco di culto presso tutti gli ambienti contro culturali legati in qualche modo al Movimento del '77, corrente studentesca sostanzialmente anarchica che nacque come contro reazione all'infiacchimento ed alla istituzionalizzazione progressiva di tutti quei movimenti extra-parlamentari di protesta che furono protagonisti delle lotte del 68.
Un disco punk, soprattutto, e secondo il modesto parere del sottoscritto, uno dei più geniali dischi del genere prodotti in questo paese "a forma di scarpa". Sbagliato sarebbe dunque inquadrare MONOtono solo come una pietra miliare del rock demenziale. La demenza di quest'album non ha come scopo principale la battuta fine a se stessa, e quindi la demenzialità in sé (come spesso accade nelle canzoni, comunque geniali, di Elio e Le Storie Tese), ma è frutto di una poetica allucinata, aggressiva, strampalata e, nel suo profondo, disperata.
La tossicodipendenza folle di Eptadone, il nichilismo deviato di Panka Rock, la reazione senza compromessi di Diventa Demente gli ululati stralunati di Bau Bau Baby e Fate Skifo, la poesia senza fronzoli di Largo all'avanguardia.
E' punk questo, eppure...
Sul palco una cucina, un tavolo, un televisore, un frigobar. Lo spirito libero non accetta etichette, lo spirito libero non accetta creste, cuoio, o catene. E allora Bau Bau Punks!, noi siamo qui per fare gli spaghetti. "Pubblico di merda!", urlò Freak e nel grido che lanciò in quella serata bolognese del 1979 (e si badi: grido destinato a un pubblico di punk, in piena esplosione del punk, dal leader di un gruppo inquadrato come punk) c'era già tutta la quintessenza del suo genio: passata, presente, futura.
Dichiarerà lui stesso nel 2007 intervistato da Bruno Giurato: "Sono sempre stato, e mi ritengo ancora un dilettante. Cioè una persona che si diletta, che cerca sempre di provare piacere e di regalare il piacere agli altri, che scopre ogni volta quello che fa come se fosse la prima volta. Non mi riconosco nei panni del professionista con la “P” maiuscola, che comunica le regole che ha imparato dalla gavetta in poi, esercitando il proprio mestiere."

Negli anni a seguire quella celebre apparizione al Bologna Rock, Roberto Freak Antoni ed i suoi Skiantos continueranno imperterriti sulla strada tracciata ("Non farò mai quello che vuoi!"), incuranti del successo, incuranti delle mode, sfuggenti a qualsiasi catalogazione, con risultati alterni, ma sfornando un'altro album capolavoro come Kinotto, ed altre canzoni semplicemente geniali. Da solo Freak scriverà libri, parteciperà a film, collaborerà ai più disparati progetti, ovunque sfoderando i suoi lampi aggressivi e fulminanti.
"Sì ero positivo!", "Bevo solo quando guido", "Dio c'è ma ci odia", "La sfortuna e cieca ma la sfiga ci vede benissimo", "Se uno si impegna può star male ovunque", "Sono un ribelle mamma!", "Dicono che toccato il fondo non puoi che risalire, a me capita di cominciare a scavare!" sono solo alcuni dei fulminanti aforismi e motti con cui Roberto Antoni ha illuminato le nostre vite.

L'ultima volta che vidi gli Skiantos fu in un piccolo locale a Orzinuovi...più musicisti sul palco che gente fra il pubblico. Senza fare una grinza, suonarono per circa due ore, dando il massimo, allo stesso modo con il quale avrebbero potuto cucinarsi degli spaghetti o andare dietro al bancone a shakerare cocktail per tutti.
"Largo all'avanguardia, pubblico di merda!"

Addio Freak, la tua luce stramba da lassù segnerà sempre la via di tutti i Musicanidi ad ogni latitudine.
Genere ragazzi genere!

"Ma che cazzo me ne frega! Genere ragazzi genere! Ehi sbarbo smolla la biga che slumiamo la tele. Sei fatto duro, sei fatto come un coppertone! Ci facciamo? Sbarbi sono in para dura! Ok, ok nessun problema ragazzi, nessun problema! Sbarbi sono in para dura. Schiodiamoci, schiodiamoci. C'hai della merda? Ma che viaggio ti fai?! C'hai una banana gigantesca. Oh c'hai della merda o no? Un caccolo! Ma che viaggio ti fai? Intrippato. Brutta storia ragazzi, brutta storia. C'ho delle storie ragazzi, c'ho delle storie tese! C'hai delle sbarbe a mano? No c'ho delle storie, fatti questo slego: 1 2 6 9!...!"

16 commenti:

  1. Lunga vita agli Skiantos, lunga vita ai Progetto Panico e lunga vita ai Country of Manigoldash!!!!

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  2. Pure io non farò mai quello che vuole quel sudicione di Seimani

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  3. Eptadone sempre gran pezzo.

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  4. Ma la recensione dei Country of Manigoldash è uno scherzo?

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    1. No, sei tu che non conosci a fondo l'indie.

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    2. Continuo a pensare che sia uno scherzo...

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  5. "Mi bastava un sol flacone
    ma non c'è più una religione
    m'han picchiato col bastone
    la mia testa è in confusione

    Forse è una fissazione
    che m'ha preso in convulsione
    io non c'ho immaginazione
    e non voglio protezione!"

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  6. Dio ci deve delle speigazioni: perchè Seimani? Perchè?

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  7. Fatti questo slego: 1,2,6,9!!!!

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  8. Ma adesso i membri ufficiali della E Street Band quanti sono ottanta? Se a Morello si unisce aanche Vedder praticamente tra un po' il Brus potrà seguire il tour da casa. Che sborata di versione però...

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    1. Meno Seimani e più Vessicchio.5 marzo 2014 alle ore 12:11

      tra un po' gli toccherà assumere il maestro Beppe Vessicchio.

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    2. Vessicchio che bontà, Vessicchio che bontà...

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    3. Attualmente 18 elementi, di cui 6 appartenenti al nucleo storico della E Street Band (Bruce, 2 chitarre, basso, batteria, tastiera). Dopo la scomparsa di Federici e Clemmons si sono aggiunti nell'ordine: una sezione cori, un'intera sezione fiati, un percussionista, e Tom Morello (da un bel po' ormai quasi in pianta stabile, con cui ora la band conta ben 4 chitarristi). Peraltro, caso più unico che raro, fin dalla sua nascita il gruppo s'è sempre affidato anche a due diversi tastieristi di cui uno (un tempo Federici, ora Charles Giordano) adibito solo all'organo hammond.

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    4. (PS: glissando sulla sezione archi che si vede in quel video che pensiamo fosse lì solo per caso)

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    5. Invogliato da una vostra recensione di High Hopes che ho trovato su Debaser ho cominciato a seguire questo blog e a seguire il canale di Springsteen che in pratica non conoscevo su You Tube.
      A voi faccio i complimenti per il blog che è sempre bello e piacevole.
      Su Springsteen devo dire che ho ho scoperto che dal vivo fa cose strepitose come dicono ma continuo a trovare riduttivo che un artista così convincente in versione live non trovi il coraggio di chiudersi in studio e registrare una volta per tutte quel disco importante della vecchiaia che tutti da lui si aspettano da anni e a cui tutti i suoi grandi colleghi sono arrivati (tipo Time out of mind di Dylan e Sleep with angels o Harvest Moon di Neil Young). E' una cosa che dovrebbe a tutti i suoi fans, ma prima di tutto anche a se stesso. Grazie per lo spazio, continuate così.

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  9. Seimani ti rullo di cartoni!!!!

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