Materiale Resistente - Meid In Italy

Dietro ogni articolo della Carta Costituzionale stanno centinaia di giovani morti nella Resistenza; quindi la Repubblica è una conquista nostra e dobbiamo difenderla, costi quel che costi.
Sandro Pertini (Presidente della Repubblica e Ribelle)


di RSK

In un giorno come oggi... ricordare, commemorare, mantenere con un atto ufficiale la memoria può essere nelle migliori delle ipotesi una sterile operazione di formalismo storiografico, un modo per lavarsi la coscienza o peggio un sotterfugio per scrivere di nuovo una storia già scritta per trasformarla in qualcosa di diverso. Ecco perché il doveroso compito di tramandare il ricordo della Storia e del sangue versato deve essere un'operazione quotidiana meglio se corroborata dall'azione o dagli esempi concreti. Non e' un giorno, non e' un sit-in, una marcia, un libro o un disco che possano cambiare il corso degli eventi ma la somma di tanti piccoli gesti.

Nel 1995 l'allora prolifico Consorzio Produttori Indipendenti pubblica Materiale Resistente uno dei tanti omaggi in occasione del cinquantennale della Resistenza. Commissionato dal Comune di Correggio il disco fa parte di un progetto più ampio tra cui un documentario di Guido Chiesa (regista de Il Partigiano Johnny) e Davide Ferrario (Tutti giu' Per Terra, Le Strade di Genova, La Strada di Levi) nel tentativo di portare il 25 Aprile, o almeno quel 25 Aprile che giusto da un paio d'anni stava cominciando a subire pesanti attacchi dai neo "ex fascisti" al governo, fuori dalle ingessate commemorazioni classiche e far incontrare i vecchi partigiani con i giovani figli dell'analfabetismo di ritorno anni '80/'90 senza retorica.

Ecco come venne giudicata l'operazioni dal Seimani dell'epoca Luzzato Fegiz: Non sappiamo come i vecchi partigiani reagiranno all'operazione: si tratta infatti quasi sempre di una reinvenzione che spesso sconfina nella dissacrazione a cominciare dalla copertina del disco che ritrae un monumento funerario partigiano realmente esistente costituito da due cipressi a forma ellittica verticale e una colonna marmorea al centro (davanti una cancellata ornata con due tricolori) dove il riferimento fallico e' piuttosto evidente. Scendendo nel dettaglio delle canzoni ecco che i messaggi in codice dei partigiani nei "Ribelli della montagna" divengono scorci di rap, "Bella Ciao" riletta da "Officine Schwartz" diventa "Ciao Bella" che piu' rallentata non si puo' , mentre e' facile cogliere una vera satira della retorica resistenziale in "Ricordate quel 18 aprile" dei "Disciplinatha" e ancor piu' in "I banditi della Acqui" degli Yo Yo Mundi, i quali affrontano una melodia che ricorda quella del Ponte di Perati della prima guerra mondiale (brano notoriamente iettatorio) con uno stile alla Bowie. Esilaranti poi gli Skiantos nella loro rilettura di "Fischia il vento" dove viene sottolineata l' ingenuita' creativa di versi quali "ogni contrada e' patria del ribelle ed ogni donna a lui dona un sospir..."

Non sappiamo quanto volontariamente ma ci pare fosse gia' ampiamente in atto il revanscismo mediatico, in puro stile gambalino, atto a denigrare, svilire, sputtanare, straparlare, marchettare e spettegolare della "Repubica" Italiana del futuro...by Silvio Olana. Dal punto di vista prettamente artistico il disco presenta rivisitazioni, oserei dire storiche, comunque, notevoli che inoltre dimostrano la varieta' stilistica della scena musicale indipendente dell'epoca (possiamo dire una delle migliori di sempre?).

Dal reggae di grandissimo impatto degli Africa Unite con la loro rivisitazione local del Partigiano John, alla canzone tra i simboli scampati della Resistenza, Bella Ciao rivista in modo epico dai Modena City Ramblers; alla versione sonica Hanno Crocifisso Giovanni dei Marlene Kuntz, fino alla Guardali Negli Occhi dei padroni di casa C.S.I.. Partecipano tra gli altri i fratelli Severino in arte Gang figli delle barricate e della Resistenza musicale grazie alla loro storia di combat-folk. La misura dell'importanza di questo disco, se vogliamo, e' anche nell'omaggio all'omaggio pubblicato nel 2010 a distanza di 15 anni: nuovamente C.P.I., nuovamente la scena indie italiana ma dopo 15 anni di demolizione della Resistenza e dei suoi valori. Un altro grido nella notte per tenere sveglie le coscienze sopite. Questa volta il titolo e' Materiali Resistenti.

10 commenti:

  1. Interessante ed attualissimo... antifascismo ululante!

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  2. Lo sapevo che sotto sotto eravate un blog di luridi commu.

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    1. commento poco chiaro, si prega di specificare il concetto...

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    2. Se e' solo per questo neanche tanto sotto sotto...piuttosto sopra sopra

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    3. Adelmo dì la verità che sei il concorrente pelato del video che dice 1964.

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  3. Filippo Tommaso Marinetti27 gennaio 2014 alle ore 18:12

    Il comunismo è l'esasperazione del cancro burocratico che ha sempre roso l'umanità.

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    1. detto da un fascista e' un complimento...

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  4. Gli USA stanno organizzando una preselezione per scegliere le 200 persone che dovranno andare entro 50 anni su marte per colonizzare il pianeta rosso...direi che i concorrenti della trasmissione qui sopra potrebbero essere perfetti. Uomini e donne senza un passato, lobotomizzati dal presente che saranno i Fascisti su Marte del futuro

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  5. Grande Pete Seeger che conosco più per il progetto di Springsteen in suo onore, le Pete Seeger Sessions, che sono state peraltro uno dei picchi più alti dei suoi anni zero (provare per credere il superlativo Live in Dublin, eccellente documento di quella tournè).

    Pete Seeger sì, assieme a Guthrie, un vero comunista...Comunista "in terra straniera"...uno che comunista s'era sempre proclamato anche nel pieno del maccartismo pagandone le conseguenze. Davvero RIP, un grande.

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  6. Questi 4 ignoranti decerebrati che non sanno nemmeno in che epoca vivono sapete cosa fanno ogni tanto? vanno a votare! Questo e' il dramma della nostra Repubblica!

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