Il Principe delle Tenebre: Miles Davis - Dio del Mese

« Vedete, io ho vissuto per molto tempo nell'oscurità perché mi accontentavo di suonare quello che ci si aspettava da me, senza cercare di aggiungerci qualcosa di mio... Credo che sia stato con Miles Davis, nel 1955, che ho cominciato a rendermi conto che avrei potuto fare qualcosa di più. »
 John Coltrane

 

di RSK


Benvenuti nel 2014.
Per iniziare degnamente l'anno non c'e' niente di meglio che accompagnare questo inizio con una figura mitologica come quella di Miles Davis. Un artista capace di rivoluzionare un genere e la musica non una ma piu' volte. Statunitense, trombettista e autore di primissimo piano nella storia del jazz che ha influenzato fin dagli esordi con la creazione del Be Bop suonando, giovanissimo, a fianco di Dizzie Gillespie, Thelonious Monk e Charlie Parker; dopo un periodo di declino dovuto alla tossicodipendenza, Miles Davis decide di cambiare radicalmente registro, e' di questa epoca il fondamentale Birth of The Cool. Successivamente, in un epoca in cui tutti vogliono dimostrare le proprie capacita' tecniche suonando a velocità frenetiche inventa il jazz modale fondendo poesia e melodia in un magistrale mix che portera' alla summa della carriera e ad una delle vette piu' alte mai raggiunte dal genere: Kind Of Blue

Tutto cio' grazie anche alle sue innate doti di organizzatore e produttore in un sodalizio che portera' in modo fruttuoso all'incontro con altri mostri dell'epoca in primis John Coltrane e Bill Evans. Kind of Blue dunque, un disco quasi improvvisato creato da un quintetto di geni in piena sintonia con un direttore d'orchestra con le idee chiare: "La musica è diventata densa. La gente mi dà dei pezzi e sono pieni d'accordi e io non li so suonare. Penso che nel jazz stia prendendo piede una tendenza ad allontanarsi dal giro convenzionale degli accordi, e una rinnovata enfasi sulle variazioni melodiche, piuttosto che armoniche. Ci saranno meno accordi ma infinite possibilità su cosa farne."

Scomparso Coltrane e finita l'epoca d'oro del Jazz, Davis sa rinnovarsi e riesce a diventare protagonista anche della seconda parte del secolo compiendo camaleontiche metamorfosi che lo portano a diventare il paladino della cosidetta fusion un genere che fonde il rock con il jazz. Anche in questo lungo periodo che attraversa i 70 e parte degli 80 Miles Davis da vera chioccia si preoccupa di far sbocciare un considerevole numero di musicisti: Harbie Hancock, Tony Williams, Dave Holland, Chick Corea e Keith Jarrett solo per citarne alcuni. Negli anni 70 prima di sparire un'altra volta dalle scene produce un altro grande disco: On the Corner

Prima di essere inghiottito dalle tenebre di cui sarebbe stato indiscusso principe per 65 lunghi anni riesce negli anni '90 ad avvicinarsi anche al pop e all'acid Jazz sfornando prove non certo all'altezza della sua fama ma a riprova della incontentabile voglia di ricercare e suonare.
Accompagnaci dunque per questo mese di Gennaio caro dio del mese; accompagnaci al ritmo di una camminata lenta, distratta e d'improvviso frenetica sotto una pioggia poetica e gelida come Jeanne Moreau in Ascensore per il Patibolo opera prima di Luis Malle del 1957 con colonna sonora, naturalmente, firmata dal Principe delle Tenebre...



p.s. Per il 2014 e' attesa l'uscita del film sulla vita di Miles Davis "Kill the trumpet player" diretto da Don Cheadle, da non perdere.

2 commenti:

  1. Ottimo articolo su uno dei grandi maestri del Jazz, con chicca cinematografica da intenditori!
    Il sistema modale, è un po' difficile da spiegare...non è stato inventato fondendo poesia e melodia, si tratta semplicemente di un diverso approccio all'armonia di un brano, che lo svincola dall'armonizzazione della tonalità.
    "kill the trumpet player", a quanto ho letto dovrebbe essere svolgersi nell'arco di una sola giornata, non un film sulla vita quindi, ma sul personaggio.
    Ciao RSK e tanti auguri di buon anno!
    R.

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    1. Grazie R per i complimenti e per gli auguri che ricambio. E' difficile spiegare il jazz in generale soprattutto per gente che lo ascolta ma non lo suona e' anche difficile condensare in poche righe la storia di un mostro sacro come Miles Davis. Speriamo di aver fatto una cosa graNita.

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