di TommyTheCaT
Non li conoscevo i Russian Circles, trio strumentale di stampo
post-metal (alla Isis, Pelican, Cult Of Luna per interderci) di Chicago.
Son felice di averli conosciuti forse con qualche anno di ritardo.
“Memorial” è maestoso ed epico. Al primo ascolto mi sono ritrovato
all’interno del ring con una bestia come Tyson ad aspettarmi. Si parte
piano col primo pezzo “Memorial”, mi guardo in giro, c’è una folle
inferocita che attende il sangue.
Al gong di “Deficit” sono subito
all’angolo. Una bestia di inaudita potenza mi schiaccia e mi frastorna a
colpi di batteria. Le chitarre mi lavorano al fianco per sei infiniti
minuti. Un’attimo di pausa e ancora giù botte con “1777” fino alla pausa
estatica degli arpeggi di “Cheyenne”. Con “Burial” la direzione del mio
corpo e della mia mente è dritta all’inferno, oscuro e pauroso come me
lo immaginavo.
Con “Ethel” il crescendo elettronico sottolinea l’entrata
nella storia, l’epicità del momento; l’incontro sarà ricordato negli
annali della storia del pugilato. Non nella mia storia ma in quella di
Tyson. Sarò ricordato come quello che ha resistito, un po’ per orgoglio,
un po’ per pazzia. Suona il gong finale, parte di nuovo “Memorial” con
la voce celestiale di Chelsea Wolfe. Sono forse in paradiso? Sono forse
morto?
Musica per chi ama la compattezza e la muscolosità del post-metal,
per chi ama i passaggi atmosferici del post-rock
(sereno-tempesta-sereno), per chi gode a ogni colpo pesante di batteria,
per chi vuole rischiare a salire sul ring. Musica già sentita ma
splendidamente suonata.
Per ascoltare l’intero album: http://russiancircles. bandcamp.com/album/memorial
Gentile Sig.Tyson,
RispondiEliminapotrebbe per caso dare una mano di botte a quel bruto di Seimani?
La ringrazio.
Ma SEIMANI ha per caso qualche deficit d'intelligenza?
RispondiEliminaSpaccano il culo questi ragazzotti!
RispondiEliminafin qui tutto bene
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