….Juri viveva al di sopra di ogni problematica di successo…
(Peppo del Conte – Libretto dell’album “La Finestra Dentro”)
di TommyThecaT
824 visualizzazioni. Ripeto e chiarisco. Ottocentoventiquattro sono le visualizzazioni su Youtube al 24 settembre 2013. Solo ottocentoventiquattro persone hanno avuto il piacere di vedere e ascoltare il primo pezzo dell’album “Arcano Enigma” di Juri Camisasca. Molto probabilmente se carico un video mentre incendio una mia scoreggia nel giro di due giorni supero quota mille. Molti penseranno che il marketing non abbia fatto il suo dovere, che il cantante faccia schifo, che l’album sia appena uscito. Ennò, miei amati lettori, son passati oramai 15 anni dalla pubblicazione, era il 1999, il secolo scorso, porcaputtana (o troia, se preferite). “Vedete come va il mondo? Ecco com'è che va il mondo!” direbbe il nostro e suo Maestro Battiato.
Meglio lasciare perdere, passiamo alle cose serie. “Arcano Enigma”, quarto album dello strano cantautore milanese dopo “La Finestra Dentro” (1974), “Te Deum” (1988), “Il Carmelo di Echt” (1991), viene prodotto dal nostro amato Maestro, suo amico fraterno sin dai primi anni ’70, periodo in cui nasce la stretta collaborazione fra i due, una collaborazione più morale e psicologica che altro.
I dieci pezzi si snodano intorno a una costruzione sonora pop-rock-elettronica grazie alla collaborazione col trio Bluvertigo con Morgan al basso, Livio Magnini alle chitarre e Sergio Carnevale alla batteria. Ma quello che più rimarrà impresso dell’album ai fortunati ascoltatori sarà l’atmosfera sacra-spirituale (in “Sant’Agostino” e “Arcano Enigma” ispirate alle “Confessioni” di Sant’Agostino), quella astrofisica-spaziale (in “Erranti Stelle” e “Zodiaco”) ma, soprattutto, l’aurea cattolica-religiosa (in “Tocchi Terra, Tocchi Dio” e nella meravigliosa “Ecce Panis”, dalla preghiera di San Tommaso D’Aquino “Lauda Sion Salvatorem” in cui viene spiegata la presenza completa di Cristo in ogni specie vivente). A completare l’album un assurdo pezzo come “Vegetarian Song”, canzone che potrebbe facilmente diventare l’inno di tutti i vegetariani e vegani di questo mondo, e “Polvere e Diamanti” dove il vocione zuccheroso di Mario Biondi fa capolino in contrasto con quella eterea di Camisasca. C’è spazio per una classica canzone d’amore “L’Evidenza Di Un Amore” e per l’introspezione psicologica di chiaro stampo battianese “Non Cercarti Fuori” che contiene alcune citazioni di Alfonso di Salerno.
I dieci pezzi si snodano intorno a una costruzione sonora pop-rock-elettronica grazie alla collaborazione col trio Bluvertigo con Morgan al basso, Livio Magnini alle chitarre e Sergio Carnevale alla batteria. Ma quello che più rimarrà impresso dell’album ai fortunati ascoltatori sarà l’atmosfera sacra-spirituale (in “Sant’Agostino” e “Arcano Enigma” ispirate alle “Confessioni” di Sant’Agostino), quella astrofisica-spaziale (in “Erranti Stelle” e “Zodiaco”) ma, soprattutto, l’aurea cattolica-religiosa (in “Tocchi Terra, Tocchi Dio” e nella meravigliosa “Ecce Panis”, dalla preghiera di San Tommaso D’Aquino “Lauda Sion Salvatorem” in cui viene spiegata la presenza completa di Cristo in ogni specie vivente). A completare l’album un assurdo pezzo come “Vegetarian Song”, canzone che potrebbe facilmente diventare l’inno di tutti i vegetariani e vegani di questo mondo, e “Polvere e Diamanti” dove il vocione zuccheroso di Mario Biondi fa capolino in contrasto con quella eterea di Camisasca. C’è spazio per una classica canzone d’amore “L’Evidenza Di Un Amore” e per l’introspezione psicologica di chiaro stampo battianese “Non Cercarti Fuori” che contiene alcune citazioni di Alfonso di Salerno.
Arrangiato dal magnifico trio Battiato-Morgan-Camisasca, l’album scorre via molto piacevolmente nonostante i latinismi e le citazioni elevate in molti testi. Ricordo che dopo il primo ascolto mi domandai che cosa avesse mai influito nella realizzazione dell’album, quali fossero state le molle scattate nel cervello di Juri. Una rapida occhiata su Wikipedia mi lasciò stupefatto: sul finire degli anni ’70 il nostro decide di ritirarsi dalle scene e di prendere i voti come monaco benedettino per diventare, verso la fine degli anni ’80, addirittura eremita alle pendici dell’Etna. Tutto mi fu allora molto più chiaro, i testi iniziarono a prendere altri significati, la luce mi accecò e rimasi folgorato lungo la via per Damasco.
Musica adatta ai discepoli del Maestro (il nostro Juri lo vorrei considerare “primus inter pares”), per chi non considera la dimensione religiosa una frivolezza a uso e consumo dell’ignoranza umana, per chi mastica e apprezza i Bluvertigo anni ’90, per chi ha voglia di ascoltare un cantautore veramente (ma veramente veramente) fuori da qualsiasi schema odierno o passato.
Musica per chi vorrà fortemente conquistare la visualizzazione numero 1.000 su Youtube.
P.s.
mi era venuta l'idea di fare un pezzo sui segni zodiacali, con un po' di ironia intorno alle caratteristiche dei segni visti nella loro valenza più debole, da giornale del mattino. E' un gioco che però ti può fare anche pensare, perché io credo all'influenza degli astri. Ho pensato di fare la canzone in modo molto ironico, seminando qua e là della frasi più serie come "siamo appesi allo zodiaco" e "siamo macchine astrologiche". C'è una forte contraddizione all'interno del nostro rapporto con gli astri, come se a volte la nostra natura ci portasse a fare cose che noi non approviamo, il nostro male. A volte, senza un motivo, facciamo delle cose che ci si rivoltano contro, nonostante la strada da seguire sia lì proprio di fronte a noi. Facili. Eppure è la nostra natura che viene fuori, e in questa dialettica c'è sicuramente il rapporto con gli astri…
La foto di Juri e Battiato sarebbe da vietare ai minori!
RispondiEliminaE se puoi salva anche tu gli animali,
RispondiEliminaio non mangio le galline né i maiali,
come sai hanno un istinto e un'anima
oramai si sta estinguendo la fauna.
Bastano i cereali come viveri,
mi nutrirò con i vegetali commestibili
e lascerò dormire in pace gli orsi polari,
salverò i cervi la aquile e i daini.
Io no non voglio lo sterminio dei serpenti,
difenderò i greggi le vacche e gli armenti
e non andrei mai a caccia di volpi e fagiani,
oramai scompaiono le tigri e i cinghiali.
E lascerei i pesci nei fiumi e nei mari,
libererei le scimmie e gli elefanti dai safari.
Io no non mangio le galline né i maiali.
E se puoi salva anche tu gli animali.
Genio indiscusso.
RispondiElimina...l'ariete si scorna col mondo per niente...
RispondiEliminaSenti che puzza scappano i cani
RispondiEliminastanno arrivando mille SEIMANI
o colerosi, terremotati,
con il sapone non vi siete mai lavati.....
SEIMANI merda, SEIMANI colera
sei la vergogna dell'Italia intera,
SEIMANI sporco africano
stai pur sicuro prima o poi ti accoltelliamo
Fa ridere un cazzo direi che questo commento potreste anche eliminarlo...
RispondiEliminaNon siamo usi cancellare commenti, però sì. Vergognatevi.
EliminaNon mi pare che si vada in curva per ridere.
EliminaSei forse un seguace di Platini?
Hai forse problemi con il razzismo territoriale?
Vogliamo un mondo sottomesso alle leggi di chiunque?
Il mondo ultras non le vuole.
E quindi:
Il figlio di Galliani è un travestito,
Il figlio di Galliani è un travestito,
Il figlio di Gallià
Il figlio di Gallià
Il figlio di Galliani è un travestito
Il figlio di Galliani è in realtà SEIMANI.
EliminaNel 2013 andare allo stadio è merda. E' esultare per gol di merda messi a segno da uomini di merda e spesso combinati da gente di merda. Sai che cazzo me ne frega delle curve. Il calcio è merda.
EliminaLe curve rompono tanto il cazzo e poi non sono altro che una delle tante espressioni di merda di un una merda che è già abbastanza merda di suo.
Elimina(PS: comunque volevo solo aggiungere che sbudello col cazzo ovviamente passando dall'ano sbudellando appunto di cazzo).
E' meglio che SEIMANI inizi a organizzare il suo PLAN DE FUGA!
RispondiEliminaSEIMANI IL CALCIO TI ODIA
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