Ten Second After: Franz Ferdinand, Marlene Kuntz, Neko Case

Tre vecchie conoscenze questo mese per la rubrica che tenta di fare le scarpe a quello zozzone di seimmondo. L'idea di ridurre a tre le proposte nasce dal fatto che obiettivamente siamo ormai sommersi e inondati da dischi. Ci piace quindi pensare che fare una selezione possa essere utile per coloro i quali nell'era di internet soffrono irrimediabilmente di bulimia da download e alla fine non sanno piu' che pesci pigliare riducendosi ad ascoltare 5 minuti tutto quello che gli capita a tiro. Ten Second After tenta l'approfondimento anche se minimo e vi consiglia di selezionare dal mucchio...questo mese solo vecchi amici!
di Rsk

Right Thoughts, Right Words, Right Action di un casus belli


Diciamoci la verita' chi puo' dire di aver avuto un esordio tanto positivo come i Franz Ferdinand negli ultimi anni? Pochi veramente pochi se poi consideriamo che l'esordio e' datato 2003 ovvero, per quel che riguarda l'indie quasi fuori tempo massimo. Chi al posto dei nostri 4 scozzesi non avrebbe perso completamente la testa dopo essere passato in pochi mesi dalle balere alle superclassifiche show vendendo quasi 4 milioni di copie? la storia del rock e' piena di gruppi che scoppiano o si consumano in un attimo dopo la sbornia iniziale. Loro pero' non si sono persi d'animo e hanno deciso, in verita' gia' a partire del terzo disco, di andare avanti magari dando una piccola svolta. Dimenticatevi dunque l'immediatezza e la carica adrenalinica degli esordi; due pregi di sicuro successo; i Franz Ferdinand aggiungono sovrastrutture alla loro musica in una miscela giocosa che passa dalla consueta formula (Love Illumination, Bullet) fino ad arrivare ad un funky scatenato alla Chumbawamba per accennare addirittura un dance country (Alabama 3) che sorprende non poco. Non una rivoluzione totale, visto che il riferimento rimane certo rock anni '80 ma un cambio di rotta che grazie anche all'aggiunta qua e la di una seconda voce di supporto porta Right Thoughts, Right Words, Right Action, malgrado lo scetticismo un po' snob dello scrivente, a crescere, e alla grande, ascolto dopo ascolto. Come direbbe Seimani: Surprisssssssssse.
Per me, lunga vita a Franz Ferdinand!



The Worse Things Get, The Harder I Fight, The Harder I Fight, The More I Love You

Con un titolo lunghissimo e impossibile torna, per fortuna, Neko Case. La cantautrice americana non pubblicava un disco a suo nome dal 2009 mentre e' del 2010 l'ultima fatica con i canadesi New Pornographers. Ammetto di amare molto la voce e lo stile di questa, sempre piu', folk singer, degna erede della musica "autoriale" nordamericana degli anni '70 e '80 e di quel genere unico e speciale chiamato Americana. Questo sesto capitolo pur non raggiungendo,  almeno a prima vista, le vette del fondamentale Fox Confessor Bling The Flood del 2006, sancisce definitivamente, caso mai ce ne fosse stato il bisogno, le qualita' della Case e del suo rock che corre via come un cavallo selvaggio nella prateria senza orizzonte di Cormac McCarthy. Nella scaletta e' presente anche una cover: una dedica a Nico con la sua Afraid del disco Desertshore del 1970.


Nella tua luce

Con i miti giovanili non si scherza! E' per questo che con un certo timore mi sono avvicinato all'ascolto del ultimo disco dei Marlene Kuntz, conscio di essere stato per anni un "fan" incallito, di averli visti dal vivo parecchie "mila" volte e di avere sempre difeso a spada tratta quanti non riconoscessero, dietro all'apparenza un po' altezzosa a volte snob di Cristiano Godano, la normale timidezza di un anti divo immolato sull'altare del rock. Ammetto pero' che da Uno in poi avevo dato per archiviato il "capitolo" Marlene non avendo digerito affatto Ricoveri Virtuali e Sexy Solitudini e soprattutto l'operazione Canzoni Per un Figlio. Questo nuovo disco pero' assomiglia molto da vicino ad un'altra storia. Chiamiamolo anche mestiere, se vogliamo, ma in Nella tua Luce si rivedono i Marlene dei tempi migliori, soprattutto nella prima parte, almeno quei Marlene navigati costruttori di trame soniche anche quando la velocita' e il rumore si assopiscono. Pronti via Nella tua Luce, il Genio e Catastrofe definiscono il cammino del vecchio-nuovo corso che alla fine risiede come sempre dalle parti di un rock meno violento e noise degli esordi, e ci mancherebbe, ma che, ascoltando il resto, fa dire che non e' solo mestiere quello che gli permette ancora una volta di colpire nel segno a distanza di quasi vent'anni dall'esordio di Catartica.

19 commenti:

  1. SEIMANI, per fare puona cura occorre crante forza ti folontà!

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  2. ma di che parla Manifiesto?

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  3. Cazzo c' è la traduzione su internet vacca bestia, dobbiamo fare tutto noi?

    Manifesto

    Io non canto solo per cantare
    né perché ho una bella voce,
    canto perché la chitarra
    possiede sentimento e ragione.

    Ha un cuore di terra
    e ali di colomba,
    è come acqua benedetta
    che benedice gioie e dolori.

    Quì il mio canto trovò uno scopo
    come diceva Violeta
    chitarra lavoratrice
    con profumo di primavera.

    La mia chitarra non è dei ricchi
    né sembra esserlo
    il mio canto è per le impalcature
    che cercano di raggiungere le stelle,
    perché il canto ha senso
    quando palpita nelle vene
    di chi morirà cantando
    le verità sincere,
    non serve a raccogliere premi fugaci
    né per darmi fama internazionale
    ma è il canto di un spicchio di terra
    che giunge giù fino in fondo al mondo.

    Là, dove tutto giunge
    e dove tutto ha inizio
    un canto che sia stata coraggioso,
    sarà sempre una canzone nuova.

    Saluti!

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  4. Bene, ma Springsteen lo sa che il golpe di Pinochet è stato sostenuto dal suo governo di merda?

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    1. Considerato che il suo ultimo singolo, per quanto commerciale potesse apparire, non faceva altro che ripetere all'ossesso "Wherever this flag's flown, we take care of our own" (che praticamente sta per "Ovunque venga sventolata questa banidera, ci facciamo solo i nostri interessi") credo lo sappia.

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    2. Va beh, ma non era proprio Reagan che aveva usato Born in the USA in una sua campagna elettorale?

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    3. Ma va là sarebbe un'assurdità. Reagan negli anni 80 disse solo in un suo discorso che la sua politica voleva recuperare quei valori buoni della società americana che si potevano ritrovare nelle canzoni di Bruce Springsteen. Il Boss reagì dal palco e nella successiva data della sua tournè disse rivolto al pubblico: "Ho sentito le parole del presidente. Mi chiedo se abbia mai sentito questa..."
      Attaccò quindi Johnny 99, che parla di un tizio che disperato per avere perso il lavoro, si ubriaca e spara senza motivo ad un guardiano notturno. Più avanti si punta la pistola alla tempia per farsi saltare le cervella, ma un poliziotto gli arriva alle spalle e lo blocca. Di fronte al giudice che lo condanna infine a 99 anni di carcere, Johnny chiede che gli si rasi la testa per essere giustiziato sulla sedia elettrica. E così finisce la canzone.
      Ma comunque anche la stessa Born in the USA ha un testo piuttosto truce, non si sarebbe prestata...il nato negli USA del pezzo viene preso a calci in culo dal suo paese finchè non si trova costretto ad andare a combattere una guerra che nemmeno comprende...perchè Reagan avrebbe dovuto usare un inno del genere? Negli USA il testo della canzone lo capiscono tutti...

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    4. Resta il fatto che se uno negli anni 80 si mette a urlare a squarciagola una canzone simile non può lamentarsi dopo di essere stato fraimteso. E qui chiudo.

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    5. Caro Pablo il tuo commento mi sembra un po' snob. Prendersela con il Boss perche' cita e riconosce un grande artista che nessuno ne' in Europa ne' negli Stati Uniti cita e conosce mai mi sembra un po' esagerato. Pensare che il Boss non sia sensibile a certe cose e avvicinarlo al nome di Reagan poi mi sembra una stronzata bella e buona...ovviamente sono solo opinioni.

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    6. Pablo sono d'accordo che da un punto di vista musicale la canzone Born in the USA è quasi fastidiosa nella sua pomposità anni 80 (forse a un certo punto se n'è accorto anche il Boss, che per anni l'ha infatti eseguita in versioni diverse)...Sicuramentre anzi la forma sbagliata del pezzo è diventata col tempo la sua croce. Ma un pezzo che inizia con:

      "Nato in una città di gente morta,
      il primo calcio che ho ricevuto è stato quando ho appoggiato i piedi a terra.
      Alla fine finisci come un cane bastonato troppo a lungo,
      finchè passi metà della tua vita a cercare solo di nasconderti.
      Sono nato
      negli Stati Uniti."

      può essere frainteso solo perchè per banali barriere linguistiche tanti quel pezzo non sanno nemmeno di che parli (a parte intuire che forse in qualche modo c'entra lontanamente anche il Vietnam...)

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    7. “Penso che quello che sta accadendo ora è la gente vuole dimenticare. C'era il Vietnam, ci fu il Watergate, c'era l'Iran - siamo stati battuti, siamo stati raggirati, e poi siamo stati umiliati. E penso che la gente abbia bisogno di riconciliarsi con il paese in cui vivono, ma quello che sta succedendo, credo, è che quel bisogno - che è una buona cosa – sta venendo manipolato e sfruttato. E vedi gli annunci per la rielezione di Reagan in TV -sai no? - "E 'mattina in America!" E tu dici, beh, non è mattina a Pittsburgh. Non è mattina sulla 125th Street a New York. È mezzanotte ed è come se stesse sorgendo una luna cattiva (“a bad moon rising” nel testo). Ed è per questo che quando Reagan ha menzionato il mio nome in New Jersey, ho sentito che era un'ennesima manipolazione, ed ho dovuto completamente dissociarmi dalle parole del presidente.” (Springsteen al Rolling Stone, dicembre 1984)

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    8. Ammazza, ma sapete tutte 'ste cose di ogni cantante di cui parlate?

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  5. Seimani servo di Pinochet!

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  6. Dei tre citati sto ascoltando particolarmente quello di Neko Case. Bello.

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    1. Bella volevi dire, giusto?

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    2. Ma 'nsomma...il disco è bello.

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    3. Neko Case e' grandissima...l'ultimo disco e' molto bello

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  7. Grande DJ Macionela, per me There is love in you è uno dei dischi di elettronica più belli di sempre, il precedente non mi era sembrato all'altezza, vedremo questo...

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