Freedom from Woodstock: Ten Years After

di RsK

Bentornati a Ten Years After, ogni volta che ci si appresta a scrivere questa rubrica ci si rende conto che e' sempre tempo di anniversari. Sono appena trascorsi 15 giorni dall'anniversario numero 44 di Woodstock l'ormai celeberrimo oceanico raduno hippie che coinvolse tra le 500.000 e le 750.000 persone in quel lontano 15 agosto del 1969 e che segno' la svolta per molti artisti che si resero protagonisti in quella tre giorni di pace amore e musica...diciamo quindi che di anniversario in anniversario dedichiamo questo numero di TYA proprio al megaraduno e a tutti i suoi protagonisti cominciando offrendovi un inno generazionale di un ispiratissimo Richie Havens: FREEDOM!

   


2003 - EELS: Shootenanny

Reduce dalla svolta blues di Souljacker, album del 2001, 10 anni fa la band di Mr.E pubblicava questo ennesimo gioiello, registrato in fretta e furia: caratterizzato da ballate bluesy, poesie malinconiche e divertenti canzoni pop; beninteso il pop secondo gli Eels, capace di mettere di buon umore e emozionare senza mai essere sopra le righe, ruffiano o meno che mai coglione. Shootenanny scorre via che e' una meraviglia caratterizzato com'e' da potenziali singoli di successo che confermano la creativita' di un genio tra i piu' amati dai Musicanidi. Il vocione sempre piu' roco alla Jim Morrison ultimo periodo e l'aspetto piu' che mai barbapapesco aggiungono un nuovo capitolo alla fantastica saga di questo imprescindibile gruppo americano.
Mappe d'ascolto: All' in a Day's Work dalle parti di L.A.Woman; Saturday Morning distorsioni e falsetti dalle parti del rocknroll; The Good old Days tipica ballata Eels in linea con i bei vecchi tempi; Love of the Loveless siamo qui dalle parti di Beautiful Freak l'indimenticabile esordio e la magia unica del pop eelsiano; Dirty Girl idem con patate ma con un bel po' di allegria in piu', impossibile rimanere fermi; Agony di nuovo dalle parti del bluesy di doorsiana memoria, ballata strepitosa; Rock Hard Times sound classico e testo autobiografico...e siamo solo a meta' disco il resto lo lascio scoprire a voi!



1993 - THE BREEDERS: Last Splash

L'estate sta finendo...ma credo che ci sia ancora tempo per un ultimo tuffo. Soprattutto se l'idea e' tuffarsi nei meandri alt.rock, punk, pop di questo gioiellino che tanto successo riscosse nel lontano 1993 in piena epoca grunge, e si sente. Firmato dall'estro di Kim Deal gia' bassista dei Pixies e qui deus ex machina e chitarrista del gruppo insieme alla sorella gemella Kelley, all'esordio, il disco ottenne un insperato successo di pubblico oltre che di critica. A dire la verita' in quegli anni si perse un po' tra il gran numero di opzioni di grandissima qualita' che l'ondata alt.rock stava proponendo. Last Splash suona un po' a Pixies un po' a Nirvana un po' a Smashing Pumpkins giusto per non lasciare a bocca asciutta quanti hanno sempre bisogno di riferimenti concreti ma rimane un disco unico e assolutamente da riscoprire. Top Hit: Cannonball

1983 - PAT METHENY GROUP: Travels

Protagonista insieme a Ornette Coleman di quel ramo del jazz moderno denominato free jazz Pat Metheny, noto soprattutto come chitarrista, e' uno di quegli artisti che non sta fermo neanche se lo legate. Nel corso della sua carriera ha pubblicato dischi da solo, in duo, in trio, in quartetto e in gruppo per non parlare delle millemila collaborazioni di varia natura e le numerose colonne sonore. Nel 1983 pubblica come Pat Metheny Group questo essenziale doppio live. Un punto a capo nella carriera del Group tra Free,Latin Jazz e Fusion. Un suono pulito e fresco frutto dell'evoluzione e dell' esplorazione musicale, soprattutto della tastiera e della chitarra, da parte del leader oltre che dell'utilizzo di diavolerie quali campionatori e sintetizzatori.
L'esplorazione e' servita: Song For Bilbao

1973 - PINK FLOYD: The Dark Side of The Moon

Non c'è nessun lato oscuro della luna, davvero. In realtà è tutta oscura.

La luna oggetto del desiderio; la luna nuova frontiera oltre le colonne d'Ercole; la luna il nuovo limite imposto dall'uomo a se' stesso. La luna al di la' delle nuvole...E se la nube esplode un tuono nel tuo orecchio gridi ma nessuno sembra sentire. E se la band di cui fai parte comincia a suonare in modo diverso ti rivedrò sul lato oscuro della luna...


Il cervello umano e i suoi misteri, la personalità dell'uomo, la follia che e' dentro di noi, impazziamo quando siamo violenti...quando è stata l'ultima volta in cui sei stato violento? Sono stato pazzo per anni, troppi anni

Cosa sei disposto a fare per i soldi, avaro essere umano.
Tradire, rubare, uccidere...senza rispetto di te stesso. Sei finito, semplicemente
I soldi ti gasano ti danno gas. Vivi, lavori, fai i soldi e li metti da parte semplicemente, da parte.
I soldi sono una botta
I soldi sono un crimine
I soldi, cosi dicono, sono l'origine di tutti i mali

Soli...depressi. Povere anime sole
Io, io, io , dio, io e gli altri?
Tu e loro...io e tu? Noi!
Noi e loro
E la prima fila, quella che importa...la prima fila mori'

Guarda di nuovo in alto, il cielo. Adesso c'e' un grande spettacolo lassu'
Di che parla? non c'e' molto da dire...riguarda la morte.
Hai paura della morte?

Cosa? non capisco, non ho tempo di capire

Scorrono via i momenti, sperperi e sprechi le ore in maniera affrettata
Stanco di giacere alla luce del sole, di stare a casa a guardare la pioggia
Tu sei giovane e la vita è lunga e c'è ancora tempo da sprecare oggi
Ma poi un giorno scopri che dieci anni sono trascorsi
Nessuno ti aveva detto quando muoverti, hai perso lo sparo del via.



E corri e corri per raggiungere il sole ma sta tramontando
Correndo in circolo per emergere nuovamente dietro di te
Il sole è lo stesso in maniera relativa, ma tu sei più vecchio
fai respiri più brevi e sei un giorno più vicino alla morte...

Il tempo se n'è andato, la canzone è finita...

Nel marzo del 1973 i Pink Floyd pubblicano The Dark Side of The Moon. 50 milioni di copie vendute ad oggi. Il disco segna una svolta nella carriera della band britannica dopo l'abbandono del leader Syd Barrett e la svolta psichedelica strumentale dei primissimi anni '70. Dalla nicchia del progressive all'immortalita' esplorando il lato oscuro della luna.
5 anni fa il disco e' stato inviato nello spazio nella speranza che qualche extraterrestre possa trovare il modo e il tempo di apprezzare questa opera d'arte. 



1963 - DEXTER GORDON: Our Man in Paris

Il nostro uomo a Parigi nel 1963 e' Dexter Gordon, in realtà' statunitense volontariamente esiliatosi in Europa in cerca di miglior sorte in compagnia del fido sassofono di cui e' uno dei maggiori talenti dell'epoca e del cosiddetto standard jazz. Parliamo appunto di jazz e parliamo di anni '60 ma siamo qui lontani dalle rivoluzioni cool e bebop di gente come John Coltrane o Charlie Parker. Piuttosto le atmosfere a volte sostenute a volte rallentate delle ballads che compongono questo disco fanno pensare a certe colonne sonore di film francesi anzicheno' italiani di quegli anni; ovviamente in bianco e nero in cui buoni e cattivi si rincorrono senza sosta in metropoli nebbiose e locali pieni di fumo e di tipi loschi accompagnati da bellissime donne misteriose. Lascio a voi il piacere di scoprire il resto della trama. A Night in Tunisia


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