The Doors di Oliver Stone - Moviecanidi

Ladys and gentlemen from Los Angeles California...The Doors!
Roadhouse Blues

di The Driller Killer

In una recente intervista i Doors e Ray Manzarek sottolineavano una volta di più la loro ritrosia nei confronti di questa pellicola del 1991 di Oliver Stone definita soprattutto dal compianto tastierista come "puro veleno". La colpa che i Doors attribuivano al film del grande regista americano era quella di aver fatto della storia della vita di musicisti e esseri umani un circo di star strafatte capeggiate dall'istrionico King Lizard, il più strafatto di tutti: Jim Morrison.
Una critica che da molti punti di vista ha ragion d'essere ma che non prende in considerazione alcuni aspetti importanti. Innanzitutto si tratta di un film, un'opera per quanto realistica o affine alla realtà di finzione e di sintesi che ha contribuito non poco a consolidare e accrescere il mito di Jim Morrison e della band tra i giovani dell'epoca e delle generazioni successive. D'accordo! il poeta sempre ubriaco, che si caccia continuamente nei guai in una sorta di spirale autodistruttiva, scritta fin da bambino nel suo destino, e' una forzatura; la band succube dell'ingombrante figura del mito che spesso appare comprimaria e' una grande bugia e la Pam Courson debole e perennemente cornificata e' un'esagerazione del resto ben rappresentata da una svampita e eterea Meg Ryan, talmente improbabile nella parte da non essere credibile.


La distanza tra il mito e l'uomo e' invece ben rappresentata nella serie infinita di documentari che
sono disponibili un po' ovunque tra cui il meraviglioso When You're Strange (When You're Strange: a Film About The Doors) di Tom di Cillo presentato al Sundance nel 2009: possiamo chiaramente apprezzare come Jim non fosse solo un drogato ubriacone ma una testa pensante, un intellettuale, un poeta e il cantante di una band maiuscola come tutti i componenti hanno ampiamente dimostrato nel corso della loro carriera. Una band che alla fine di tutto, dopo tutte le montagne russe credibili e incredibili di cui e' stata protagonista rimane sola di fronte al proprio pubblico con la propria musica. Ed e' proprio questo l'altro dei grandi meriti del film di Oliver Stone, piaccia o no: riscoprire il valore artistico della discografia di una delle piu' grandi leggende del rock; presentare le pietre miliari della discografia della band utilizzando anche i testi di Jim a corredo delle immagini quasi si trattasse di un film concettuale: dall'iniziale Love Street, Ghost Song e Indian Summer che sanciscono l'incontro con l'amata Pam, passando dalla formazione della band con pezzi storici come Moonlight Drive, Break on Through e l'hit Light My Fire fino ad arrivare ai viaggi mistici di The End e When The Music's Over senza dimenticare alcune chicche tra cui l'Heroin dei Velvet Underground nella trasferta newyorkese del gruppo.


A distanza di vent'anni dal loro scioglimento i Doors sarebbero tornati in classifica vendendo milioni di copie grazie alla Soundtrack e aprendo "le porte della percezione" a quanti avevano solo sentito parlare del mito del gruppo senza conoscerne l'arte.

  1. The Movie
  2. Riders on the Storm
  3. Love Street
  4. Break on Through (To the Other Side)
  5. The End
  6. Light My Fire
  7. Ghost Song
  8. Roadhouse Blues (Live)
  9. Heroin (Lou Reed) performed by The Velvet Underground & Nico
  10. Carmina Burana: Introduction (Carl Orff)
  11. Stoned Immaculate
  12. When the Music's Over
  13. The Severed Garden (Adagio)
  14. L.A. Woman - 07:49
  15. Back Door Man - 3:34

8 commenti:

  1. Ricordo delle superiori, lontano ricordo...film bruttino, o no ?

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  2. film invecchiato male, ma successone da tutti i punti di vista...questo era il succo.

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  3. Mi manca l'organetto Hammond di Ray

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  4. Se proprio dovessi scegliere, io voto L.A. Woman....and you ?

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    1. L.A. Woman l'album, non la canzone !

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    2. L.A. Woman e' un fantastico disco ma forse e' anche il piu' derivativo e quello con il sound meno originale, meno Doors; dovendo proprio scegliere direi Strange Days anche e soprattutto per la copertina...che rende l'idea dell'atmosfera lisergica!

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  5. Difficile: oltre alla colonna sonora direi che della discografia dei Doors c'e' poco da buttare. Dico: Blue Sunday una canzone che non si caga mai nessuno.

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  6. nostalgia canaglia! avevo quattordici o quindici anni quando passai un periodo ascoltando solo la musica dei Doors. Andavo da Ricordi in Corso Zanardelli a comprare i dischi. Nel giro di pochi mesi li comprai tutti e li divorai...il costo era molto piu' accessibile di oggi ed erano tutti in offerta...fantastico!

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