Senza lotta non so essere felice: Assalti Frontali - Meid in Italy

Senza lotta non so essere felice
Militant A - 2012


di The Driller Killer

Diamo per scontato che quanti frequentino con una certa assiduità le pagine di questo blog, fatto da Cani, abbiano, come noi, a cuore le sorti del mondo, del loro paese, del loro quartiere e del proprio orticello e condividano le nostre stesse preoccupazioni di fronte alla “putrefazione” di questa zozza società. Quanti invece siano maggiormente dediti al rimirarsi le punte dei piedi, a guardare solo le fotografie o a consultare il proprio blackbarry per cercare le ultime notizie sul paparazzo muscoloso in fuga dalla giustizia, sull'igienista dentale candidata di turno (nella foto) o sulla nipote di Mubarak in vacanza in Messico sono pregati di cambiare pagina non dopo essersene beatamente andati a farsi fottere. Doverosa premessa visto che oggi parleremo di un gruppo italiano underground rap che ha fatto da ormai 20 anni dell'impegno politico e dell'antagonismo un marchio di fabbrica e di onesta' intellettuale più unica che rara in questi tempi del nostro Belpaesucolo.

Gli Assalti Frontali nascono infatti nel 1991 da una costola dell'Onda Rossa Posse in seno ai movimenti di quegli anni e ai centri sociali romani. Ripeto: siamo negli anni '90; per cui se parlo di centri sociali e di movimenti mi riferisco ovviamente alla sinistra antagonista. Da sempre tra le persone di cui sopra, quelle che hanno gli occhi aperti, si distinguono almeno due categorie: quelli che passano il giorno ad accumulare stress, rabbia e sconforto per poi scaricare il tutto contro il televisore, la sera, in pantofole, comodamente sprofondati in poltrona e quelli che prendono in mano un sampietrino e vanno a spaccare il vetro di una banca. Due mali estremi, direi.Gli Assalti ci mostrano la terza via possibile: l'arte.Attraverso la musica, attraverso un genere musicale si può, anzi, si deve comunicare le proprie idee e per giunta con il linguaggio del proprio territorio.
Grande impegno dunque, grande coerenza ma anche grandissima creatività e capacita' artistiche fanno si che gli Assalti rappresentino ancora oggi un faro, un punto di riferimento per quanti credano seriamente che non tutto sia perduto e un altro mondo sia possibile.
7 album all'attivo. Una manciata di remix e un'infinita' di collaborazioni doveroso citare almeno il fantastico singolo il rap di Enea (vd spalla).

Hic Sunt Leones, datato 2005, e' il loro 5° album e arriva dopo la parentesi della band con la multinazionale BMG. Il primo pezzo dell'album e' Denaro Gratis e parla di politici, banchieri, papponi e trafficanti che “succhiano la nostra energia”. Segue la fantastica Le Merde Fanno Affari che prende di mira la compagnia telefonica TRE e il proliferare di antenne per i cellulari sui tetti di Roma: una mattina mi son svegliato e ho trovato l'invasore / oh partigiano portami via quel palo ripetitore/ e' li sul tetto maledetto / punta dritto alla mia camera da letto...
Tanti i messaggi presenti nel disco tanta l'urgenza del gruppo di comunicare: Rotta Indipendente torna a Genova, sul luogo del delitto: “non spegni il sole se gli spari addosso” “e' un tempo questo pieno di violenza e su strade senza tempo noi facciamo resistenza.” In Periferia ripercorre il momento che si e' vissuto dopo l'attacco alle torri gemelle dell'11 settembre, un testo azzeccatissimo e intenso: a Manhattan e' cambiata anche l' architettura e nell' età chiamata libertà duratura io combatto con la mia cultura vivo in periferia e non ho poi cosi' paura. No Religione, Presto Presto, Bella da morire affrontano diverse tematiche sociali: il rifiuto a tutte le religioni e la realta' dei media al giorno d'oggi oltre che la guerra presentata come un grande affare che non finisce mai: “non finisce perche' non puo finire non finisce perche' e' bellla da morire”. C'e' anche spazio per parlare di se' in quel che resta del disco e in titoli come H.S.L., Sulla Strada che raccontano la vita di un gruppo militante e le scelte del passaggio da un etichetta indipendente a una multinazionale con ritorno.
Si parlava prima dei mali estremi: Un Cannone me lo merito e' dedicata a tutti quelli che dopo aver accumulato stress e incazzatura se ne vanno a casa e invece di scagliarsi contro il televisore o progettare rivoluzioni si sollazzano il cranio con prodotti naturali: “Fuma, fuma! / fuma, fuma! / fuma, fuma!/ che ti porta fortuna” “yo! un cannone me lo merito / yo! un cannone me lo merito / yo! un cannone me lo merito / e me lo fumo tutto subito / yo! un cannone me lo merito / un cannone me lo merito / e anche se non me lo merito me lo fumo tutto subito”.
In definitiva un disco la cui forza e' nei testi e nel quale l'urgenza comunicativa e' magistralmente espressa attraverso un combat rap come gia' detto unico. Buon ascolto.

14 commenti:

  1. Potreste fare un assalto frontale in ghigna a Seimani ? Ggrazie

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    1. "Seimani ha fatto anche delle cose buone."

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    2. Solo chi ha la statura giusta per leccare il culo puo' essere daccordo...

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  2. Militant A ? E'la versione nostrana di Kid A ?

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    1. Qualcosa del genere, ma e' anche lo pseudonimo del cantante e fondatore del gruppo in alto a destra.

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  3. Ricordo una volta che ero in auto con un amico di idee tutt'altro che di sinistra, con su sto disco, e a un certo punto mi fa: "Ma chi sono questi pazzi delinquenti???"
    Ahahahahahah!

    Comunque poi mi chiese di fargliene una copia.

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  4. per Horace Andy serve Sir Old John altro che Seimani!

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    1. Sir Old John deve sottostare ai voleri di Seimani !

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  5. Presidente della Repubblica29 gennaio 2013 alle ore 13:54

    "FASCISMO REGIME INFAME"
    "VIGILARE SU INSIDIE REVISIONISTICHE"

    tutto il resto e' fuffa!

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  6. Rui Scanzi caccia la Mussolini a suon di verita'. Ringraziamenti, applausi e inchini...cacciamoli tutti!!!

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  7. Potreste postare il video porno di Sara Tommasi ?

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  8. No, mi dispiace, comunque basta fare una ricerca su Google e sicuramente lo trovi. Per il resto questo e' un blog musicale, evidentemente, e come ampiante predetto dall'articolo, tu sei uno di quelli che si ferma alle immagini. Ti stavamo aspettando...

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