Ten Years After: Kris Kristofferson, Mercedes Sosa, Grandaddy, Can, Ivano Fossati, Bill Evans

Nothing Left To Lose – 2002 – AA.VV.

Kris Kristofferson: classe 1936, autore di circa 30 album, esponente chiave del country nordamericano, amico intimo di Johnny Cash nel cui giardino atterro' con un piccolo elicottero per recapitargli un demo con alcune canzoni incise da lui, di Willie Nelson e di Waylong Jannings con i quali fondo' un supergruppo country dal nome di Highwayman. Fidanzato di Janis Joplin, che gli rubo' la celebre canzone Me and Bobbie(y) Mcgee, lascio a voi giudicare quale sia la versione migliore, Kris ha anche recitato in una trentina di film sfiorando la fama e lasciando il segno insieme a nomi che hanno fatto la storia della settima arte: Dennis Hopper, Sam Peckinpah, Martin Scorsese, Tim Burton e Michael Cimino che lo diresse in uno dei film piu' sottovalutati della storia del cinema e che al solo pronunciarne il nome causa un terremoto del 7°grado a Hollywood. I cancelli del Cielo, infatti, film del 1980, di cui fu protagonista, film, per inciso, imperdibile, soprattutto per la regia e la fotografia magistrali, e presentato in versione digitalizzata il 30 agosto al Festival del Cinema di Venezia, causo' per colpa dell'elevato costo e dei magri incassi, il fallimento della United Artist e il confino artistico di Cimino che pochi anni prima aveva diretto Il Cacciatore.
Ci sono fin troppe premesse per considerare come doveroso questo splendido dischetto di cover o meglio di tributi ad un grande artista. Partecipano tra gli altri The Handsome Family, Califone, Calexico, Howe Gelb, Radar Bros, Grandaddy e Creeper Lagoon. Il merito del disco e' di mettere una dietro l'altra le pietre miliari della pluridecennale carriera di Kris e farti venir voglia con calma di riscoprirlo andando ad ascoltare gli originali. Non e' per questo che si fanno i tributi?

Lindbergh – 1992 – Ivano Fossati

L'aviatore, che compie tra il 20 e il 21 maggio del 1927, la prima trasvolata atlantica in solitaria da New York a Parigi si chiama Charles Augustus Lindbergh, di fatto si apre un'era. A questo evento e a questo personaggio nel 1992 Ivano Fossati dedica un disco, un grande disco che fa parte di una grande produzione di uno dei maggiori autori della canzone italiana. Ingiustamente considerato autore colto e per questo motivo in parte “ghettizzato” come nella migliore tradizione italiota, Fossati ha collaborato come autore negli anni '60 con interpreti regine come Patty Pravo, Loredana Berte', Ornella Vanoni, Mia Martini e dulcis in fundo Mina e negli anni '90 come coautore con Fabrizio de Andre'. Disco imperdibile si diceva con particolare attenzione a pezzi come La Canzone Popolare, Sigonella, Mio Fratello che Guardi il Mondo e Il Disertore. Nel 2011 Fossati annuncia il ritiro dalle scene che avviene nel 2012 con l'ultimo concerto al Piccolo Teatro di Milano.

Mercedes Sosa en Argentina – 1982 – Mercedes Sosa

La cantora popular” o “la negra” come lei stessa amava definirsi e' una delle piu' importanti icone della musica popolare latino-americana, lo dimostrano le migliaia di attestazioni di stima che da tutto il continente sono venute il 4 ottobre 2009 data della sua scomparsa. Di lei si ricorda in particolare il grande impegno sociale,lo spirito di solidarietà, l'onestà intellettuale, l'impegno artistico, la ferrea difesa dei diritti umani e delle giuste cause che negli anni '70 le causò la persecuzione della dittatura argentina, la prigione e l'esilio fino al suo ritorno nel 1982. Nella lunga carriera ha collaborato con i piu' grandi e importanti artisti latini del suo tempo e anche altri forse piu' noti internazionalmente come Joan Baez. Questo disco e' registrato dal vivo nella natia Argentina e contiene i cavalli di battaglia della musica trova di un continente intero da Duerme Negrito a Solo le Pido a Dios, Sueños con Serpientes e Gracias a la Vida. Nel 2012 anche il nostro Vinicio Capossela le rende omaggio nel suo disco Rebetyko Gimnastas. Consigliato a chi vuole espandere i propri confini musicali verso il profondo sud, profondo come la sua voce.

Ege Bamyasi – 1972 – Can 

Qualche mese fa si parlava di krautrock e di Neu! Mentre Dj Macionela tempo fa ci raccontava dei Kraftwerk. Non poteva quindi mancare una citazione ad un'altro fondamentale gruppo del genere, ovviamente crucchi pure loro, i Can. Nati a ridosso degli anni '70 senza peraltro sopravvivere al decennio successivo, anche loro come i sopracitati svolgono una funzione fondamentale nello sviluppo musicale degli anni a venire. Questo disco contiene fulgidi esempi di musica d'avanguardia pop e psichedelica. Sparatevi per esempio una Vitamina C ma non per molto, giusto il tempo di sorbirvi una bella zuppa o meglio Soup; un delirio corale della durata di circa undici minuti. Potreste anche perdervi nei meandri di questo disco bello quanto ostico.

Moon Beams - 1962 – Bill Evans

Spesso oscurato da figure ingombranti del jazz dell'epoca come John Coltrane o Ornette Coleman questo pianista jazz statunitense e' considerato uno dei fondatori del jazz modale. La sua arte e' stata profondamente segnata nel bene e nel male dagli eventi che hanno caratterizzato la sua vita privata come spesso succede per i grandi artisti. Moon Beams e' il primo disco del trio Evans senza l'apporto del contrabbassista George LaFaro morto in un incidente nel 1961.

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