Reggae Best: Barrington Levy - Here I come (1985)

di Sir Old John Pajama

Se avessimo voluto fare i "fichi" saremmo rimasti su qualcosa di più cult, di più alternativone...diavolo, parliamo di un'artista che a soli 16 anni si presentò ai produttori con un album, Shaolin Temple, che recentemente l'apprezzatissima rivista MOJO ha posizionato al 36esimo posto fra i 50 album reggae migliori di sempre. Sempre restando su suoi early years avremmo potuto citare Englishman o Robin Hood, dischi che sul finire degli anni 70 furono recepiti in modo eccellente dalla critica del Regno Unito. Con tutto che mr. Barrington Levy ha sempre avuto successo, ancor prima di arrivare al successo stesso...un paradosso? No: aveva 14 anni quando nel 1977 infuocava già le dancehall della Giamaica grazie alle sue richiestissime performances. Da lì in poi, sotto l'attenta guida del produttore Henry "Junjo" Lawes, si può solo segnalare un continuo susseguirsi di singoli d'assoluto successo sull'isola della musica in levare, fino alla realizzazione fra il 1979 ed il 1980 degli album sopra citati, tutt'oggi apprezzatissimi.

Eppure, se devo fare una scelta, io mi butto ancora sul suo classico Here I come, registrato negli storici Channel One Studios di Kingston nel 1985. Ok, probabilmente meno ricercato di quelli già citati, sicuramente più semplice, inconfutabilmente più orecchiabile e molto più radiofonico, con una copertina peraltro inguardabile, ma cavolo...è un gioiello. Se l'incalzante incedere in levare della title track, che apre l'opera, non vi coinvolge dopo pochi secondi andate a farvi benedire, se il seguente sleng-teng pop (per chiarimenti cliccare qui) di Do the dance non inizia a farvi ondeggiare chiamate un'analista, e se Under mi sensi non vi dà già un primo colpo di grazia...beh, allora non vi piace il reggae e la vostra anima è irrimediabilmente perduta! Amen!
Ma andiamo avanti: il seguente soft-jazz di The vibes is right ci pone di fronte ad una reggae star a tutto tondo, consapevole del proprio talento e della propria capacità di saperlo usare per regalare grandi emozioni, Real thing and Cool and loving ci ritrascinano di nuovo sulle dancehall giamaicane, ma un'altra sopresa arriva a sorprenderci quando meno ce l'aspettiamo: Struggler. E' un rocknroll, in levare, la cui bellezza è semplicemente commovente. Il disco scivola poi verso la fine con quattro pezzi in completa linea col reggae elettronico tipico del periodo, ma dispacciando ancora chicche come Give me your love, una di quelle canzoni capaci di far muovere il culo anche a un bisonte.

Opera adulta, matura e rifinita ad arte, Here I come è in sintesi il disco di una star nel completo controllo delle proprie possibilità, quasi una raccolta di singoli, uno dei migliori prodotti reggae di metà anni 80, nonchè un disco spassosissimo.
Che la dancehall si riempia, dunque, e che comincino le danze...


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