PINK FUR (2014)
di TommyThecaT
Sarà forse l’estate
padana un po’ ballerina ma, fra un temporale e un altro mentre
ascoltavo “Pink Fur” dei “Post War Glamour Girls”, mi
dev’essere piombato in testa un fulmine molto potente, di quelli
che ti resettano il cervello nel male o, fortunatamente in questo
caso, nel bene. Come sia arrivato alle mie orecchie questo album e
questa band non è dato sapere (preoccupante vuoto di memoria).
Probabilmente, fra le centinaia di proposte che giornalmente mi
aggrediscono, dev’essermi scattato qualcosa quando ho letto il nome
della band inglese: “Post War Glamour Girls”. Ragazze, fascino
irresistibile, dopo-guerra, chissà chi sono e cosa fanno? Mi devo
fidare? Ci butto un ascolto? Ok, ci provo. Altro che un ascolto, ci
ho buttato in serie almeno tre o quattro ascolti, ci ho buttato la
testa, poi il cuore e poi altri dieci/quindici ascolti. Ma da dove
deriva il loro fascino?
James Anthony Smith,
James Thorpe, Alice Scott e Ben Clyde suonano qualcosa di diverso,
non si attaccano ai carrozzoni delle mode estemporanee (revival
psichedelico, revival shoegaze, revival di sticazzi, ecc…),
producono una miscela geniale ed elettrizzante. James Anthony Smith,
cantante e chitarrista e frontman del gruppo, ricorda paurosamente il
grandissimo Nick Cave malato degli anni ’80: voce grossa e
profonda, maledetta e arrogante al punto giusto. La bassista Alice
Scott Knox Gore gli risponde spesso con una voce angelica e flautata,
sospesa e sacrale al punto giusto. Ben Clyde alla batteria e James
Thorpe alla chitarra elettrica costruiscono e de-costruiscono
situazioni e miscele esplosive, sospese e oppressive, a cavallo fra
post-punk e garage a bassissima fedeltà. L’album fila liscio tra
attitudini post-rock, orecchiabilità brit-pop, cambi di ritmo
frenetici e senza sosta. Le atmosfere cupe e malinconiche, tragiche e
aggressive si alternano ininterrotamente nei dieci pezzi per 45
minuti di musica che regalano pochi riferimenti.
Una proposta
stupefacente e coraggiosa, pubblicata nel 2014 dall’etichetta
personale degli Iliketrains (http://www.ilikerecords.com/),
i “Post War Glamour Girls” sono e rimarranno, senza alcun dubbio,
una delle mie scoperte musicali migliori del 2014. La formazione di
Leeds potrà in futuro prendere una delle mille strade solcate in
questa “furia rosa”, aggressivamente dolce come solo poche
ragazze sanno essere.
Fatevi
prendere dalle ragazze o dal dopo-guerra, fatevi prendere da
quest’album magnetico. Fidatevi.
Sono già innamorato di Alfio Anasazzi.
RispondiEliminaAlfio Anasazzi dimettiti
RispondiEliminaAlfio Anasazzi ai Somali.
RispondiEliminaVi amo!
RispondiElimina