Ten Years After: Montagne Russe

Cani Lettori! Ten Years After anche questo mese vi offre un viaggio mozzafiato sulle montagne russe del tempo alla ricerca di perle dimenticate, gioielli sepolti sotto la polvere degli anni che passano o semplicemente storie che vale la pena ricordare. E' gratis, almeno finché non se ne accorge il nostro direttore.


di RSK

The Pink Mountaintops: The Pink Mountaintops (2004)

Forse non tutti sanno che Stephen McBean gia' noto alle cronache per il progetto Black Mountain ha da sempre coltivato un progetto parallelo il cui esordio risale al 2004. The Pink Mountaintops, nome del progetto e titolo del disco d'esordio, e' uno di quei preziosi gioiellini che di solito finiscono nel dimenticatoio e nel mucchio dei titoli minori ma che fa tanto fico conoscere. Sbagliereste a trattare così questo album. Come detto ha dieci anni sul groppone ma in questo caso la carta d'identita' non significa nulla trattandosi di musica che guarda inequivocabilmente al passato e in particolare agli anni '70 in uno stile a cavallo tra il rock psichedelico e l'acid rock con protagonista principale la chitarra. The Pink Mountaintops cavalca nelle praterie della musica con un piglio stoner ammaliante, scorre rapido e (in)dolore costringendo l'ascoltatore ad affezionarsi al tasto repeat. Echi doorsiani risuonano dilatati nell'anthem del disco I (Fuck) Mountain un pezzo degno di una Riders on The Storm cantata da Eddie Vedder, mentre il compianto Lou Reed e i Velvet Underground risuonano nelle note di Tourist in Your Town e ancor piu' nella conclusiva Atmosphere, provare per credere. Gran disco che ha il pregio di nascere vecchio e quindi di non invecchiare.




Ali Farka Toure & Ry Cooder: Talking Timbuktu (1994)

World Music: termine generico e semplificativo che vuole definire tutta la musica legata a un "territorio" e che non rientra nei classici canoni della musica "occidentale" o pop. E' ovvio che in questo calderone ci finisca di tutto, anche un disco che si colloca alle radici del blues in un territorio apparentemente inesplorato ma legato a doppio filo con la musica moderna e la sua storia. Stiamo parlando del Mali paese di origine di Ali Farka Toure uno dei piu' celebri esponenti dell'African blues del secolo scorso e autore di dischi di altissimo livello che gli hanno valso il soprannome di John Lee Hooker d'Africa.
Quando Ry Cooder si accorge del suo talento pochi conoscono il nome dell'"asino", questa la traduzione di Farka, fuori dai confini della sua terra. Ne nasce un disco epocale in parte frutto di una attenta rivisitazione della carriera dell'artista maliano con la cassa di risonanza che suscita ogni nuova "fatica" del chitarrista di Santa Monica gia' autore della celebre colonna sonora di Paris,Texas  o del celeberrimo Buena Vista Social Club (1996). Ry Cooder scopre i talenti e li plasma a immagine e somiglianza del successo internazionale. Cosa che puntualmente accadde nel 1994 all'uscita di Talking Timbuctu: vincitore di premi a destra e a manca il disco ha il grande merito di farci conoscere il blues e la sua evoluzione moderna nel continente che l'ha visto nascere: cümbüş, marimba, chitarra elettrica, chitarra slide, mandoguitar e banjo sono solo alcuni degli strumenti che i due artisti si alternano nella realizzazione del disco che vanta perle come Amandrai e Ai Du.


Husker Du: Zen Arcade (1984)

Superchunk, Society
Sunset Strip, Screaming Skull
Society, Husker Du
Lemonheads, SST
I'd go there, but I don't care
da Experimental Jet Set Trash and No Star
 Sonic Youth(1994)
In un mix di energia, punk e cangianti distorsioni chitarristiche esplodono a metà degli anni ottanta gli Husker Du (motto danese che significa Ti Ricordi?). In realtà siamo anni luce lontani dalla Danimarca e dal suo marciume con questo terzetto statunitense che a torto o a ragione è considerato uno dei piu' grandi punti di riferimento del rock alternativo anni '90; da molti esaltati come idoli (vedi i Sonic Youth) da altri ritenuti innovatori di un genere, il punk, in continua metamorfosi soprattutto nel paese a stelle e strisce. Dopo gli esordi fulminanti e hardcore il "grande successo" arriva con questo Zen Arcade dove sempre partendo dal punk (lontani echi di Clash) i nostri eroi sviluppano un concept album fondamentale soprattutto per le liriche e l'onesta' intellettuale nel raccontare il sogno violento e distruttivo di una generazione sempre in fuga che sarebbe diventata suo malgrado protagonista del grunge negli anni '90. Non credo che molti si ricordino di questo doppio album, quale migliore occasione di questo spazio per rinfrescarci la memoria? Magari con Masochism World.

Blue Oyster Cult: Secret Treatis (1974)


Si parlava poc'anzi di stoner con il disco di Stephen McBean, capitano quindi a fagiuolo i Blue Oyster Cult che dello stoner sono tra i principali rappresentanti. Siamo negli anni '70 e i riferimenti ingombranti sono tanti per chi come Eric Bloom e soci voglia confrontarsi con l'hard rock e il progressive. Dai Led Zeppelin agli Who solo per citarne un paio di famosissimi. E' forse per questo motivo che il gruppo americano non e' mai riuscito a far breccia nell'immaginario collettivo come i succitati. Ascoltando, dopo troppo tempo, devo dire, questo Secret Treatis, viene da chiedersi perchè! Perchè non mi ricordavo di questo gruppo, perchè riuscivo solo ad associarli alla parola progressive, perchè avevo rimosso un pezzo come Astronomy? Perchè avevo dimenticato l'interessante commistione musicale che a volte li avvicina all'heavy metal a volte al rock pischedelico. Nella lista dei grandi gruppi della storia del rock anni '70 anche i Blue Oyster Cult hanno diritto a un posto di rilievo.


Eric Dolphy: Out To Lunch! (1964)

Dulcis in fondo...il jazz. All'ormai lungo elenco di mostri sacri del jazz che infiammano i meravigliosi anni '60 non si poteva non aggiungere il nome di Eric Dolphy geniale polistrumentista californiano che lega la sua folgorante carriera ai grandi nomi dell'epoca soprattutto a quello di Charles Mingus, il cui figlio si chiama Eric forse non a caso. Noto fin qui soprattutto per le apparizioni in opere di grandissimo rilievo nel 1964 pubblica l'unico capolavoro che rechi il suo nome in copertina e che uscirà postumo. Il '64 e' infatti anche l'anno della morte del musicista malato di insufficienza renale e che finisce i suoi giorni a Berlino dove si trovava in tournee con Mingus. Il disco e' un classico e fulgido esempio di free jazz solo in parte influenzato dal bop, genere imperante all'epoca. Nel disco, accompagnato tra gli altri da Tony Williams alla batteria, Eric Dolphy suona il clarinetto, il flauto e il sassofono. Il disco QUI.

19 commenti:

  1. Husker Du, Seimani, quanto sei scemo?

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    1. Husker Du, Seimani, quanto sei stronzo?

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  2. Lo spazio cantautori fa sempre cagare.

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    1. Ci spiace.
      Dicci cosa ti piacerebbe leggere et ascoltare.
      Grazie mille per l'intervento

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    2. Va bè, fa cagare...è Samarcanda, è un classico, che è che fa così cagare?

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    3. Siete dei lettori fantastici. Scrivete solo quando c'e' qualcosa che non vi piace e questo va bene, perchè significa che il resto vi piace, ma siete piu' attenti alle spalle che alle pagine centrali, ma questa non e' colpa vostra e' che siete abituati ai giornali on-line che sulle spalle ci mettono le cazzate piu' sonore e alla fine ci si riduce a guardare quelle...comunque Vecchioni e' meglio di Venditti almeno per me. Samarcanda e' un classico vero, piaccia o no.

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    4. E' per quello che mi fa cagare, Samarcanda che palle... e anche la canzone di Venditti non mi piaceva. E soprattutto lo capisco l'italiano non ho bisogno che mi scriviate il testo di una canzone in italiano, sotto il video di una canzone in italiano, sono mica scemo o è una rubrica solo per giargianesi? comunque è tutto per scherzare avete un bel blog

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    5. Il testo viene scritto perchè venga letto.
      Ascoltando una canzone, l'emisfero sudoccidentale del cervello pone maggiore attenzione alla musica piuttosto che sulle parole.
      Facci caso.

      ps
      E poi noi vogliamo molto bene ai giargiana!
      E poi "Brucia Roma" è bellissima!
      E poi facci sapere quali canzoni meritano di entrare in colonna!

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    6. Brucia Roma e' bellissima? dissento... magari il testo evocativo, storico sara' pure interessante, il romanesco di Venditti sara' pure bello ma la canzone fa cagare! Per quel che riguarda ascolto e lettura sono stradaccordo si tratta di una questione neurologica ampiamente documentata!
      Comunque caro Anonimo se hai qualche consiglio, avanti! noi cerchiamo di accontentate sempre i nostri lettori affezionati.

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    7. Anche sul fatto che il romanesco di Venditti sia bello però...

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    8. Visto che anche altri si sono firmati anonimi cambio nome in Freak. ma che cazzata questa degli emisferi del cervello!!!! ne ho sentite tante ma questa è proprio una cazzata gigante!!!! Mettere il video di Samarcanda con sotto il testo di Samarcanda non serve a niente!!! ringrazio per la vostra cortesia, ma le state sparando grosse per difendere una vostra idea assurda.

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  3. Mancava un po' di Ry Coorder su questo blog

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  4. Ry Cooder dio del mese prossimo futuro?

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  5. Grandi...Secret Treatis è bellissimo! (Ma anche Pure Immagination)

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  6. E Frank Sinatra dio del mese?

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    1. Siamo sicuri di volere sdoganare Frank Sinatra, come già fecero diverse rock star ai tempi del suo disco Duets? E' quello che attaccò brutalmente Elvis ed il rocknroll nei 50, l'amico di Reagan, quello che aveva rapporti con la mafia...respect? Sicuri?

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    2. Ogni uomo appartiene alla sua epoca. Soprattutto se ne è un simbolo. Sinatra attaccò il rocknroll così come Elvis vide di cattivo occhio la nuova ondata di rockers capelloni del periodo Woodstock. Che vuol dire? E’ normale. Anche Kerouac in un suo libro (scusa se non ricordo quale) mostra diffidenza per la nuova generazione “brillantina e rocknroll”, lui che è un simbolo di quella beat generation dei 40 che amava invece il jazz e Charlie Parker ed era legata a tutt’altra estetica... Personalmente rispetto Elvis e Sinatra perché dietro al loro personaggio ho sempre visto due soggetti veri e genuini.
      Sinatra fu amico di Reagan, ma anche grande amico ed accanito sostenitore di J.F.K nei sessanta. E’ quello che insieme agli altri amici del “Rat Pack” (cricca di compagnoni formatasi sul set del film Colpo Grosso e protagonista di infuocate serate in quel di Las Vegas nei 50: Dean Martin, Sammy Davis Jr, Peter Lawford e Joey Bishop) boicottava con sdegno tutti i locali che si rifiutavano di servire gente di colore, proprio per solidarietà all’amico Davis Jr che era appunto nero. Riguardo ai rapporti con la mafia…beh…anche lì è stato un precursore dai, ha anticipato il gangsta! Il mese scorso un disco di gansta rap è stato uno dei dischi del mese del Seimani!

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    3. Che poi, come se essere amici di JFK fosse un lasciapassare!!! Sinatra era un uomo di merda come tanti grandi artisti. Posso anche capire che fosse un personaggio ma secondo me la cosa piu' discutibile e' la sua musica. Cioe' voglio dire che tra Elvis e Sinatra non e' ammissibile paragone.

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    4. Ho detto di JFK solo per dire che non credo che a Sinatra gliene fregasse qualcosa della politica nella scelta delle sue amicizie, Reagan o JFK che fossero... Sul resto non sono d'accordo. Secondo me la musica di Sinatra non è discutibile. E' solo di un genere a parte. Lui è un crooner e fa quel genere lì. E in quel genere la sua musica è perfetta. Dalla voce agli arrangiamenti. Perciò dire che la musica di Sinatra è discutibile è come dire che la musica di BB KING o Chet Baker o Bob Marley sono discutibili, solo perchè non ti piacciono il blues o il jazz o il reggae...c'è anche chi ama il rock, per esempio, ma odia Elvis e tutto il rocknroll dei 50 allora...oppure non sopporta l'epoca di Woodstock. C'è chi trova discutibili molti gruppi rock anni 80. anche in quei casi alla fine è un genere che ti fa schifo, ma questo non ti può portare a sostenere, a seconda dei casi, che Eddie Cochran o i Jefferson Airplane o i Cure sono discutibili.

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