Storie dal vivo: rivelazioni di un week end (Fraulein Rottenmeier e Baba Sissoko). Brescia 16 e 18 maggio 2014

di Maurisio Seimani


Cominciamo dal principio. E' venerdì sera e mi ritrovo a girare a zonzo sulla mia auto per le vie della città, con l'autoradio che passa le note di 100 Broken Windows degli Idlewild, un vecchio CD rispolverato per l'occasione. Andarmene a zonzo da solo in auto è una cosa che mi è sempre piaciuta. Mi rilassa e mi mette di buonumore. Ok, gira e gira alla fine dove vuoi andare a parare? Mi do una meta e punto verso la Latteria Molloy dove so essere in programma il concerto dei Sick Tamburo, formazione nata nel 2007 dalle ceneri dei Prozac+, di cui perlatro consumai insistentemente l'album 3, che ancor oggi reputo uno dei più bei dischi punk pubblicati nella nostra lingua. 

Arrivato sul posto scopro oltretutto che la serata è aperta da questi Fraulein Rottenmeier che ammetto di non avere mai sentito prima. Ebbene, con buona pace dei Sick Tamburo, di cui per vari motivi non ho purtroppo avuto nemmeno l'occasione di ascoltare tutto il concerto, è proprio per i Fraulein Rottermeier che mi ritrovo a scrivere queste righe. I nostri arrivano dalla Val Camonica ed alla Latteria si sono resi protagonisti d'un concerto bello e trascinante, proponendo un pop-rock accattivante e genuino, che passando per sonorità che a tratti mi hanno ricordato Franz Fardinand e Subsonica, riesce a farsi largo nelle sinapsi dell'ascoltatore anche grazie a testi divertenti e di graffiante sincerità. A livello scenico poi, meritano una nota particolare i filmati a effetto proiettati alle spalle della band durante le loro esecuzioni, che ne sottolineano efficacemente le diverse caleidoscopiche atmosfere. Convincenti dunque. Direi una rivelazione. Tanto rivelazione che mi reco al classico banchetto della band e compro i due CD usciti fino ad ora sotto il marchio Rottenmeier. Unica nota dolente: a onor del vero Elettronica maccheronica (il loro esordio in LP del 2011) per il momento mi sembra decisamente più accattivante del recente Rottami, ma questo anche perchè trovo che il primo citato sia nel suo genere davvero un disco notevolissimo (e sottolineo: notevolissimo!) che sarebbe davvero un peccato lasciarsi scappare. E poi chissà che infine col tempo non recuperi posizioni anche Rottami visto che in fin dei conti sono album che sto ascoltando da soli tre giorni...Intanto quella qui sotto è una canzone presa proprio da quest'ultimo. Ad ogni modo, lunga vita a questa band!


...e la domenica invece eccomi in giro con la famiglia per l'appuntamento con Baba Sissoko al Monastero di Santa Giulia. Anche in questo caso mi reco all'appuntamento senza avere una grande conoscenza dell'artista in questione (la mia conoscenza di musica del Mali* non va oltre Tinariwen e Tamikrest), anche se la sua comparsata in città diventa il pretesto per un approfondimento, che diventa scoperta di un'altra autentica rivelazione,quando mi imbatto nei suoi dischi Culture GriotAfrican Griot Groove e Afro Jazz (tutti consigliatissimi). In Baba Sissoko è subito evidente (e coinvolgente) il contrasto fra sonorità legate alle più profonde radici della tradizione del suo paese (ottenute anche  tramite strumenti altrettanto legati a quelle stesse radici), e la propensione all'aprirsi verso qualsivoglia contaminazione jazz, blues, fusion ed ambient si presenti sul cammino. Accompagnato perciò dagli ottimi musicisti del Conservatorio L. Marenzio il nostro ha dato vita a una coinvolgente jazz-session che partendo da eleganti suites afro-jazz è sfociata in un'allegra sarabanda finale, calorosa come una festa popolare di un qualche sperduto villaggio maliano. A onor del vero ho apprezzato di più la prima parte dello show, ma ad ogni modo anche la seconda è stata perfettamente in linea con il feeling della serata. In tutto questo, il chiostro del Monastero di Santa Giulia, sempre bellissimo, ha dimostrato ancora una volta quanto si presti ad incontri di questo tipo, che peraltro nel caso in questione ha richiamato un non indifferente numero di interessati. Speriamo dunque ne seguano altri, per quanto, per mia natura, resti più propenso ad ascoltare questa musica in contesti più informali.

Peccato, ad ogni modo, avere sempre meno tempo per scorrazzare in auto per questa città. Perchè va ammesso che se si parla di musica, da queste parti, sembra che le buone sorprese siano pronte a sorprenderti dietro ogni angolo. Intanto mi accontento di trascinare la mia auto il lunedì mattina verso il posto di lavoro. Sull'autoradio oggi si passano Fraulein Rottenmeier e Baba Sissoko. Oh yeah...


* Recentemente per la rubrica Ten Years After il nostro RSK si era occupato di un'altro grande artista dello stesso paese, leggi qui la recensione di Ali Farka Toure & Ry Cooder: Talking Timbuktu (1994) .

13 commenti:

  1. Signorina Rottermeier19 maggio 2014 alle ore 14:35

    Sig.Seimani, mi perdoni ma tutto ciò che Ella scrive non è assolutamente credibile.

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    1. Io c'ero in Latteria e dice il vero. I Fraulein Rottenmeier hanno spaccato. I Sick Tamburo prescindibili invece. Non sono d'accordo su Rottami. Io non ho preso il primo, ho preso solo quello e ci sta dentro alla grande.

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  2. Non pensavo Seimani fosse in Latteria venerdì. L'avrei fatto fuori io se me lo dicevate!

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  3. Di Seimani però si fa apprezzare il fatto che almeno dice chiaramente cosa gli piace e cosa non gli piace.

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  4. Seimani lavora? Ma non vive solo di squallidi intrallazzi con le peggiori case discografiche che fanno fare i CD ai bambini poveri?

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  5. ma c'era pure Brian Johnson alla millemiglia... ma non l'hanno avvertito che è una parata di riccastri pezzidemmerda?

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    1. beh, se non è un riccastro pezzo di merda una rock star...

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  6. Luca Cordero di Montezuma20 maggio 2014 alle ore 14:12

    Per me Rottami meglio di Elettronica Maccheronica.

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    1. Come scritto è un giudizio a caldo. Oggi avevamo in programma solo la recensione di Sissoko, ma come ho scritto trovandomi in Latteria venerdì non volevo che il passaggio dei Fraulen Rottenmeier passasse inosservato, sono stati davvero convincenti. Se cambierò idea su Rottami troverò il modo di farlo presente agli interessati ed ai nostri lettori. E comunque non ho scritto che è brutto. Non loè infatti. Ho solo detto che da primi ascolti a caldo il disco precedente mi ha subito colpito di più. Vedremo...

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  7. Scusate ma come fate a consigliare un concerto di musica classica se dite di non saperne nulla?

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    1. Spesso il 99% di chi va a un concerto di musica classica non ne sa nulla pure, quindi cosa cambia?

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